• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

SAINT-AMAND-LES-EAUX, Abbazia di

di F. Cecchini - Enciclopedia dell' Arte Medievale (1999)
  • Condividi

SAINT-AMAND-LES-EAUX, Abbazia di

F. Cecchini

(fiammingo Sint Amans; Elnone nei docc. medievali)

Abbazia benedettina della Francia settentrionale (dip. Nord), fondata tra il 630 e il 639 da s. Amando alla confluenza dei fiumi Scarpe ed Elnon, in un terreno di pertinenza regia.S., originariamente dedicata a s. Pietro, mutò presto il nome in onore del santo fondatore, morto nel 676 ca., la cui tomba era divenuta oggetto di un importante culto. Del complesso monastico merovingio e delle sue successive trasformazioni e ricostruzioni, le più estese delle quali vennero attuate all'epoca dell'abate Arno (782-785) e tra il secondo e l'ultimo quarto del sec. 11°, si conosce ben poco. Tre miniature dell'album dei principi Croÿ (Vienna, Öst. Nat. Bibl.; Gardelles, 1968), datate intorno al 1600, testimoniano l'aspetto complessivo dell'abbaziale romanica prima della riedificazione integrale operata a partire dal 1634. Vi si riconosce una chiesa a tre navate senza transetto, decorata all'esterno da lesene. Al di là del coro, verso E, si apriva una cappella di pianta cruciforme o in forma di T e sormontata da una torre, forse da identificare nella ricostruzione romanica della cappella carolingia di S. Michele, innalzata dall'abate Arno al di sopra di una cripta a volte, contenente il monumento funebre del santo fondatore. Verso O una cappella di pianta quadrata, fiancheggiata da una o due torricine circolari, è probabilmente la turris maior dell'abbazia, originariamente parte del complesso palaziale fatto erigere verso il 990 in contiguo ecclesiae dalla regina Susanna e inglobato nel monastero dopo la sua morte (1003). Ne sono conservate alcune vestigia (una scala a vista e un corridoio a volta, che conduce a una delle sale del primo piano della torre), che testimoniano l'adozione di una tecnica muraria assai vicina a quella impiegata nelle parti più antiche della cattedrale di S. Bavone a Gand, fondazione elnonense.Le prime testimonianze della produzione libraria di S. si collocano tra l'ultimo quarto dell'8° e il primo quarto del 9° secolo. Risale a questo periodo un gruppo di codici eseguiti in una minuscola carolina francese assai ben formata, snella ed elegante, che pone S. tra i grandi centri scrittorî dell'età carolingia (Lowe, 1950-1953; 1963). Questi manoscritti rappresentano una fase ormai matura di uno stile di scrittura e decorazione imitato a Salisburgo già nel primo periodo dell'episcopato di Arno (785-821); tratti peculiari sono l'interesse per le rune, il precoce impiego della semionciale nelle scritture d'apparato e la presenza di iniziali tracciate con inchiostro nero dalla tinta assai decisa, con aste terminanti con motivi a ventaglio o cuoriformi, talvolta usati anche per riempire il corpo interno delle lettere (sacramentario, Parigi, BN, lat. 2296; Lowe, 1950-1953, V, nr. 544; Cipriano, Testimonia, Troyes, Bibl. Mun., 581; Lowe, 1950-1953, VI, nr. 839; vangeli, Douai, Bibl. Mun., 12; Lowe, 1950-1953, VI, nr. 758; Valenciennes, Bibl. Mun., 100, 395). Caratteristica è inoltre l'assenza di illustrazioni; costituiscono infatti un'eccezione i vangeli di Douai e di Gand (Arch. della cattedrale, 13), datati all'800 ca., nei quali doppi ritratti di evangelisti vengono a essere affrontati a figure di arcangeli, secondo un modello compositivo e stilistico di origine tardoantica riscontrabile anche nei manoscritti coevi dei Commentari all'Apocalisse di Beato di Liébana (McGurk, 1963; Netzer, 1994).È stata rivendicata a S. (Boutemy, 1949a; 1949b), in base a ragioni storiche, liturgiche e paleografiche, la paternità di un insieme di codici risalenti al settimo-ottavo decennio del sec. 9°, che costituisce l'esempio più omogeneo di applicazione di quel particolare stile regionale detto franco-sassone o francoinsulare, diffuso in alcuni dei più importanti scriptoria della Francia settentrionale - tra cui Saint-Vaast ad Arras e Saint-Bertin a Saint-Omer -, e all'elaborazione del quale S. avrebbe contribuito in misura decisiva. Si tratta per lo più di sacramentari (Stoccolma, Kungl. Bibl., A.136 [53]; San Pietroburgo, Saltykov-Ščedrin, Lat.Q.v.I.41; Vienna, Öst. Nat. Bibl., 958; Parigi, BN, lat. 2290; Cambrai, Médiathèque Mun., 162, 163) e vangeli (Lione, Bibl. Mun., 357; Meaux, Bibl. du Grand Séminaire, 1; Boulogne-sur-Mer, Bibl. Mun., 357; Arras, Bibl. Mun., 1045; Dublino, Chester Beatty Lib., 9; Parigi, BN, lat. 257, vangeli detti di Francesco II) nei quali l'interpretazione puramente decorativa del tracciato delle iniziali e delle inquadrature delle pagine riflette un tardo ma originale adattamento dei motivi ornamentali della produzione dell'Ibernia e della Northumbria dei secc. 7° e 8° in direzione di una maggiore chiarezza nell'articolazione geometrica delle forme e di un più sicuro equilibrio compositivo. Caratteristiche, queste, perfezionate e portate a vertici altissimi nella seconda Bibbia di Carlo il Calvo (Parigi, BN, lat. 2), sontuosa copia di presentazione offerta al sovrano carolingio probabilmente tra l'871 e l'873 (Guilmain, 1966), in occasione della riconciliazione con il figlio Carlomanno, abate di S. (867-871), accusato di tradimento.Scarsamente documentata durante il sec. 10°, la produzione di S. sembra aver attraversato una nuova grande fioritura a partire dalla fine del sec. 11°, epoca alla quale risalgono opere di notevole impegno realizzativo, come per es. le Enarrationes in Psalmos di s. Agostino (Valenciennes, Bibl. Mun., 39, 41; Parigi, BN, lat. 1991) e la Bibbia gigante originariamente in due volumi conosciuta come Bibbia di Alardo (Valenciennes, Bibl. Mun., 9-11), decorate in larga misura da uno stesso artista con iniziali istoriate e lettere ornate dai colori intensi e fortemente contrastati, vivacizzate da un repertorio di scene di genere fantasioso e variegato. Pari ricchezza inventiva mostra il più antico manoscritto pervenuto della Vita s. Amandi (Valenciennes, Bibl. Mun., 502), che, con le sue quarantadue miniature a metà o piena pagina, accompagnate da didascalie in volgare, costituisce una delle compilazioni agiografiche più riccamente illustrate d'età preromanica.Analogamente ad altri grandi scriptoria della Francia settentrionale e delle Fiandre, anche S. subì tra la fine del sec. 11° e durante tutta la prima metà del 12° l'influenza, in realtà abbastanza contenuta, della miniatura anglosassone, come attestano le proporzioni slanciate e il panneggio a zig-zag della figura di Cassiano in un manoscritto delle Collationes (Valenciennes, Bibl. Mun., 169, c. 2r) e la delicata e intensamente espressiva immagine della Crocifissione in un sacramentario realizzato intorno al 1150 (Valenciennes, Bibl. Mun., 108, c. 58v) da un artista inglese attivo anche a Liessies e Saint-Vaast.Dell'imponente sviluppo della produzione libraria elnonense nel corso della prima metà del sec. 12° costituisce testimonianza preziosa il primo catalogo del fondo librario abbaziale, l'Index Maior (Delisle, 1881), redatto fra il 1145 e il 1158 e successivamente integrato tra il 1158 e il 1170, nel quale vengono elencati ben trecentoquindici manoscritti, la maggior parte dei quali realizzata proprio nel 12° secolo. Tra essi spiccano in particolare i sette codici firmati dal monaco Sawalo, attivo tra il 1145 e il 1170 a S. e a Sainte-Rictrude-de-Marchiennes e autore fra il 1155 e il 1165 di quattro dei cinque volumi di una Bibbia gigante decorata con grandi pagine a tappeto (Valenciennes, Bibl. Mun., 1-3, 5), nelle quali, all'interno di grandi riquadri rettangolari divisi verticalmente da bande in oro, argento o verde, si stende un manto di lussureggianti tralci vegetali su cui si adagiano le iniziali dell'incipit o medaglioni contenenti le immagini degli evangelisti o del Cristo benedicente. Fra i tralci, una variopinta ed eterogenea folla costituita da uccelli, cani, draghi, figure umane, diavoli e centauri, ingaggia lotte furibonde sfoggiando un vasto campionario di pose acrobatiche. Su un altro versante, quello dell'illustrazione narrativa, il secondo e terzo quarto del secolo segnarono la realizzazione, nel giro di pochi anni, di ben due manoscritti della vita del santo fondatore. Il primo (Valenciennes, Bibl. Mun., 501) riflette, nelle immagini a piena pagina con figure dai contorni pesanti e marcati, che si stagliano su riquadri di colore uniforme incorniciati da ampie bande in tonalità fortemente contrastate, il ricorso a modelli propri della decorazione vetraria. Influssi mosani appaiono nel secondo (Valenciennes, Bibl. Mun., 500), in cui le grandi vignette a piena pagina che illustrano a due a due gli episodi del racconto, databili dopo il 1170, sono state sovrapposte in modo piuttosto maldestro a una serie di disegni rappresentanti i medesimi soggetti, ma realizzati ca. dieci anni prima. Con il monumentale ritratto a piena pagina di s. Gregorio Magno in un manoscritto delle Epistulae del santo (Parigi, BN, lat. 2287, c. 1v), decorato fra il 1160 e il 1180 ca., si chiude la grande stagione dell'arte di S., il cui rapido e inarrestabile declino seguì le sorti della grave crisi finanziaria che colpì il monastero nel 13° e 14° secolo.

Bibl.: L. Delisle, Le cabinet des manuscrits de la Bibliothèque Nationale (Impériale), III, Paris 1881, pp. 448-458; id., L'Evangéliaire de Saint-Vaast d'Arras et la calligraphie franco-saxonne du IXe siècle, Paris 1888; H. Omont, Peintures et initiales de la seconde Bible de Charles le Chauve, Paris 1911; A. Boutemy, Les scribes et les décorateurs du IXe au XIIe siècle à l'abbaye de Saint-Amand, Revue des études latines 17, 1939, pp. 251-252; id., Quelques aspects de l'oeuvre de Sawalon, RBAHA 9, 1939, pp. 299-316; id., L'illustration de la Vie de Saint-Amand ivi, 10, 1940, pp. 231-249; id., Les enlumineurs de l'abbaye de Saint-Amand. Sources inutilisées,ivi, 12, 1942, pp. 131-167; id., Quelques manuscrits à miniatures peu connus de l'abbaye de Saint-Amand, ivi, pp. 215-228; id., Un manuscrit de Saint-Amand retrouvé à la Bibliothèque Royale, Revue belge de philologie et d'histoire 21, 1942, pp. 181-186; id., Le scriptorium et la bibliothèque de Saint-Amand d'après les manuscrits et les anciens catalogues, Scriptorium 1, 1946, pp. 6-16; id., L'enlumineur Sawalon et l'abbaye de Marchiennes. Notes sur les mss. 347, 360 et 362 (t. I et t. II) dans la Bibliothèque Municipale de Douai, ivi, 2, 1948, pp. 287-288; id., Le style franco-saxon, style de Saint-Amand, ivi, 3, 1949a, pp. 260-264; id., Quel fut le foyer du style franco-saxon?, Annales du Congrès archéologique et historique de Tournai 3, 1949b, pp. 749-773; E.A. Lowe, France, in CLA, V-VI, 1950-1953; A. Boutemy, Les relations artistiques entres les abbayes d'Anchin et de Saint-Amand au milieu du XIIe siècle, BSNAF, 1954-1955, pp. 75-78; id., Le manuscrit 48 de Leyde et l'enluminure franco-saxonne, "Actes du XVIIe Congrès international d'histoire de l'art, Amsterdam 1952", den Haag 1955, pp. 212-220; id., Peut-on parler d'une "influence" du style franco-saxon sur les "scriptoria" carolingiens de Tours?, BSNAF, 1958, pp. 47-54; J. Porcher, L'enluminure française, Paris 1959 (trad. ingl. French Miniatures from Illuminated Manuscripts, London 1960, pp. 36-38, figg. 35-41, tavv. XXXII-XXXV); E.A. Lowe, Austria, in CLA, X, 1963, pp. VIII-XVIII; P. McGurk, The Gent Livinus Gospels and the scriptorium of Saint-Amand, Sacris Erudiri 14, 1963, pp. 164-205.; J. Guilmain, The Illumination of the Second Bible of Charles the Bald, Speculum 41, 1966, pp. 246-260; J. Gardelles, Recherches sur l'eglise abbatiale de Saint-Amand avant la reconstruction baroque, Revue du Nord 50, 1968, pp. 511-517 (rec.: F. Salet, BMon 127, 1969, pp. 323-324); J. Porcher, La peinture franco-insulaire, in J. Hubert, J. Porcher, W.F. Volbach, L'Empire carolingien, Paris 1968 (trad. it. L'impero carolingio, Milano 1968), pp. 162-169; F. Mütherich, F. Wormald, in L. Grodecki, F. Mütherich, J. Taralon, F. Wormald, Le siècle de l'An Mil, Paris 1973 (trad. it. Il secolo dell'Anno Mille, Milano 1974, pp. 189-208: 196, 202, 204); J. Deshusses, Chronologie des grandes sacramentaires de Saint-Amand, Revue bénédictine 87, 1977, pp. 230-237; N. Garborini, Der Miniator Sawalo, Köln 1978; J. Deshusses, Encore les sacramentaires de Saint-Amand, Revue bénédictine 89, 1979, pp. 310-312; J. Vezin, Les relations entre Saint-Denis et d'autres scriptoria pendant le Haut Moyen-Age, in The Role of the Book in Medieval Culture, "Proceedings of the Oxford International Symposium, Oxford 1982", a cura di P. Ganz, Turnhout 1986, pp. 17-39; R. McKitterick, Manuscripts and Scriptoria in the Reign of Charles the Bald, 840-877, in Giovanni Scoto nel suo tempo. L'organizzazione del sapere in età carolingia, "Atti del XXIV Convegno storico internazionale, Todi 1987", Spoleto 1989, pp. 201-235; R. Dodwell, The Pictorial Art of the West, 800-1200, New Haven-London 1993, pp. 42, 74-80, 202-207, 236-276, 397, 404-405; N. Netzer, Cultural Interplay in the Eighth Century. The Trier Gospels and the Making of a Scriptorium at Echternach, Cambridge 1994, pp. 13, 26, 120, 214, 243; W. Cahn, Romanesque Manuscripts. The Twelfth Century, 2 voll., London 1996: I, figg. 15, 17, 241, 282, 287-311, 320-321; II, pp. 121, 142-159.F. Cecchini

Vedi anche
lesena Risalto verticale di una parete muraria, ripetuto in genere ritmicamente, che può avere funzione sia decorativa sia di rinforzo della parete medesima (v. fig.). Quando ha funzione tendenzialmente strutturale, è più propriamente detta parasta. navata Propriamente, in tutti gli organismi architettonici nei quali la copertura grava, oltre che sulle murature perimetrali, anche su strutture intermedie costituite da sostegni allineati, ognuno degli spazi in cui le file di tali sostegni dividono l’area complessiva coperta. La struttura a tre o cinque navata ... letteratura In origine, l'arte di leggere e scrivere; poi, la conoscenza di ciò che è stato affidato alla scrittura, quindi in genere cultura, dottrina. Oggi s'intende comunemente per letteratura l'insieme delle opere affidate alla scrittura, che si propongano fini estetici, o, pur non proponendoseli, li raggiungano ... abbazia Comunità di religiosi (canonici regolari o monaci; ordinariamente secondo la regola benedettina), governata da un abate e autonoma (sui iuris), e il complesso degli edifici di tale comunità. Nel Medioevo monasteri e abbazia di campagna costituirono spesso il nucleo intorno al quale si formò un centro ...
Categorie
  • ARCHITETTURA E URBANISTICA in Arti visive
Vocabolario
abbazìa
abbazia abbazìa (meno com. abazìa, ant. abbadìa o abadìa) s. f. [dal lat. tardo abbatīa, der. di abbas -atis «abate»; cfr. badia]. – 1. Comunità autonoma (sui iuris) di canonici regolari o monaci (ordinariamente, secondo la regola benedettina,...
saint-honoré
saint-honore saint-honoré 〈sẽt onoré〉 s. m., fr. [nome dato da un pasticciere della rue Saint-Honoré a Parigi; secondo altri, sarebbe stato così chiamato in omaggio al santo, patrono dei fornai]. – Dolce di pasta soffice, crema e panna,...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali