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ADHĀN

di Carlo Alfonso Nallino - Enciclopedia Italiana (1929)
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ADHĀN (nella pronunzia persiana e turca azān od ezān)

Carlo Alfonso Nallino

Vocabolo arabo, che significa "annuncio, notificazione, avvertimento", e, nell'uso tecnico dei popoli musulmani, designa l'appello che il muezzin (v.), ad altissima voce e con melopea variabile a suo piacimento, fa dall'alto del minareto per chiamare i fedeli alla ṣalāh o preghiera rituale, che ha luogo cinque volte al giorno. Presso i Musulmani ortodossi (cioè sunniti) la formola è: allāhu akbar "Allāh è grandissimo!" (ripetuta quattro volte di seguito, salvo presso i mālikiti, che la dicono due volte); ashhadu an lā ilāha illā allāh "attesto che non v'è alcun Dio all'infuori di Allāh" (due volte); ashhadu anna muḥammadan rasūl allāh "attesto che Maometto è l'inviato di Allāh" (due volte); ḥayya ialà as-salāh "suvvia alla preghiera ritualei" (due volte); hayya ‛alà al-falā! "suvvia alla salvezza spirituale!" (due volte); allāhu akbar (due volte); lā ilāha illā allāh "non v'è alcun Dio all'infuori di Allāh" (una volta). In occmione della prima preghiera rituale del mattino, prima della penultima frase (presso i ḥanafiti alla fine di tutta la formula) si aggiunge due volte aṣ-ṣalātu khayrun min annawm "la preghiera rituale è migliore del sonno". La formula dell'adhān presso i Musulmani sciiti (eterodossi) differisce da quella indicata, solo perché fra la terzultima e penultima frase si inseriscono due volte le parole ḥayya ‛alà khayr al-‛amal "suvvia alla migliore azione!" L'uso dell'adhān fu istituito da Maometto nel primo o nel secondo anno dalla sua emigrazione a Medina, con il proposito di differenziare il modo di chiamata alla moschea dai modi d'appello ai servizî divini usati da cristiani e da ebrei.

Vedi anche
muezzin Persona addetta alla moschea, che dal minareto modula secondo una cantilena la formula stabilita per chiamare i fedeli alle cinque preghiere canoniche e al servizio solenne del venerdì. Il primo m. fu Bilāl, compagno di Maometto. Ṣalāḥ ad-Dīn n Epiteto onorifico con cui è noto il fondatore della dinastia ayyubita di Egitto e Siria Yūsuf ibn Ayyūb (Takrīt, Mesopotamia, 1138 - Damasco 1193), conosciuto tra i musulmani anche come al-Malik an-Nāṣir. Di stirpe curda, si formò alla corte dell'emiro Nūr ad-Dīn, che lo inviò in Egitto (1163) per ... minareto Costruzione a sviluppo verticale dalla quale il muezzin invita alla preghiera i credenti musulmani. Il m., posto generalmente in prossimità della moschea, ha avuto forme diverse secondo i luoghi e i periodi artistici; le moschee più importanti possono averne anche più di uno. I m. più antichi costruiti ... sciiti Minoranze islamiche (dall’arabo shī‛at ‛Alī, «la fazione di ‛Alī»). La loro origine risale alla morte del Profeta (632). Sono divisi in tre grandi nuclei: zaiditi, che rappresentano l’indirizzo meno lontano dall’ortodossia sunnita sul terreno politico e giuridico; imamiti o duodecimani, s. moderati, ...
Tag
  • MUSULMANI
  • MAOMETTO
  • MINARETO
  • MUEZZIN
  • MOSCHEA
Altri risultati per ADHĀN
  • adhān
    Enciclopedia on line
    adhān Appello che il muezzin lancia cinque volte al giorno dall’alto del minareto per chiamare i fedeli musulmani alla preghiera rituale.
Vocabolario
mueżżìn
muezzin mueżżìn (anche mueżżino) s. m. [dal turco müez-zin ‹müe∫∫ìn›, che è dall’arabo mu’ adhdhin «colui che pronuncia l’adhān (o invito alla preghiera)»]. – Persona addetta alla moschea, che dall’alto del minareto modula secondo una cantilena...
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