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AFṬASIDI

di Giorgio Levi Della Vida - Enciclopedia Italiana (1929)
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AFṬASIDI (Banū 'l-Afṭas, \arabo\)

Giorgio Levi Della Vida

Dinastia musulmana di Spagna, che regnò a Badajoz dal 418 al 487 dell'ègira (= 1027-1094 d. C.). Benché si pretendessero discesi dalla tribù araba di Tuǵīb, essi erano in realtà, come gran parte dei musulmani di Spagna, di origine berbera. ‛Abd Allāh ibn al-Afṭas, il primo sovrano della dinastia, si rese signore indipendente della città, che già prima di lui si era praticamente sciolta dall'obbedienza al califfato omayyade di Cordova, ormai in pieno sfacelo. Tanto sotto di lui quanto sotto i suoi successori le guerre divamparono senza interruzione con gli stati vicini, specialmente con gli ‛Abbādidi (v.) di Siviglia. A queste si aggiunse l'accrescersi della potenza del regno cristiano di Castiglia-León, il cui re Ferdinando I costrinse il successore di ‛Abd Allāh, Muḥammad al-Muẓaffar, a pagargli tributo (447 ègira = 1055 a. C.). Indebolito anche maggiormente da lotte intestine tra i successori di al-Muẓaffar, il regno di Badajoz fu facilmente conquistato, col resto della Spagna musulmana, dagli Almoravidi venuti dall'Africa.

Alla scarsa importanza politica degli Afṭasidi fa riscontro, come del resto si osserva anche negli altri staterelli sorti dallo sfacelo del califfato di Cordova, l'impulso da essi dato alle lettere e alle arti. Numerosi sono gli scrittori vissuti alla loro corte, fra cui il più celebre è il poeta Ibn ‛Abdūn (v.), e alcuni degli stessi sovrani coltivarono non indegnamente gli studî. La serie degli Afṭasidi è la seguente: ‛Abd Allāh al-Manṣūr, 418-437 (= 1027-1045), Muḥammad al-Muẓaffar, 437-460 (1045-1068), Yaḥyà al-Manṣūr, 560-473 (1068-1081), ‛Omar al-Mutawakkil, fratello del precedente e suo rivale, che tenne la metà del regno fino alla morte di lui, e poi regnò da solo, 460-487 (1068-1094).

Bibl.: Encicl. dell'Islam, Leida 1908 e segg. (in edizioni francese, inglese, tedesca), I, pp. 189-190; R. Dozy, Hist. des Musulmans d'Espagne, Leida 1861, IV, p. 4 segg.; C. Huart, Hist. des Arabes, Parigi 1912, I, pp. 169-171.

Vedi anche
Abbàdidi Dinastia arabo-musulmana di Spagna, che regnò a Siviglia dal 1023 al 1091. I suoi sovrani più noti furono al-Mu῾taḍid (1042-69) e al-Mu῾tamid (1069-91), famosi per gesta guerriere e, specialmente il secondo, per splendido mecenatismo. Fu travolta, come altre piccole dinastie di Spagna, dall'invasione ... Almoravidi Dinastia musulmana berbera che dominò il Marocco, parte dell'Algeria e della Spagna tra l'11° e il 12° secolo. In origine gli A. furono riformatori religiosi alla guida di una comunità che iniziò una guerra santa per la riunificazione sotto un unico dominio dei vari Stati del Maghreb occidentale. Berberi Nome con il quale sono complessivamente note le popolazioni autoctone dell’Africa settentrionale. Sono in generale agricoltori e allevatori di piccolo bestiame (pecore, capre), più raramente di cammelli e bovini; fra le abitazioni, oltre alla casa mediterranea a terrazza, in muratura, conservano nell’interno ... califfo (arabo khalīfa, «successore») Sommo monarca della comunità islamica universale (ummat al-islāmiyya). Secondo la dottrina ortodossa islamica, deve essere musulmano maggiorenne, sunnita, di condizione libera e discendente dei Quraish, la tribù di Maometto. (➔ anche califfato)
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    Afṭasidi Dinastia musulmana di Spagna che regnò a Badajoz dal 1027 al 1094. Sorta dalla dissoluzione del califfato di Cordova, dopo incessanti guerre interne con gli Abbadidi di Siviglia e con il Regno cristiano di Castiglia e León fu abbattuta dall’invasione almoravide. Gli A. furono grandi mecenati ...
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