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Nifo, Agostino

Dizionario di filosofia (2009)
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Nifo, Agostino


Filosofo e medico (Sessa Aurunca, Caserta, 1470 ca.- ivi 1538). Compì i suoi studi presso l’univ. di Padova, sotto la guida di Vernia, dove poi ricoprì – dal 1492 al 1499 – la cattedra di filosofia naturale. Nel 1495 fu concurrens di Pomponazzi nella cattedra di filosofia; la consuetudine prevedeva infatti che il professore avesse un concorrente, cioè un collega che teneva lezione alla stessa ora, in modo che gli studenti potessero scegliere il docente che preferivano, influendo sul rinnovo del suo contratto l’anno successivo; dal 1496 N. divenne ordinario primo loco. Lasciata Padova nel 1499, ottenne la docenza in diverse univ., da Napoli (1506-08 e di nuovo nel 1531-32) a Roma (1514-18), a Pisa (1519-22) e infine a Salerno (1522-26 e 1533-35). Formatosi nell’ambiente padovano che privilegiava l’interpretazione rigidamente averroistica degli scritti aristotelici, nella prima fase della sua produzione N. mostrò di aderire a questa impostazione, successivamente mitigata in seguito alla lettura degli interpreti neoplatonici di Aristotele. Il contrasto tra le due diverse posizioni è evidente in due scritti redatti nel periodo dell’insegnamento padovano e stampati nel 1503: il commento Super tres libros de anima, in cui sostiene la posizione averroistica dell’unità dell’intelletto, e il Liber de intellectu, in cui essa viene respinta in difesa dell’immortalità personale dell’anima individuale. Nel 1518 N. pubblicò il De immortalitate humanae animae... adversus Pomponatium, contro l’omonimo scritto dato alle stampe nel 1516 dall’ex collega, cui fece seguito, l’anno seguente, la replica di Pomponazzi del Defensorium. Nel 1523 N. pubblicò un adattamento del Principe di Machiavelli (circolante in forma manoscritta già dal 1515) con il titolo De regnandi peritia; nel 1531 uscì a Roma il De pulchro liber et de amore. Tra il 1495 e il 1496 N. aveva pubblicato a Venezia l’edizione delle opere di Aristotele con il commento di Averroè e nel 1497 un commento alla Destructio destructionum del filosofo arabo e una Quaestio de sensu agente.

Vedi anche
Pietro Pomponazzi Pomponazzi ‹-zzi›, Pietro (latinizz. Petrus Pomponatius). - Filosofo (Mantova 1462 - Bologna 1525). Dalla vasta opera di Pomponazzi, Pietro emerge una delle figure più notevoli della cultura rinascimentale e soprattutto dell'aristotelismo cinquecentesco: in lui da un lato i problemi posti dall'aristotelismo ... Simone Pòrta Pòrta (latinizz. Portius o Porcius, onde l'altro cognome con cui è noto, Pòrzio), Simone. - Filosofo e medico (Napoli 1496 - ivi 1554); studiò all'univ. di Pisa, dove poi insegnò (1520-25). Fu probabilmente scolaro di Agostino Nifo (1519-21) e si manifesta seguace di Pomponazzi nella maggiore delle sue ... Averroè Averroè (adattamento occidentale dell'arabo Ibn Rushd). - Nome con il quale è noto in Occidente il filosofo, giurista, medico e astronomo arabo di Spagna Abū l- Walīd Muḥammad ibn Rushd (Cordova 1126 - Marrākesh 1198). Tra le sue numerosissime opere sono celebri in particolare i Commentari ad Aristotele ... Pico della Mirandola, Giovanni, conte di Concordia Filosofo (Mirandola 1463 - Firenze 1494). Si propose di raggiungere una sintesi tra le dottrine più diverse, non solo quelle di ispirazione cristiana e pagana, ma anche quelle di derivazione ebraica e araba e senza escludere il lascito della filosofia medievale: egli scrisse a tal fine un documento articolato ...
Tag
  • SESSA AURUNCA
  • NEOPLATONICI
  • ARISTOTELE
  • INTELLETTO
  • AVERROÈ
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Vocabolario
agostino²
agostino2 agostino2 agg. [dal nome di sant’Agostino]. – In tipografia, carattere a. (o semplicem. agostino s. m.), altro nome del carattere comunem. detto silvio, simile a quello usato a Subiaco nel 1467 nella stampa del De civitate Dei...
agostino¹
agostino1 agostino1 agg. [der. di agosto 2], non com. – Di agosto, che è nato in agosto; anche di frutti che si raccolgono o maturano in agosto (cfr. agostano): uva, fichi agostini.
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