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DESCLÉE, Aimée-Olympe

di Alberto Manzi - Enciclopedia Italiana (1931)
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DESCLÉE, Aimée-Olympe

Alberto Manzi

Attrice, nata a Parigi nel 1836, morta ivi nel 1874. Entrò nel Conservatorio, ma vi rimase poco, perché il suo temperamento artistico, personale e insofferente di ogni scuola, non era fatto per adattarsi al tradizionalismo del Conservatorio. Riuscì a farsi scritturare al Gymnase (1855) e passò poi per varî teatri; sempre ribelle e spesso in urto coi direttori. Nel 1859 si ritirò dalle scene, per ricomparirvi qualche anno dopo in Italia, nella compagnia organizzata da Meynadier. Dopo i successi entusiastici di Milano, Torino, Firenze, la D. passa nel Belgio: a Bruxelles la ode Dumas figlio, e insiste perché Montigny la scritturi per il Gymnase (1860), dove la D. esordisce in Diane de Lys. Il pubblico non riconosce più l'attrice trasformata dalla passione dell'arte e dalla passione amorosa per un giornalista da lei conosciuto a Napoli (v. Lettres de M.lle Desclée à Fanfan, Parigi 1895). La sua originale interpretazione ha lasciato una luminosa scia nella tradizione. Un dramma italiano, Amata Desclée, di Gemma Ferruggia, ha fatto rivivere la grande artista sulle scene.

Bibl.: C. Joliet, Misère et splendeurs d'une comédienne (la D. è rappresentata in Violette), Parigi 1890; J. Clarétie, Profils de théâtre, Parigi 1904.

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