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FACIO, Anselmo di

di Pacifica Artuso - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 44 (1994)
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FACIO, Anselmo di (di Fazio, Fatius Anselmus, Fasio)

Pacifica Artuso

Scarse e lacunose le notizie biografiche relative a questo poeta e compositore, nato a Castrogiovanni (l'odierna Enna) e vissuto tra la seconda metà del XVI secolo e la prima metà del XVII secolo; anche sulla sua attività, svolta per lo più in Sicilia, si possiedono pochi dati rilevanti; le uniche date che possono essere assunte per delimitare il suo operato sono da una parte il 1589, anno della pubblicazione della sua prima opera Il primo libro dei madrigali a 5 voci, dall'altra il 1628, anno in cui il F. pubblicò a Messina il trattato Memoria artificiale di casi di coscienza.

Monaco agostiniano, erudito di buona fama (Mongitore), viene lodato come poeta e scultore, oltre che compositore, nei due sonetti di Mariano Petruso e Fracasso Araceli premessi alla sua opera Sacrarum cantionum quinque vocibus liber primus, edita a Palermo nel 1596. Prova concreta della sua attività di poeta è Ilprimo libro dei madrigali a 6 voci (Venetia 1601), i cui versi sono interamente da attribuire al F., che in apertura dell'opera scrive "... questo libro de Madrigali a 6 voci che di radoppiati sudori hò composto, e nella inventione della Poesia per le parole, e nell'artificio della compositione nella Musica".

Sebbene come compositore non sia stato prolifico, la sua produzione non ha mancato di suscitare qualche interesse negli studiosi, soprattutto grazie al particolare contesto in cui il F. si trovò ad operare. Tra la prima metà del XVI secolo e la seconda metà del XVII secolo si verificò infatti in Sicilia una straordinaria fioritura musicale, per lo più madrigalistica, che si organizzò innanzitutto intorno alla corte vicereale palermitana, e anche in altre città come Messina, Enna, e che si completò inoltre grazie alla fervida attività di molti editori del luogo. Questa stagione musicale ha indotto il Tiby a parlare di una vera e propria scuola polifonica siciliana, a prescindere dall'eterogeneità degli esiti stilistici riscontrabili nella produzione dei diversi compositori; in tale contesto, l'attività del F. va attribuita a una prima generazione fiorita intorno al 1600, di cui facevano parte Pietro Vinci da Nicosia, la cui fama oltrepassò i confini dell'isola, Nicolò Toscano da Erice, Giulio Oristagno da Trapani, Mauro Chiaula da Palermo. Nell'ambito di questa produzione tardorinascimentale, l'opera del F. rientra in una fase in cui il consolidamento della "seconda prattica" sta provocando il progressivo scemare di ogni madrigalismo e di ogni artificio contrappuntistico funzionale alla notomizzazione del testo, il cui recupero del senso globale si rivela nella nuova tendenza come preponderante, anche per la rinnovata esigenza espressiva che si avvale nel contempo di una struttura armonica che va assumendo una sua fisionomia.

Tre le composizioni del F. si ricordano: Il primo libro de' madrigali a 5 voci, dedicato a don Paolo Gisulfo, "cavallier messenese" (Messina, Bufalini, 1589); Sacrarum cantionum quinque vocibus liber primus, dedicato a "Iosepho Grimaldo Buccettae et Paschasiae Feudoruni Domino" (Panormi 1596); Il primo libro di madrigali a 6 voci, dedicato a Silvio Yaci (Venezia, Amadino, 1601).

Scritti: Memoria artificiale di casi di coscienza, ovvero nuovo metodo di apprendere con facilità e di ritenere con felicità tutto ciò che appartiene alla materia dei casi di coscienza, disposto artificiosamente per via dei numeri. Parte prima (Messina, F. Bianco, 1628).

Fonti e Bibl.: A. Mongitore, Bibliotheca Sicula, I, Panormi 1708, p. 40; A. Narbone, Bibliographia sicola sistematica, III, Palermo 1854, p. 36; D. A. Perini, Bibliografia augustiniana, II, Firenze 1938, p. 52; O. Tiby, The polyphonic school in Sicily of the sixteenth-seventeenth century, in Musica disciplina, V, Roma 1951, pp. 208-211; Id., I polifonisti siciliani del XVI e XVII secolo, Palermo 1969, pp. 51, 69 s.; L. Bianconi, Sussidi bibliogr. per i musicisti siciliani del '500 e '600, in Riv. ital. di musicol., VII (1972), I, pp. 22 s.; Il nuovo Vogel. Bibliogr. della musica ital. vocale profana pubbl. dal 1500 al 1700, Pomezia 1977, pp. 591 s.; P. E. Carapezza, A. F., in The New Grove Dict. of music and musicians, VI, London 1980, p. 445.

Vedi anche
madrigale Componimento poetico di origine italiana, basato sul modello metrico della ballata e dello strambotto, connesso in origine al canto a più voci, d’argomento prevalentemente amoroso a sfondo idillico, soprattutto pastorale. ● Tra i più antichi madrigale sono da ricordare quelli petrarcheschi. In origine ... contrappunto L’arte di combinare più melodie contemporaneamente, nata nel Medioevo con la pratica polifonica, dalla sovrapposizione nota contro nota (punctum contra punctum) di una seconda linea melodica, detta discanto, al canto dato, detto tenor. Quando le melodie combinate in contrappunto siano tali da consentire ... polifonia Tipo di scrittura musicale che prevede l’insieme simultaneo di più voci (umane e/o strumentali) su diverse altezze sonore, che procedono in direzioni parallele o opposte per intonare inni, preghiere, canzoni, ma anche per suonare concerti e sinfonie. In senso lato la polifonia può indicare qualsiasi ... sonetto Composizione metrica, (dal francese antico sonet «canzone, canzonetta»), di carattere prevalentemente lirico, composta di 14 versi (quasi sempre endecasillabi nella letteratura italiana), distribuiti in 2 quartine e 2 terzine, con rime disposte secondo precisi schemi. Nel suo schema originario il sonetto ...
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faciménto
facimento faciménto s. m. [der. di fare, ant. fàcere], ant. – L’atto, l’operazione del fare.
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facere fàcere v. tr. – Forma letter. ant. dell’infinito del verbo fare, che riproduce la forma lat. facĕre e che si conserva nelle forme normali della coniugazione facevo, facessi, ecc. (e, con rafforzamento della c, in faccio, facciamo,...
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