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ANTONIO da Ferrara

di Ezio Levi - Enciclopedia Italiana (1929)
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ANTONIO da Ferrara

Ezio Levi

Da una bizzarra autobiografia poetica racchiusa in 5 capitoli in terza rima (editi da T. Bini, Rime e prose del buon secolo della lingua, Lucca 1852) apprendiamo ch'egli nacque a Ferrara nel 1315, da un povero beccaio. Nel 1340 era a Modena e qui faceva voto di abbandonare la sua consueta vita di giocatore e di ribaldo e di recarsi in pellegrinaggio a Firenze, a Padova e a S. Iacopo di Compostella. Nel 1343 era a Bologna, dove feriva in rissa con un coltello il giullare fiorentino Iacopo di Salimbene; onde fu processato e bandito dalla città. Ritornato a Bologna nel 1350, vi compose tre frottole ispirate agli avvenimenti cittadini e alle lotte delle fazioni locali, e una canzone di compianto per la morte di un condottiero di ventura. Da Bologna il randagio rimatore si trasferì a Ravenna, dove tenzonò per rima con Menghino Mezzani, e poi a Forlì presso gli Ordelaffi, a Padova presso i Carraresi, a Venezia, a Firenze, dov'ebbe una tenzone per rima col banditore e poeta Antonio Pucci, a Siena. Morì tra il 1371 e il 1374. La notizia della sua morte è racchiusa in un breve inciso d'una lettera (Senili, III, 7) del Petrarca, il quale ebbe caro maestro Antonio e qualche volta prese a rielaborare qualche suo motivo poetico. Nel canzoniere di maestro Antonio (del quale manca ancora l'edizione critica) sono rappresentati tutti i motivi più noti della tradizione giullaresca medievale: le ansie del giuoco dei dadi, le descrizioni della miseria, tenzoni con la cappa sdruscita o la valigia vuota, la disperata. Le sue disperate, nelle quali il motivo tradizionale viene a coincidere cogli elementi di fatto di quella travagliata esistenza e il pessimismo medievale si traduce in accenti sinceri di poesia dolorosa, sono forse le opere più belle della letteratura giullaresca italiana; certo sono le più belle del canzoniere.

Maestro Antonio da Ferrara (fratello di quel Niccolò de' Beccari, che scrisse pure alcuni versi, di scarso interesse, e fu tra i familiari dell'imperatore Carlo IV) è il più tipico rappresentante di quell'arte giullaresca che in Francia metterà capo alla poesia del Villon, e in Ispagna a quella dell'Arciprete de Hita e del Villasandino.

Bibl.: E. Levi, Antonio e Nicolò da Ferrara poeti e uomini di corte del Trecento, Ferrara 1909; id., Tre frottole di maestro A. da F., in Poesia di popolo e poesia di corte nel Trecento, Livorno 1915, pp. 115-38; id., Maestro A. da F. rimatore del sec. XIV, in Rassegna Nazionale, XLII (1920).

Vedi anche
Novènta, Giacomo Pseudonimo dello scrittore italiano Giacomo Ca' Zorzi (Noventa di Piave 1898 - Milano 1960). Dotato di una ricca cultura internazionale, N. appare una figura atipica di intellettuale nel panorama italiano, estraneo sia all'idealismo sia all'ermetismo, molto attento alla vita sociale, animato da uno spirito ... Bòito, Arrigo Musicista e poeta italiano (Padova 1842 - Milano 1918); gli argomenti più macabri e tetri costituiscono l'ossatura della sua lirica (Re Orso, 1865; Libro dei versi, 1877), che insiste quasi sempre su un romantico, disperato conflitto tra bene e male, riconoscendo in sé ora l'angelo, ora la bestia; tali ... Francésco di Vannozzo Musico e giullare (n. Padova 1340 circa - m. dopo il 1389). Visse alle corti dei Carraresi, degli Scaligeri e poi dei Visconti. Scrisse canzoni, frottole, ecc., ma soprattutto sonetti, spesso originali; importanti per la storia del costume le sue frottole in veneziano e in pavano. Ebbe grande fama ai ... frottola Letteratura Componimento in origine popolaresco, costituito da un affastellamento di pensieri e di fatti bizzarri, senza nesso o quasi tra loro, in versi di varia misura, e senza ordine fisso di rime. Non ci è rimasta alcuna f. originaria; è però possibile ricostruirla nella sua struttura attraverso ...
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    Poeta (n. Ferrara 1315 - m. poco dopo il 1370). Notizie della sua vita avventurosa si ricavano dai 5 capitoli autobiografici in 3a rima e da testimonianze dei contemporanei fra i quali il Petrarca che gli diresse il sonetto Quelle pietose rime, e ne ricordò la morte (Sen. III, 7). Nel 1340 era a Modena, ...
  • Beccari, Antonio
    Enciclopedia Dantesca (1970)
    (Antonio da Ferrara) Laura Bellucci , Rimatore (1315-1370 c.). Mutevole per indole e aperto a tutte le suggestioni provenienti dal mondo circostante, non si sottrasse all'influsso della poesia di D. e al fascino fin d'allora leggendario di quel personaggio. Quasi inevitabilmente, anzi, il più giovane ...
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    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 7 (1970)
    BECCARI (del Beccaio), Antonio Mario Marti Rimatore più noto come Antonio da Ferrara, dalla città ove nacque nel 1315. Suo padre, Tura, esercitava il mestiere del beccaio forse tradizionale nella sua famiglia, onde è lecito supporre l'origine del cognome. Più volte nei suoi versi il B. ricorda la ...
Vocabolario
sant’Antònio
sant'Antonio sant’Antònio. – Nome di alcuni santi, di cui noti soprattutto sant’Antonio da Padova (c. 1195-1231) e sant’Antonio abate (morto vecchissimo, a circa 105 anni, nel 356), che fa parte di alcune locuz. del linguaggio com.: con...
fióri di sant’Antònio
fiori di sant'Antonio fióri di sant’Antònio locuz. usata come s. m. pl. – Suffrutice della famiglia crocifere (Iberis semperflorens), con fiori candidi; originario del Mediterraneo, si coltiva nei giardini, e fiorisce da ottobre ad aprile....
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