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di Vincenzo Laraia - Enciclopedia Dantesca (1970)
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Vincenzo Laraia

La voce ricorre in Pg XXV 52 e 73 nel significato filosofico connesso alla teoria sulla generazione e sull'origine dell'anima esposta in Cv IV XXI e Pg XXV 37-108. Il termine appare nella locuzione virtute attiva che, infusa nel seme maschile, come virtute informativa, ‛ atta ' cioè a costituire la forma dell'organismo vivente, scende nella matrice in cui il sangue dell'uomo e della donna si uniscono formando l'embrione. La virtù a. del seme opera nell'embrione fino a farsi anima vegetativa ma, differendo da quella delle piante che, raggiunta tale forma, non sono suscettibili di ulteriori sviluppi (è già a riva), tale virtù continua a operare (è in via) fino a trasformarsi in anima vegetativo-sensitiva: Anima fatta la virtute attiva / qual d'una pianta, in tanto differente, / che questa è in via e quella è già a riva (Pg XXV 52). Compiuta l'organizzazione dell'embrione sopraggiunge, infusa dal motor primo Dio, lo spirito novo, cioè l'anima razionale che trova già in atto (attivo) nel feto l'anima vegetativo-sensitiva; lo motor primo [Dio]... spira / spirito novo, di vertù repleto, / che ciò che trova attivo quivi, tira / in sua sustanzia, e fassi un'alma sola,/ che vive e sente e sé in sé rigira (v. 73).

Il punto controverso riguarda la ‛ virtù informativa ' che da molti commentatori di D. è riferita al senso dei testi di s. Tommaso, mentre, secondo il Nardi, proprio tali testi sono in contrasto con la dottrina dantesca. Infatti, mentre per D. la virtù informativa è il principio a. derivato dal seme paterno che informa l'embrione fino a organizzarlo nelle funzioni dell'anima vegetativa e sensitiva, per s. Tommaso la virtù informativa non è il principio che determina le successive trasformazioni dell'embrione, ciascuna delle quali è invece tratta in atto dalla potenza della materia e si dissolve nel grado successivo dello sviluppo. Così, mentre per D. l'anima razionale infusa da Dio si unisce alle altre due, per s. Tommaso, come si è detto, ciascuna anima si dissolve al sopraggiungere delle altre; quindi, con la creazione dell'anima razionale da parte di Dio, l'anima sensitiva non è assimilata ad essa, ma si dissolve allo stesso modo di come si era dissolta l'anima vegetativa (v. per questo ANIMA; INTELLETTO POSSIBILE).

Il termine a. è usato più volte anche nel Convivio, ma in senso proprio, contrapposto a ‛ contemplativo ': Onde dicemo uomo virtuoso che vive in vita contemplativa o attiva, a le quali è ordinato naturalmente (Cv I V 11); la vita attiva, cioè civile, è contrapposta alla contemplativa, la quale è più eccellente e più divina (II IV 10). Tale contrapposizione, ripresa dall'Etica di Aristotele e riportata in un contesto cristiano, è trattata anche in Cv IV XVII 9-11 (quattro volte), e XXII 14-15 e 16-18 (quattro volte).

In senso proprio a. è usato anche in Pd VI 113 Questa picciola stella si correda / d'i buoni spirti che son stati attivi / perché onore e fama li succeda: il cielo di Mercurio è adornato di quelli che " si sono esercitati nelle virtù pratiche e politiche nella vita mondana " (Buti).

Bibl. - B. Nardi, D. e la cultura medioevale, Bari 19492, 187-209, 260-283; E. Gilson, D. et la philosophie, Parigi 19532 (cfr. in partic. capp. I-IV); B. Nardi, Studi di filosofia medievale, Roma 1960, 9-68.

Vocabolario
attivo
attivo agg. e s. m. [dal lat. activus, der. di actus, part. pass. di agĕre «fare»]. – 1. a. Che agisce e ha capacità di agire, operoso: un uomo molto a.; Questa picciola stella si correda D’i buoni spirti che son stati attivi Perché onore...
capillàr-attivo
capillar-attivo capillàr-attivo agg. [comp. di capillare e attivo]. – In chimica-fisica, di sostanza che disciolta in un liquido ne modifichi sensibilmente la tensione superficiale e quindi i fenomeni di capillarità. È detta, per contro,...
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