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avvezzare

di Andrea Mariani - Enciclopedia Dantesca (1970)
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avvezzare

Andrea Mariani

. Unico esempio in Rime XCI 76 Ond'elli avven che tanto fo dimora / in uno stato e tanto Amor m'avvezza / con un martiro e con una dolcezza, / quanto è quel tempo che spesso mi pugne... Nonostante che il commento Foster-Boyde (Dante's Lyric Poetry, Oxford 1967) non sia di questo avviso, appare più probabile l'interpretazione del passo secondo la quale a. equivale a " educare ", che non quella secondo cui il verbo Infatti l'espressione m'avvezza ‛ con ' un martiro e ‛ con ' una dolcezza è chiara solo nel caso in cui a. valga appunto " educare ", " temprare l'animo ", " far maturare una persona ". Del resto (op. cit., ad l.) " avvezzare " potrebbe contenere i due significati di ‛ abituare gradualmente ' e di ‛ blandire ', ‛ stimolare '... L'amore dunque ‛ educherebbe ' il poeta con alterne concessioni di sofferenza (privazione) e di gioia (restituzione) ". Il Pernicone interpreta " mi tiene abitualmente ".

Vocabolario
avvezzare
avvezzare v. tr. [lat. *advitiare, der. di vitium; v. vezzo] (io avvézzo, ecc.). – 1. Far prendere l’abitudine, far che una cosa diventi familiare e naturale (è in genere sinon., meno com., di abituare): a. i figli alla parsimonia; a. i...
avvezzaménto
avvezzamento avvezzaménto s. m. [der. di avvezzare], non com. – L’avvezzare o l’avvezzarsi; consuetudine, assuefazione.
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