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ADIMARI, Baldinaccio

di Arnaldo D'Addario - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 1 (1960)
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ADIMARI, Baldinaccio

Arnaldo D'Addario

Figlio di Bindo, apparteneva al ramo dei Cavicciuoli; fu cavaliere a Spron d'Oro. Legato alla politica dei Cerchi, prese parte, nel 1297, a un tumulto contro i Donati, per cui venne multato, parimenti a Guido Cavalcanti, di 1200 librae; tre anni dopo (1300), ancora con il Cavalcanti, venne confinato a Sarzana. Tornato in patria, il 26 marzo 1302, iniziò, con Baschiera della Tosa e Naldo Gherardini, trattative con Pierre Ferrand di Linguadoca per uccidere Carlo di Valois, promettendogli il dominio su Prato, due castelli nel Lucchese, una condotta da parte del Comune di Firenze e la sistemazione dei parenti.

La trama fu resa nota a Carlo, probabilmente dallo stesso Ferrand, e l'A., con altri Bianchi e Ghibellini, fu nuovamente bandito. Nel 1304 era ancora una volta a Firenze, come rappresentante dei fuorusciti alla pace del cardinale da Prato. Ma la sua appartenenza ai Bianchi gli costò ancora molti anni di esilio. Nel 1306 era podestà di Pistoia quando la città capitolò di fronte ai Fiorentini. Poco dopo era a Imola, con altri fuorusciti, presso il cardinale Napoleone Orsini. Alla venuta di Enrico VII in Italia, pare sia stato tra quelli che con i Palmieri e gli Altoviti s'affrettarono a rendergli omaggio; certo fu poi al suo seguito (1310) e nel settembre 1312 era con l'esercito dell'imperatore davanti a Firenze.

Nel 1315 provocò la ribellione di Cerreto Guidi e se ne impadronì per ricattare il Comune, impegnato con Uguccione della Faggiuola, affinché gli si permettesse il ritorno in patria (a questo episodio risalgono anche i possessi della famiglia in quella zona). Rientrò così a Firenze, con tutti gli onori.

Fonti e Bibl.: G. Villani, Cronica, Trieste 1857, pp. 184, 185, 187; Cronaca fiorentina di Marchionne di Coppo Stefani, in Rer. Italic. Script., 2 ediz., XXX, 1, a cura di N. Rodolico, pp. 83, 86, 118; D. Compagni, Cronica, ibid., 2 ediz., IX, 2, a cura di I. Del Lungo, pp. 64, 136, 141. 180; L. Bruni, Historiae Florentini populi, ibid., 2 ediz., XIX, 3, a cura di E. Santini e C. Di Pierro, pp. 90, 92; R. Davidsohn, Geschichte von Florenz, III, Berlin 1912, pp. 29, 101, 108, 205, 208, 234, 316, 328, 414, 489, 519, 600-601.

Vedi anche
Ghibellini Sostenitori della fazione tedesca capeggiata dagli Hohenstaufen, signori di Waibling (da cui il nome) e duchi di Svevia, in contrapposizione ai Guelfi. Uguccione della Faggiuòla Faggiuòla, Uguccione della. - Signore (Casteldelci 1250 circa - Vicenza 1319) di Arezzo, Pisa e Lucca. Di famiglia ghibellina, fu a varie riprese podestà di Arezzo (1292-95), nel 1297 capitano di guerra della lega ghibellina di Romagna, nel 1300 capo della spedizione aretina contro Gubbio; dal 1308 al ... Cérchi Cérchi. - Famiglia fiorentina, proveniente dalla Val di Sieve, eminente al tempo di Dante. Già prima la fama dei Cerchi si era affermata per le virtù ascetiche della beata Umiliana (1219-46), che per prima vestì a Firenze l'abito del Terz'ordine francescano. Con Vieri di Consiglio, nipote della beata, ... Pistoia Città della Toscana (236,8 km2 con 89.418 ab. nel 2008), capoluogo di provincia. Si trova al limite settentrionale della pianura dell’Ombrone pistoiese, compresa fra l’Arno a S, il Monte Albano a O e le pendici dell’Appennino a N e a E. L’abitato è costituito da un nucleo più antico racchiuso entro il ...
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