• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

BĀṆA

di Ambrogio Ballini - Enciclopedia Italiana (1930)
  • Condividi

BĀṆA (o Baṇābhaṭṭa)

Ambrogio Ballini

Poeta indiano, uno dei pochissimi di cui si possa determinare con certezza la data. Egli ci risulta difatti vissuto alla corte di Harṣavardhana di Thāṇesar, il quale regnò dal 606 al 647 d. C. nell'ampio tratto dell'India che va dal Himālaya alla Narmadā (v. india: Storia). Bāṇa ci offre notizie autobiografiche nella prima metà dello Harṣacarita e assai più brevemente nell'introduzione alla Kādambarī - romanzi ambedue scritti in prosa poetica con versi introduttivi e in alcune parti intercalati - il primo dei quali, in un misto di elementi storici e leggendarî, ci narra le gesta del re Harṣa, e il secondo, continuato dopo la morte dell'autore dal figlio, offre, nella solita forma novellistica indiana, una lunga storia d'amore (v. india: Letteratura). Secondo tali notizie, B., rimasto orfano in tenera età, si abbandonò dapprima ad una vita spensierata e dissoluta per essersi dato a cattive compagnie. Intraprese lunghi viaggi e, arricchitosi di molte nozioni, tornò, dopo varî anni, in patria. Rimase lungo tempo con i parenti, finché un giorno venne chiamato alla reggia del re Harṣa, giacché non era giusto che B. passasse la vita lontano dalla corte "come un albero senza frutti lontano dai raggi del sole". Recatovisi e ottenuti onori e favori, ritornò dopo alcun tempo fra i suoi e fu invitato a cantare le gesta del re Harṣa, il che egli seppe compiere nel primo dei due citati romanzi poetici, ricco come l'altro di notevolissimi pregi di lingua e di stile. Altre opere furon0, ma ingiustamente, attribuite a B., tra cui il Pārvatīparinaya (Le nozze di Pārvatī).

Bibl.: Per notizie sulla vita di Bāṇa v. Peterson, nell'introduzione alla edizione della Kādambari, in Bombay Sanskrit Series, XXIV, 44 segg.

Tag
  • HIMĀLAYA
  • NARMADĀ
  • INDIA
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali