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BENEDETTI

di Remigio Marini - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 8 (1966)
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BENEDETTI

Remigio Marini

Famiglia di scultori e architetti attiva nei sec. XVII e XVIII nella regione tridentina e nel Tirolo; era originaria di Castione nel territorio di Mori (Trento), dove nel 1572 già risiedeva da tempo. Il capostipite è Cristoforo (Cristoforo I o il Vecchio). I documenti lo ricordano come autore dell'altar maggiore di S. Maria Maggiore a Trento negli anni 1631-34 e lo chiamano anche architetto, ma egli non lavorava mai su piani o modelli propri; era soltanto un esecutore di progetti altrui, un abile tagliapietra. Morì poco prima del 1647.

Suoi figli furono: Giacomo, che aiutò il padre nei lavori a S. Maria Maggiore e fu anche accanto al figlio Cristoforo III, nei lavori (iniz. 1697), per l'altar maggiore della chiesa delle Grazie presso Arco, Cristoforo II, Sebastiano I e un Benvenuto, che a sua volta ebbe un figlio lapicida, Giovanni.

Abbiamo documenti attestanti che Cristoforo II e Sebastiano I, fratelli di Giacomo, erano pur essi lapicidi: con Sebastiano lavorava anche un Federigo Benedetti, lapicida, nato pure a Castione, probabilmente della stessa famiglia. Figli di Giacomo furono Cristoforo III (Cristoforo il Giovane) e Sebastiano II, il quale collaborò a varie opere del fratello e lavorò per l'architetto A. Brusinello alla costruzione della Madonna delle Laste presso Trento poco dopo la metà del sec. XVII. L'artista maggiore della stirpe è certamente Cristoforo il Giovane, e lo emula in livello estetico il figlio Teodoro.

I Benedetti sono i naturali continuatori dei Carneri, con i quali ebbero senz'altro contatti, e subirono inoltre l'influsso di G. Campagna, G. B. Bianchi, M. Pezzi, O. Marinali, contribuendo così a diffondere nelle valli trentine il barocco veneto.

I B. furono plasticatori di grande abilità tecnica, creatori di una statuaria di settecentesca grazia e dotati di una fantasia particolarmente felice nei partiti decorativi degli ampi drappi volanti e nei ricchi lievitantì panneggi. La loro produzione storicamente certa è circoscritta nelle regioni alpine del Trentino e del Tirolo.

Alle botteghe dei Benedetti e dei loro aiuti risalgono in gran parte gli altari marmorei sparsi nelle chiese delle valli trentine e atesine, dalla metà del sec. XVII a tutto il sec. XVIII. Discepoli e imitatori ne propagarono l'arte nel resto dell'Austria e in Germania.

Bibl.: Trento, Bibl. Comunale, ms. 1207, F. Bartoli, Le pitture, sculture e architetture della città di Trento (sec. XVIII), pp. 7, 17; F. Tschischka, Kunst und Altertum im Osterr. Kaiserstaate, Innsbruck 1836, pp. 144 ss., 148, 336; G. Perempruner, Annali della confrat. della SS. Annunziata di Trento, Ala 1875, pp. 16 s., 35; G. B. Zanella, S. Maria di Trento, Trento 1879, p. 78; A. Lindner, Die Aufhebung der Klöster in Deutschtirol, 1782-87, in Zeitschrift des Ferdinandeum, XXX (1886), p. 20; K. Atz, Kunstgeschichte von Tirol und Vorarlberg, Bozen 1892, p. 397; B. Riehl, Die Kunst an der Brennerstrasse, Leipzig 1908, pp. 78, 144 s.; G. Fogolari, Trento, Bergamo s.d., p. 188; J. Weingartner, Die Kunstdenkmäler Südtirols, II, Wien 1923, pp. 33, 53; I. Dossi, La Madonna delle Laste presso Trento, Trento 1924, pp. 22 s.; G. Vaia, Memorie della chiesa di Civezzano, Trento 1927, pp. 25, 30 ss.; G. Gerola, Artisti trentini all'estero, Trento 1930, pp. 4 s. tavv. 21 s.; S. Weber, Le chiese della Val di Sole nella storia e nell'arte, II, Trento 1936, pp. 12, 17, 31; Id., Le chiese della Val di Non nella storia e nell'arte, II, Trento 1937, pp. 20, 67; O. R. von Lutterotti, Eine Bildhauerwerkstatt des Barocks: Die B. und Dominikus Moling, Bolzano 1941, pp. 7-42 e passim; M. Schrott, L'altar maggiore della chiesa abbaziale di Novacella, in Atesia Augusta, III (1941), 8, pp. 15-17; N. Rasmo, Arte ital. nell'Alto Adige, in Tre Venezie, XVII (1942), pp. 130-134; Id., I Benedetti nell'Alto Adige, in Alto Adige: documenti, III, Bergamo 1942, pp. 118 ss.; Id., Gli scultori B. e Domenico Molin, in Arch. per l'Alto Adige, XXXVIII (1943), pp. 21-105 e tavv. 1-23 (è lo studio più attendibile e compiuto sui Benedetti, v. la recens. di G. B. Emert, in Studi trentini, XXV [1946], pp. 90 s.); U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon, III, p. 306; Encicl. Ital., VI, p. 602.

Vedi anche
artista Il termine, che definisce chiunque eserciti un’arte, ricorre nella letteratura artistica, dal 14° al 18° sec., parallelamente a quello di artefice (artifex). La definizione di artefice, di origine più antica, comprende il senso della perizia tecnica del mestiere, altrettanto importante dell’idea nella ... Innsbruck Città dell’Austria (118.362 ab. nel 2008), capitale del Tirolo, situata a 574 m s.l.m. in una larga ansa del fiume Inn, alla confluenza con la Sill; è dominata a N dalla cima del Solstein (2641 m). Posta all’incrocio di due vie naturali, quella costituita dalla valle dell’Inn, che conduce alla Svizzera, ... altare Superficie piana, talvolta a livello del suolo, più spesso elevata, su cui si compiono sacrifici (semplici offerte o immolazioni di vittime) alla divinità. È compreso nel numero delle installazioni rituali della maggior parte delle religioni conosciute.  antichità I primi esempi di altare, risalenti ... Bolzano (ted. Bozen) Comune dell’Alto Adige (52,3 km2 con 99.751 ab. nel 2007), capoluogo della provincia autonoma di Bolzano della regione a statuto speciale Trentino-Alto Adige. Sorge a 262 m s.l.m., alla confluenza del Talvera con l’Isarco, in una conca cinta da alte montagne e all’incrocio di vie di comunicazione ...
Categorie
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Vocabolario
benedétto
benedetto benedétto agg. [part. pass. di benedire]. – 1. a. Che ha avuto la benedizione divina: acqua b.; l’ulivo b., nella ricorrenza della Pasqua. b. estens. Che ha avuto la benedizione del cielo, quindi ricco di doni, ben dotato e sim.:...
benedétta
benedetta benedétta s. f. [femm. sostantivato dell’agg. benedetto]. – Nome pop. dell’erba cariofillata.
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