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BENESSIUS

di S. Fabiano - Enciclopedia dell' Arte Medievale (1992)
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BENESSIUS

S. Fabiano

Canonico del convento benedettino di S. Giorgio a Praga, identificato da Matĕjček (1922, p. 12) con il canonico Benedetto titolare della curia di Přílepy dal 1294 al 1304 e con lo scriba Benedetto nominato in un frammento del libro delle prebende appartenuto al convento stesso. Con l'attributo di scriptor B. è infatti ritratto sul frontespizio di uno dei codici più rappresentantivi dell'arte figurativa boema dei primi del sec. 14°, il Passionale della badessa Cunegonda (Praga, Státni Knihovna, XIV A 17). Costei, figlia del re Prĕmysl Ottocaro II, entrata nel 1302 nel monastero di S. Giorgio e divenutane badessa nel corso dello stesso anno, commissionò l'esecuzione di vari codici, di cui solo undici si conservano (Praga, Státni Knihovna), variamente datati tra il 1303 e il 1319; tra di essi, sia per qualità esecutiva sia per originalità compositiva, spicca il Passionale. Autore del testo, composto da sei brani latini di differente genere letterario, è il domenicano Kolda de Koldice, lettore della chiesa di S. Clemente, ritratto accanto a B. nel frontespizio con l'appellativo di dictator.Sul ruolo svolto da B. nella compilazione di questo manoscritto le opinioni sono diverse; mentre Wocel (1860, p. 76) identifica in B. il trascrittore e il miniatore dell'opera, in base alla stretta connessione, sulla pagina, tra testo e immagini e all'assenza, sul frontespizio citato, di altri personaggi oltre allo scriba e all'autore, Matĕjček (1922, p. 12), attraverso una serie di considerazioni stilistiche, disgiunge i due ruoli, identificando in B. solo lo scriba.Il Passionale oggi si compone di trentasei pagine, di cui solo le prime ventisei sono miniate: spazi vuoti nelle altre pagine attestano che l'opera non fu mai portata a termine. La datazione del Passionale, relativamente alla trascrizione compiuta da B., si colloca tra il 1312, anno di composizione del primo trattato secondo quanto riporta lo stesso Kolda, e il 1321, anno di morte della badessa, destinataria dell'opera. Il contenuto rappresenta un'allegoria della tormentata vicenda spirituale di Cunegonda e accoglie la teoria cosmologica neoplatonica elaborata dal pensiero di s. Agostino.La grafia di B. è scadente, con vari errori e correzioni; le miniature si dispongono in senso verticale lungo la metà della pagina e possono essere classificate in due gruppi distinti. La prima parte del manoscritto è ornata da scene popolate da figure, semplificate nella composizione per l'adattamento allo spazio esiguo; nel tipo di inquadramento architettonico e nella sproporzione dei corpi queste illustrazioni fanno ancora riferimento alla tradizione romanica tedesca di Ratisbona e Salisburgo. Nella seconda parte del codice le figure tendono invece a isolarsi e ad assumere accenti plastici che denunciano, nel miniatore, una diretta conoscenza della pittura monumentale boema, specialmente dello stile del Secondo Maestro di Strakonice, del quale rimangono alcuni affreschi nella tribuna e nel chiostro della chiesa degli Ospitalieri di s. Giovanni di Gerusalemme (Stejskal, 1980, p. 44); i confronti più stretti possono essere fatti con alcune scene della Passione sui lati ovest e nord del chiostro.

Bibl.: G. J. Dlabacž, s.v. Benes, Benessius, in Allgemeines historiches Künstler-Lexikon für Böhmen und zum Theil auch für Mähren und Schlesien, Praha 1815 (rist. anast. Hildesheim-New York 1973), I, pp. 115-121; G.F. Waagen, Nachträge zur zweiten Ausgabe von Kugler's Handbuch der Geschichte der Malerei, vornehmlich in Beziehung auf Deutschland, und ganz besonder auf Böhmen, V, Zur deutschen und böhmischen Malerei von 1100-1350, Deutsches Künstblatt 1, 1850, pp. 155-156; E. Wocel, Miniaturen aus Böhmen, III, Das Passionale der Äbtissin Kunigunde, MZKomm 5, 1860, pp. 75-84; C. Schnaase, Geschichte der bildenden Künste im Mittelalter, IV, Düsseldorf 1874, pp. 434-437; A. Woltmann, Geschichte der Malerei, I, Leipzig 1879, pp. 356-358; H. Otte, Handbuch der kirchlichen Kunst-Archäologie des deutschen Mittelalters, II, Leipzig 1884, p. 634; J. Neuwirth, Zur Geschichte der Miniatur-Malerei in Böhmen, I, Die erklärenden Beischriften im Passionale der Äbtissin Kunigunde von St. Georg auf dem Hradschin, MZKomm, n.s, 11, 1885, pp. 17-33; J.W. Bradley, s.v. Benes or Benessius, in id., A Dictionary of Miniaturists, Illuminators, Calligraphers and Copyists, I, London 1887 (rist. anast. New York 1958), p. 122; H. Janitschek, Geschichte der deutschen Malerei, Berlin [1890], pp. 174-175; s.v. Benessius, in Thieme Becker, III, 1909, p. 323; A. Matĕjček, Die böhmische Malerei des XIV. Jahrhunderts, Leipzig 1921, p. 4, fig. 2; id., Le passionaire de l'Abbesse Cunégonde, Praha 1922, pp. 7-23; O. Kletzl, Die deutsche Kunst in Böhmen und Mähren, Berlin 1941, pp. 124-125; s.v. Benessius, in DMMR, 1949, p. 25; J. Dupont, C. Gnudi, Gothic Painting (The Great Centuries of Painting), Paris-New York 1954, pp. 175-177; J. Kvĕt, Tschechoslowakei. Romanische und gotische Buchmalerei, [New York-Milano 1959], pp. 16-18, tavv. XVIII-XXIII; Gothic Mural Painting in Bohemia and Moravia, 1300-1378, London 1964, p. 17; G. Mandel, La miniatura romanica e gotica (L'arte nei secoli, 7), [Milano 1965], p. 36; E. Urbánková, K. Stejskal, Pasionál Prĕmyslovny Kunhuty. Passionale Abatissae Cunegundis, Praha 1975; A. Simpson, The Connections Between English and Bohemian Painting during the Second Half of the Fourteenth Century (tesi), London 1978, pp. 58-60; K. Stejskal, L'Empereur Charles IV. L'art en Europe au XIVe siècle, Paris 1980, pp. 22-23, 44.S. Fabiano

Vedi anche
chiostro Cortile interno di un monastero, compreso tra la chiesa e i vari fabbricati monastici dei quali costituisce l’elemento di comunicazione e di disimpegno, cinto da porticati. Il chiostro appare nel 5° sec. d.C. Nei grandi conventi i chiostro, spesso a due piani, sono in genere due, uno maggiore connesso ... affresco Tecnica pittorica consistente nello stendere colori diluiti con acqua su uno strato di intonaco fresco che, asciugandosi, forma una superficie dura e compatta che fissa il colore (➔ pittura). miniatura L’arte di dipingere in piccole proporzioni su pergamena, carta, rame, avorio ecc. 1. Il libro miniato 1.1 I trattati e la tecnica. - Come decorazione pittorica del libro manoscritto, a piena pagina o limitata alle iniziali, la miniatura è esistita fin dall’età ellenistica, e fu preceduta da disegni, ... Ratisbona (ted. Regensburg) Città della Germania (132.495 ab. nel 2007), nella Baviera centrale, situata a 339 m s.l.m. sul tratto più settentrionale del Danubio. Importante mercato già nell’epoca romana, ha conservato questa attività commerciale, divenendo inoltre grande centro industriale, con industrie meccaniche ...
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