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GRAVINA, Carla

di Stefano Masi - Enciclopedia del Cinema (2003)
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Gravina, Carla

Stefano Masi

Attrice cinematografica e teatrale, nata a Gemona (Udine) il 5 agosto 1941. Aliena da qualunque forma di divismo, ha portato nella sua recitazione la trasparenza e la schiettezza che le sono proprie, mantenendo, anche negli anni della maturità, una sorta di candore adolescenziale. La sua è stata una carriera divisa in due: acerba interprete di commedie sentimentali, dopo una lunga sosta è tornata sugli schermi con ruoli completamente diversi, temprata dalle esperienze di teatro e di vita. Ricevuto al Festival di Cannes il premio come migliore attrice non protagonista per La terrazza (1980) di Ettore Scola, è stata premiata come migliore attrice protagonista al Festival di Montréal per Il lungo silenzio (1993) di Margarethe von Trotta.

A Roma, dove si era trasferita nel 1954 con la famiglia, quando era ancora studentessa di liceo fu scoperta da Alberto Lattuada, che le affidò una piccola parte in Guendalina (1957). Dopo aver frequentato per breve tempo il Centro sperimentale di cinematografia, recitò in ruoli di angelica 'fidanzatina' in una serie di commedie sentimentali, facendo coppia con il coetaneo Geronimo Meynier nel fortunato Amore e chiacchiere ‒ Salviamo il panorama (1957) di Alessandro Blasetti (per il quale fu premiata come migliore attrice protagonista al Festival di Locarno), e nel successivo Primo amore (1959) di Mario Camerini. Confermò questa delicata immagine di purezza sia come valletta della più famosa trasmissione televisiva dell'epoca (Il musichiere), sia in alcuni importanti lungometraggi, quali I soliti ignoti (1958) di Mario Monicelli, Policarpo, 'ufficiale di scrittura' (1959) di Mario Soldati ed Esterina (1959) di Carlo Lizzani. Si misurò poi con ruoli più complessi in Jovanka e le altre (noto anche come Five branded women, 1960) di Martin Ritt, Tutti a casa (1960) di Luigi Comencini e Un giorno da leoni (1961) di Nanni Loy. Nel frattempo era iniziata la sua 'chiacchierata' relazione con Gian Maria Volonté, in seguito alla quale rimase quasi del tutto assente dagli schermi per sette anni. In questo periodo si dedicò soprattutto al teatro, dove meglio si sarebbero manifestate le sue capacità espressive, e interpretò diversi sceneggiati televisivi tratti da opere letterarie.

Fece poi ritorno al cinema alla fine degli anni Sessanta con personaggi ben diversi da quelli del decennio precedente, come la moglie di un fuorilegge in Banditi a Milano (1968) di Lizzani, la borghese annoiata che si allea con i terroristi nel 'sessantottesco' Cuore di mamma (1969) di Salvatore Samperi, l'energica cassiera di Alfredo, Alfredo (1972) di Pietro Germi, che sostiene insieme al protagonista (Dustin Hoffman) l'estenuante battaglia per il divorzio. Figura simbolo del femminismo, è divenuta personaggio significativo del cinema d'impegno con I sette fratelli Cervi (1968) di Gianni Puccini, Sierra Maestra (1970) di Ansano Giannarelli, Maternale (1978) di Giovanna Gagliardo. Nella prima metà degli anni Settanta ha lavorato anche in Francia con registi come Philippe Labro, Claude Lelouch, Yves Robert, José Giovanni; è apparsa inoltre in numerosi sceneggiati televisivi, compreso il famoso Il segno del comando (1971) di D. D'Anza, in cui interpreta un personaggio oscuro, che in qualche misura ha riproposto anche sul grande schermo (l'indemoniata Ippolita di L'Anticristo, 1974, un popolare b-movie di Alberto De Martino). Dopo La terrazza si è dedicata sempre di più al teatro e all'impegno politico, tornando sul set per Il lungo silenzio. A partire dal 1994 ha interrotto ogni attività artistica.

Bibliografia

S. Masi, E. Lancia, Carla Gravina, in Stelle d'Italia. Piccole e grandi dive del cinema italiano 1945-1968, Roma 1989, pp. 82-84.

Vedi anche
Carlo Lizzani Regista, sceneggiatore e critico cinematografico italiano (Roma 1922 - ivi 2013). Dopo aver contribuito all'affermazione del Neorealismo, soprattutto in veste di critico e sceneggiatore, si è imposto come autore di un cinema politicamente impegnato, affrontando momenti scottanti della storia italiana, ... Sandrèlli, Stefania Sandrèlli, Stefania. - Attrice cinematografica italiana (n. Viareggio 1946). Ha esordito giovanissima (Il federale, 1961); attrice di naturale espressività, ha lavorato in generi diversi, diretta da autori prestigiosi come P. Germi, A. Pietrangeli, B. Bertolucci, spesso interpretando personaggi dalla ... Volonté, Gian Maria Volonté, Gian Maria. - Attore (Milano 1933 - Florina 1994); interprete di forte personalità, ha conquistato la sua prima popolarità alla TV nel 1959 (interpretando il ruolo di Rogožin ne L'idiota di F. M. Dostoevskij), seguito poi da altre significative interpretazioni: Vita di Michelangelo (1964) e ... Alberto Lattuada Lattuada ‹-u-à-›, Alberto. - Regista cinematografico italiano (Milano 1914 - Roma 2005), figlio di Felice. Fondatore della Cineteca italiana di Milano, architetto e sceneggiatore, passò alla regia con Giacomo l'idealista (1942). Affermatosi nel clima del neorealismo, Lattuada, Alberto contribuì allo ...
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    Attrice italiana (n. Gemona, Udine, 1941). Iniziata la carriera con film sentimentali (Guendalina e Amore e chiacchiere, del 1957; Primo amore, 1959), si misurò poi con ruoli complessi (Jovanka e le altre e Tutti a casa, del 1960; Un giorno da leoni, 1961). Si dedicò al teatro (si ricorda Marat-Sade, ...
Vocabolario
gravina¹
gravina1 gravina1 (ant. garabina; roman. caravina) s. f. [etimo incerto]. – Altro nome del piccone a zappa.
gravina²
gravina2 gravina2 s. f. [der. di grava]. – In geografia fisica, vallone a forma di crepaccio, profondo anche più di 100 m, scavato nei calcari, con pareti scoscese, distanti fra loro fino a 200 m; raccoglie le acque solo nei periodi piovosi,...
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