• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

CENI, Carlo

di Silvia Canestrelli - * - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 23 (1979)
  • Condividi

CENI, Carlo

Silvia Canestrelli
*

Nacque a Brignano d'Adda (Bergamo) il 15 maggio 1866 da Giuseppe e Teresa Lazzarini, in un'antica e illustre famiglia. Iscrittosi alla facoltà di medicina e chirurgia dell'università di Pavia, si laureò nel 1889; successivamente seguitò a frequentare per alcuni anni l'istituto di patologia generale dell'ateneo ticinese, allora diretto da C. Golgi, formandosi così alla scuola morfologica e sperimentale del grande maestro. Tra il 1891 e il 1893 fu a Halle, presso la clinica delle malattie nervose e mentali diretta da E. Hitzig. In questo periodo si sviluppò e si consolidò l'interesse del C. per la neurologia e soprattutto per la psichiatria. Si dedicò, infatti, dapprima allo studio della patogenesi dell'epilessia, impegnandosi in una serie di ricerche che più tardi, nel 1909, gli valsero l'assegnazione del premio "Craig Celonny for Epilepsy of New York"; quindi intraprese una serie di indagini sperimentali su quello che doveva essere il tema dominante della sua attività scientifica, cioè i rapporti tra cervello e sistema neuroendocrino.

Nell'orientamento che il C. dette a queste sue ricerche, non si può non riconoscere la profonda influenza che esercitarono su di lui il Golgi e Hitzig: del primo, accurato e brillante morfologo, si valse del rigore del metodo e dell'orientamento eminentemente anatomico; dell'altro, noto per aver fornito la dimostrazione sperimentale dell'esistenza di un'area motoria nella corteccia cerebrale (Über die elektrische Erregbarkeit des Grosshirns, in Archiv für Anatomie, Physiologie und wissenschaftlicheMedizin, II [1870], pp. 300-332, in coll. con G. T. Fritsch) e per averne definito accuratamente i limiti nel cane e nella scimmia (Unterswhungen über das Gehirn, Berlin 1874),derivò lo sforzo costante di localizzare in precise zone corticali le funzioni studiate. Per anni il C. fu completamente assorbito da tali studi: convinto dell'esistenza nella corteccia cerebrale di centri integrativi vegetativi in rapporto da un lato con le attività superiori della psiche e dall'altro con quelle endocrine, sostenne la possibilità che da tali reciproche interferenze e dalla loro evoluzione avessero origine alcuni particolari atteggiamenti dell'individuo, quale quello caratteristico dell'evoluzione dell'istinto sessuale in istinto materno. Alla luce di questi concetti il C. proseguirà i suoi studi sull'evoluzione ontogenetica del sesso, esaminando le varie costellazioni neuroumorali da cui dipenderebbero gli orientamenti caratteriali e spirituali dell'uomo e della donna. V'è da dire che l'esistenza dei centri integrativi vegetativi corticali, ipotizzata dal C., fu per imolto tempo messa in dubbio e contestata. Solo più recentemente indagini cliniche e sperimentali hanno messo in evidenza che molte funzioni della vita vegetativa hanno anche una rappresentazione o comunque una connessione corticale: soprattutto il materiale raccolto dalla psicochirurgia, la cui nascita si può fissare solo nel 1936, quando venne eseguito il primo intervento di lobotomia prefrontale, ha consentito di dimostrare l'esistenza nell'uomo di una rappresentazione corticale di funzioni vegetative nel lobo frontale e ha richiamato l'attenzione sullo stretto collegamento tra sfera vegetativa e processi psichici e spirituali. Alla luce di queste acquisizioni, che forniscono la base scientifica all'attuale medicina psicosomatica, sembrerebbe giusto rivalutare ora quella che fu l'illuminata intuizione del C., nel suo tentativo di spiegare biologicamente la genesi del fenomeno psichico.

Nel 1894il C. fu chiamato a dirigere i laboratori biologici dell'Istituto psichiatrico di Reggio Emilia. Conseguita la libera docenza nel 1905, nel 1907fu incaricato dell'insegnamento di clinica delle malattie nervose e mentali nell'università di Modena e nel 1909 divenne titolare di tale cattedra nell'università di Cagliari. In questa sede fondò la clinica delle malattie nervose e mentali, che presto divenne una delle prime d'Italia. Nel 1928 fu chiamato a dirigere la clinica delle malattie nervose ementali dell'università di Bologna, ove concluse la sua carriera.

Membro di numerose accademie e società scientifiche italiane e straniere, vincitore di vari premi scientifici, emerito di clinica delle malattie nervose e mentali dell'università di Bologna, fu autore di circa trecento pubblicazioni. Di queste si ricordano qui alcune, a carattere monografico, particolarmente significative in relazione al suo prediletto tema di studio: Cervello e funzioni materne. Saggio di fisiologia e di psicologia comparate, I-II, Torino 1922; Psiche e vita organica. L'attività psico-neuro-endocrina, Milano 1925; Cervello e increti. Proprietà biologiche e terapeutiche delle ghiandole a secrezione interna e loro correlazioni cerebrali, Bologna 1931; Gliistinti sessuale e materno e l'anima, ibid. 1937; Filogenesi del delitto, ibid. 1940; Cause biologiche della delinquenza nei rapporti colla costituzione, ibid. 1943.

Il C. si occupò inoltre della realizzazione di alcuni farmaci opoterapici, basati su estratti di organi iperattivi; prodotti presso l'istituto Salf di Bergamo.

Morì a Bologna il 13 marzo 1965.

Bibl.: C. Cattaneo, C. C., in La Medicina ital., V (1924), pp. 855 a.; C. Ambrosetto, C. C., in Università di Bologna. Annuario dell'anno accad. 1964-65, Bologna 1967, pp. 201 s.; I. Fischer, Biographisches Lexikon der hervorr. Ärzte…,I, p. 232. Sul problema dell'esistenza dei centri vegetativi corticali, si v.: G. Vernoni, Trattato di patol. generale, II, Firenze 1958, col. 1761; Centri integrativi vegetativi corticali, in Encicl. med. ital., VI,coll. 2113-2117. sub voce "Neurovegetativo sistema"; Psicochirurgia, ibid., VIII, coll. 65-68.

Vedi anche
psichiatria Settore della medicina che ha per oggetto lo studio clinico e la terapia dei disturbi mentali e dei comportamenti patologici, distinti per origine, qualità, entità e durata delle manifestazioni. La delimitazione nosografica delle singole forme morbose è di difficile realizzazione. Accanto a tale labilità ... farmaco Qualsiasi sostanza, inorganica od organica, naturale o sintetica, capace di produrre in un organismo vivente modificazioni funzionali, utili o dannose, mediante un’azione chimica, fisico-chimica o fisica. Quando l’impiego di un farmaco è volto a ricondurre alla norma una funzione patologicamente alterata ... anatomia Scienza biologica che studia la forma e la struttura degli esseri viventi: deve il suo nome al metodo di indagine, la dissezione, che ancora oggi, pur integrato da moderni e perfezionati metodi di ricerca, ha fondamentale importanza nello specifico campo di studio. Secondo che abbia per oggetto l’uomo, ... malattia Lo stato di sofferenza di un organismo in toto o di sue parti, prodotto da una causa che lo danneggia, e il complesso dei fenomeni reattivi che ne derivano. Elemento essenziale del concetto di malattia è la sua transitorietà, il suo andamento evolutivo verso un esito, che può essere la guarigione, la ...
Categorie
  • BIOGRAFIE in Medicina
Vocabolario
carlo
carlo s. m. – Denominazione generica di monete emesse da sovrani di nome Carlo; fu data allo scudo (filippo) di Carlo II re di Spagna e dell’imperatore Carlo VI, e a una moneta d’oro del valore di 5 talleri di Carlo duca di Brunswick....
san Carlo
san Carlo locuz. usata come s. m. (pl. san Carli). – Moneta d’argento con il tipo di s. Carlo emessa da Carlo Emanuele I duca di Savoia nel 1614, del valore di 9 fiorini, aumentato via via negli anni seguenti (nel 1630 era superiore di...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali