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CARLO V re di Francia

di Francesco Cognasso - Enciclopedia Italiana (1931)
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CARLO V re di Francia

Francesco Cognasso

Figlio primogenito di Giovanni II e di Bona di Lussemburgo-Boemia, nacque nel castello di Versailles il 21 gennaio 1338. Nel 1349 ebbe il titolo di Delfino e il governo del Delfinato. Più comunemente, si chiamò in Francia il duca di Normandia. Nel 1355 cedette per un momento alle proposte del re di Navarra che aveva in animo di catturare il re di Francia: la cospirazione però fu sventata e C. combatté a Poitiers e si salvò dalle mani degl'Inglesi per solo merito di alcuni ufficiali, inviati da Giovanni II, che invece cadde prigioniero del nemico. Il duca di Normandia assunse allora il governo del regno. Fu una reggenza turbinosa, ché gli Stati generali riuniti per provvedere agli estremi bisogni dello stato, si fecero centro di un movimento diretto ad impadronirsi del controllo dell'amministrazione. Contemporaneamente nelle campagne i contadini tumultuavano contro i feudatarî (jacquerie). Soltanto dopo lunghe incertezze il reggente si decise a provvedimenti energici contro la rivolta borgnese parigina diretta dal prevosto dei mercanti Ètienne Marcel, riuscendo a ristabilire l'autorità del governo regio, mentre la feudalità crudelmeme schiacciava l'insurrezione rurale. Fallì invece l'azione contro il re di Navarra e gl'Inglesi, che imposero la grave pace di Brétigny. Il Reggente restituì il governo al padre, allorché nel 1360 ritornò dalla prigione di Londra; quando, nel 1364, Giovanni II si restituì ai nemici, il duca di Normandia assunse di nuovo il governo dello stato; subito dopo però, morto il re (8 aprile 1364) C. gli successe e fu consacrato a Reims il 19 maggio seguente.

Colto, amante dei libri e degli studî, non fu uomo di guerra; preferì dirigere la politica dal suo studio, circondato da consiglieri opportunamente scelti così dalla nobiltà come dalla borghesia quali Raoul de Presles, Philippe de Mézières e Nicolas Oresme. Riordinò la vecchia amministrazione regia, cercando d'infondervi nuova vita, di avviarla a una metodica rigidezza: volle affermare la giustizia del re sulla feudalità, che cercò di sistemare e disciplinare, sì da farne uno strumento di governo; riordinò le finanze, organizzò l'esercito. riuscendo ad avviarlo notevolmente verso l'ideale d'un esercito non feudale, ma regio e regolare; né dimenticò la marina militare, necessaria nella guerra contro l'Inghilterra, e si occupò delle nuove armi da fuoco. Le riforme resero possibile un'offensiva energica e vittoriosa contro gl'Inglesi. Nel 1368 C., ascoltando l'appello della feudalità guascone, ardì intimare al principe di Galles di presentarsi al parlamento francese di Parigi a scolparsi delle accuse fattegli dai suoi vassalli francesi, e nel 1369 incominciarono le ostilità. C. contava ora sull'amicizia dell'imperatore Carlo IV suo zio, dei re di Castiglia e di Portogallo, del conte di Fiandra, la cui figlia aveva sposato Filippo duca di Borgogna, fratello del re. La guerra si volse favorevolmente ai Francesi, che seppero respingere gl'Inglesi dal Poitou, dalla Saintonge, dalla Bretagna; i nemici indeboliti dalla scomparsa del loro re Edoardo III e del principe di Galles, si ridussero in poche fortezze costiere. Anche la Navarra ostile fu schiacciata grazie all'intervento castigliano. Nel 1378 l'imperatore Carlo IV visitò a Parigi il re ed al figlio suo Carlo Delfino concesse il vicariato imperiale dell'antico regno di Arles, coonestando nelle Alpi il trionfo dell'egemonia francese. Grave scacco fu invece la partenza dei papi da Avignone; C. cercò d'impedirla e, quando nel 1378 scoppiò lo scisma d'occidente, appoggiò l'antipapa Clemente VII nell'organizzare il nuovo papato ad Avignone e cercò di procurargli amici e fedeli. Morì a Beauté-sur-Marne il 16 settembre 1380. (V. tav. XI).

Bibl.: E. Lavisse, Étude sur le pouvoir royal au temps de Charles V, in Revue historique, XXVI (1884); Benoist, La politique du roi Charles V, Parigi 1886; Coville, Charles V, in E. Lavisse, Histoire de France, IV, 1ª ed., Parigi 1902; Delachenal, Histoire de Charles V, Parigi 1909.

Vedi anche
detto il Buono Giovanni II re di Francia Figlio (Le Gué de Maului, Le Mans, 1319 - Londra 1364) di Filippo VI di Valois e di Giovanna di Borgogna. Prodigo e incostante, salì al trono nel 1350: si inimicò dapprima il genero Carlo il Malvagio, re di Navarra, rifiutandogli quanto aveva pattuito in cambio della contea d'Angoulême. Assalito in terra ... detto il Folle Carlo VI re di Francia Figlio (Parigi 1368 - ivi 1422) di Carlo V e di Giovanna di Borbone, successe nel 1380 al padre, sotto la tutela, fino al 1388, degli zii duchi di Borgogna, di Berry e d'Angiò; nel 1385 sposò Isabella di Baviera. Nel 1386 tentò, senza successo, una spedizione contro gli Inglesi. Impazzito verso il 1392, ... Valois Famiglia nobile che prese il nome da una contea della Francia medievale. Derivata dai Capetingi, occupò il trono di Francia dal 1328 al 1589. La famiglia che trasse origine da Carlo, terzogenito di Filippo III re di Francia, investito appunto (1285) della contea di Valois (v. Carlo di Valois), salì al ... Carlo VII re di Francia Figlio quintogenito (Parigi 1403 - Mehun-sur-Yèvre 1461) di Carlo VI di Francia, per la morte dei fratelli maggiori diventò nel 1417 delfino. Luogotenente del regno nel 1417, per la pazzia del padre, fu da questo diseredato nel 1420, a favore di Enrico V d'Inghilterra, dopo che i suoi compagni avevano ...
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