• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

causalità

di Franco Peracchi - Dizionario di Economia e Finanza (2012)
  • Condividi

causalita

Franco Peracchi

causalità  Studio della relazione tra causa ed effetto. Tale relazione può riguardare eventi, azioni, processi, fenomeni, variabili o loro proprietà. Lo studio delle relazioni di c. si è sviluppato in millenni di storia del pensiero filosofico e resta ancora oggi un argomento centrale. In economia, la misurazione di un particolare effetto causale è spesso uno degli obiettivi dell’analisi empirica.

Misurazione di un effetto causale da dati sperimentali

Il modo più semplice di misurare un effetto causale è quello di utilizzare dati ottenuti attraverso un esperimento controllato casualizzato. Un esperimento si dice controllato se, all’interno del campione o della popolazione oggetto dell’esperimento, è possibile individuare un gruppo che è sottoposto al trattamento (la ‘causa’) e un gruppo che invece non lo è (gruppo di controllo). Si dice casualizzato se il trattamento è attribuito in maniera casuale; questo garantisce che non ci siano altre cause che abbiano influito sull’attribuzione del trattamento stesso, le quali potrebbero rendere inaffidabile la misurazione dell’effetto. In pratica, in economia, gli esperimenti controllati casualizzati sono rari, sia per problemi etici sia perché i loro costi sono spesso elevati. Tuttavia, il concetto ideale di esperimento controllato casualizzato è utile perché aiuta a definire quello di effetto causale.

Misurazione di un effetto causale da dati non sperimentali

Quando non è possibile condurre un esperimento controllato casualizzato, ci si deve necessariamente affidare all’osservazione di dati non sperimentali, ossia dati provenienti dal mondo reale, come è il caso di indagini campionarie, registri amministrativi e anagrafici, indagini telefoniche sui consumatori eccetera. Il problema intrinseco di questi dati è che non provengono da un esperimento specificamente disegnato allo scopo. Di conseguenza, possono essere presenti fattori variabili il cui effetto è difficilmente separabile dall’effetto del trattamento.

L’insieme delle tecniche statistiche sviluppate per la misurazione di effetti causali da dati non sperimentali costituisce un campo molto importante dell’econometria. La regina incontrastata di tali tecniche è l’analisi di regressione, che attribuisce una forma funzionale alla relazione tra la ‘causa’ (o le ‘cause’) e l’’effetto’. Nel caso più semplice, tale relazione è una funzione lineare, cioè: Y=β0+β1 X1+... +βk Xk+U, dove ciascuna delle variabili Xi i=1,..., k, rappresenta una delle possibili ‘cause’, i coefficienti βi servono a misurare quantitativamente l’effetto ‘causale’ sulla variabile Y, mentre il termine U rappresenta l’effetto complessivo di tutte quelle variabili che non sono state incluse nel modello. Tale termine è trattato come un effetto spurio e, per un’interpretazione causale della regressione, si richiede che sia indipendente in media dalle variabili Xi. La semplice incorrelazione tra U e i regressori non è sufficiente. Dato un campione di n osservazioni per ciascuna delle k+1 variabili misurabili del modello (Y, X1,...,Xk), si possono ottenere le stime dei coefficienti del modello di regressione lineare tramite il metodo dei minimi quadrati. Se un coefficiente βi è diverso da 0, la corrispondente variabile Xi ha un effetto ‘causale’ non nullo su Y. Tuttavia, poiché il modello contiene altre variabili, compreso il termine di errore U, un cambiamento della Xi non è né necessario né sufficiente a determinare un cambiamento nella Y. L’effetto misurato da β è infatti spesso indicato, in econometria, come un effetto ceteris paribus («a parità di tutte le altre circostanze»); in altre parole, il coefficiente βi misura l’effetto sulla media condizionata di Y, dovuto al solo cambiamento di Xi, fermi restando i valori delle altre variabili. È importante sottolineare che, se l’errore di regressione è semplicemente incorrelato con i regressori (e non invece indipendente in media), allora un valore βi diverso da zero non è necessariamente garanzia dell’esistenza di una relazione ‘di causalità’ tra Xi e Y (un certo valore di Xi ‘causa’ un certo valore di Y), ma implica soltanto l’esistenza di un’associazione statistica tra le variabili Xi e Y (a un certo valore di Xi è associato, in media, un certo valore di Y). Un caso dove non è possibile stabilire una relazione di causa-effetto è la presenza di c. inversa: non soltanto le Xi causano Y, ma anche Y contribuisce a determinare il valore di una o più delle Xi. Per es., lo stato di salute di un lavoratore incide sul suo reddito, in quanto chi si ammala meno può lavorare di più; tuttavia, è anche vero che chi guadagna di più può permettersi cure mediche migliori, che possono incidere sul suo stato di salute. Come conseguenza della c. inversa, la variabile dipendente e il regressore (lo stato di salute, nell’es. precedente) sono entrambe endogene, cioè correlate con il termine di errore, U (➔ endogeno/eso­geno). Quando la teoria economica suggerisce la presenza di c. inversa, un modo per rimuoverla è di ricorrere all’introduzione di variabili strumentali (➔ variabili strumentali, metodo delle), che devono essere allo stesso tempo correlate con il regressore endogeno (ossia quella variabile Xi – o quel gruppo di variabili – che sono causate dalla Y), ma non causate dalla Y. O ancora, in particolare nell’ambito delle serie storiche (➔), si può talvolta sfruttare il principio logico secondo il quale un effetto non può accadere prima di una causa, inserendo nella funzione di regressione solo variabili Xi osservate in un tempo precedente rispetto a Y. Su questa idea si basa, per es., il test di c. di Granger (➔ Granger causality, test), che è però essenzialmente un test di predicibilità.

Vedi anche
modello In arte e architettura, persona od oggetto che l’artista ritrae o riproduce, oppure esemplare preparatorio dell’opera finale. Nel linguaggio scientifico, costruzione schematica, puramente ipotetica o realizzata materialmente, di origine anche intuitiva, con cui viene rappresentato globalmente o soltanto ... essere antropologia Nell’etnologia religiosa, l’espressione E. Supremo indica una figura pressoché universalmente diffusa nelle culture arcaiche, concepita e rappresentata in maniera assai diversa da altre figure che sono oggetto di culto o sono comunque connesse con i miti delle singole società di interesse ... tempo Intuizione e rappresentazione della modalità con cui i singoli eventi si susseguono e sono in rapporto l’uno con l’altro (per cui essi avvengono prima, dopo o durante altri eventi), vista o come fattore che trascina l’evoluzione delle cose (lo scorrere del tempo) o come scansione ciclica e periodica, ... caso diritto Si chiama caso fortuito qualunque accadimento che renda inevitabile il verificarsi di un evento, costituendo l’unica causa efficiente di esso. Non ha valore concreto la distinzione tra caso fortuito e forza maggiore; allo stesso modo è da negare una costante coincidenza tra caso fortuito e ...
Altri risultati per causalità
  • causa
    Enciclopedia on line
    Diritto C. del negozio giuridico Intesa da alcuni in senso soggettivo come l’ultimo motivo determinante della volizione negoziale, viene rappresentata oggi dalla dottrina prevalente quale la ragione e la funzione economico-sociale del negozio, quindi in senso oggettivo è nettamente distinta dallo scopo ...
  • causalità, dottrine indiane della
    Dizionario di filosofia (2009)
    causalita, dottrine indiane della causalità, dottrine indiane della Tema centrale per la riflessione filosofica indiana, che si concentra soprattutto sulla causa materiale, al contrario della filosofia occidentale, eminentemente interessata alla causa efficiente. Critiche del concetto di causalità ...
  • causa
    Enciclopedia dei ragazzi (2005)
    Stefano De Luca La ragione per cui si verifica un fenomeno Ogni forma di conoscenza ‒ che riguardi il mondo naturale o quello umano ‒ nasce da una semplice domanda: perché si verifica o si è verificato un certo fenomeno? In altre parole: qual è la sua causa? Anche se oggi gli scienziati e i filosofi ...
  • causalita
    Dizionario delle Scienze Fisiche (1996)
    causalità [Der. di causale] [FAF] Rapporto che lega la causa con l'effetto: v. causalità. ◆ [FAF] C. relativistica: esprime la circostanza che, non potendosi avere segnali che si propagano con velocità superiore a quella della luce, misure ottenute in regioni dello spazio sufficientemente lontane e ...
  • CAUSALITÀ
    Enciclopedia Italiana - V Appendice (1991)
    Concezioni riduzionistiche della causa. −La relazione di causa-effetto è diventata uno dei temi epistemologici di maggior rilievo in seguito all'esaurirsi, verso la fine degli anni Sessanta, del paradigma concettuale costituito dall'empirismo logico. Il disinteresse dei neoempiristi per il tema della ...
  • CAUSA
    Enciclopedia Italiana (1931)
    Termine correlativo ad effetto: comunemente significa ciò da cui e per cui una cosa è, in guisa che posta la causa, sia l'effetto, e, soppressa quella, questo non sia. Il rapporto della causa all'effetto costituisce la causalità. L'idea di questo rapporto applicato induttivamente a tutta la realtà diede ...
Mostra altri risultati
Vocabolario
cauṡalità
causalita cauṡalità s. f. [dal lat. tardo causalĭtas -atis, der. di causalis «causale»]. – Rapporto che lega la causa con l’effetto: principio (o legge) di c., principio filosofico secondo il quale nulla accade nel mondo senza che vi sia...
cauṡalismo
causalismo cauṡalismo s. m. [der. di causale]. – In filosofia, ogni concezione che attribuisca un ruolo fondamentale al principio di causalità, estendendone la validità anche in ambiti tradizionalmente ritenuti estranei alla considerazione...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali