• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

CINI, Giovanni, beato

di Michele Franceschini - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 25 (1981)
  • Condividi

CINI, Giovanni (Giovanni della Pace), beato

Michele Franceschini

Nacque a Pisa, probabilmente intorno al 1270, da umile famiglia; per vivere, infatti, si arruolò come soldatus o stipendiario al servizio del Comune di Pisa. Ancora giovane - sicuramente prima del 1295 - entrò nell'Ordine dei frati della penitenza, o Terz'Ordine francescano, non rinunciando tuttavia alla professione delle armi e conducendo ancora, sembra, una vita poco edificante.

La vera conversione del C. all'ideale evangelico fu determinata sicuramente da un avvenimento eccezionale. Ne sono testimonianza sia il sorgere di leggende intorno ad essa -rivelatrici di un avvenimento non comune, ma che tuttavia devono ritenersi false, in quanto si riferiscono a episodi posteriori alla morte di Giovanni - sia un lascito testamentario (1391) di Parasone Grasso, operaio dei duomo di Pisa, a favore della Compagnia di S. Giovanni Evangelista affinché si dipingesse nella sede della Compagnia la "historia fratris lohannis soldati". L'affresco, eseguito in osservanza alle disposizioni testamentarie, è andato perduto (già nel 1689 se ne scorgevano solamente alcune tracce); ciò non consente di stabilire con precisione l'episodio che fu causa della conversione. del Cini. Il Barsotti identifica tale episodio con l'attentato che fu perpetrato l'8 ott. 1296 da Ciommeo Cappone della famiglia dei Lanfranchi, aderente alla fazione dell'arcivescovo Ruggiero, ai danni dell'amministratore generale dell'arcivescovo eletto di Pisa Teodorico. Alcuni documenti riferiscono che faceva parte degli attentatori un soldato che aveva vestito l'abito dei frati della penitenza, probabilmente il C.; la conversione Sarebbe maturata nel carcere, in cui egli sarebbe stato rinchiuso per il misfatto.

Dopo la conversione definitiva il C. dedicò la sua vita allassistenza dei bisognosi. Già prima del 1312 egli non era più allo stipendio del Comune di Pisa come soldato ed è certo che già nel 1305 godeva fama di uomo pio, poiché in quell'anno fu designato tra le dodici persone spirituali che, elette a vita, potevano intervenire direttamente negli affari della Pia Casa della misericordia. Era questa una fondazione assistenziale di Pisa, di cui il C. fu uno dei promotori e i cui statuti furono approvati il 16 marzo 1305 dall'arcivescovo fra' Giovanni di Polo. Il C. ricoprì più volte cariche direttive della Pia Casa fino al 1319, anno in cui non compare più tra. i componenti della magistratura di quell'istituto: evidentemente in quel periodo egli si ritirò dalla vita pubblica per vivere da eremita.

Non si conosce il luogo che il C. scelse come eremo, ma esso doveva trovarsi nelle vicin, anze di Pisa. Nella città infatti la fama intorno alla sua persona crebbe rapidamente e un gran numero di fedeli che volevano seguire il suo esempio si riunirono sotto il nome di fraticelli della penitenza; ad essi fu affidata la custodia del romitorio di S. Maria della Sambuca, presso Livorno, in cui nel 1332 lo stesso C. si trasferì, fondandovi, sembra, un ospedale per poveri e pellegrini. In seguito, il C. trascorse gli ultimi anni della sua vita nel romitorio di S. Giovanni Evangelista in Porta Pacis (da cui fu comunemente chiamato Giovanni della Pace) a Pisa. fondandovi probabilmente la Compagnia e l'oratorio dei disciplinati di S. Giovanni Evangelista: fondazione che ebbe il compito.di assistere spiritualmente e materialmente i bisognosi che si vergognavano di mendicare pubblicamente.

Il C. morì in questo romitorio, in una cella che si racconta egli avesse fatto murare, lasciando aperta solamente una finestrella; ignoto è l'anno della sua morte.

Fu sepolto nel camposanto di Pisa presso la porta Maggiore, in un'arca marmorea pagana riadattata; più tardi (1387 0 1388)la tomba fu decorata da un affresco di Antonio Veneziano, raffigurante il beato attorniato da quattro angeli. Il culto del C., sorto subito dopo la sua morte, fu approvato da Pio IX il 10 sett. 1857;la sua festa viene celebrata il 12 novembre. Alcune reliquie del beato, una volta conservate nell'oratorio della Compagnia dei disciplinati di S. Giovanni Evangelista, soppressa da Pietro Leopoldo I di Toscana nel 1785, si trovano nella chiesa di S. Anna a Pisa;. il suo'corpo, dopo la beatificazione, fu portato nella chiesa di S. Francesco a Pisa, dove è tutt'ora conservato nella cappella della sacrestia.

Nella tradizione storiografica il C. è stato spesso confuso con un omonimo, anchegli terziario francescano, nato a Pisa nel 1353, di professione pellicciaio, sposato e con figli. Ciò ha fatto riferire la conversione dei beato ad avvenimenti a cui, per la loro datazione, avrebbe potuto prendere parte il C. pellicciaio.

Fonti e Bibl.:S. Ciampi, Notizie ined. della sagrestia Pistoiese de' belli arredi del Campo Santo pisano, Firenze 1510, p. 102; Il beato G. della Pace, nobile pisano, Roma 1856; G. Sainati, Vite dei santi, beati e servi di Dio nati nella diocesi pisana, Pisa 1884, pp. 218-226; S. Barsotti, Promemoria sul beato G. della Pace, Pisa 1901; Id., Un nuovo fiore serafico, il beato G. C. confessore pisano soldato ed eremita, Quaracchi 1906; Butlers' lives of the saints, a cura di H. Thurston-D. Attwater, IV, New York 1956, p. 326; Encicl. ecclesiast., II, p. 145;, Lex. für Theologie und Kirche, V, p. 1021; Bibliotheca Sanctorum, III, coll. 1257 s.; Enc. catt., III, p. 1679.

Vedi anche
Pio IX papa Giovanni Maria Mastai Ferretti (Senigallia 1792 - Roma 1878). Il suo pontificato (1846-78) è stato uno dei più lunghi della storia della Chiesa: furono decenni particolarmente densi di avvenimenti che videro la nascita dello Stato italiano e la fine del potere temporale del papa. Il 3 sett. 2000 P. IX ... Pisa Città della Toscana occidentale (185,2 km2 con 87.461 ab. nel 2008), capoluogo di provincia. Sorge a circa 12 km dal Tirreno, nella pianura alluvionale costiera formata dall’Arno, che l’attraversa dividendola in due parti, di cui quella destra contiene il nucleo primitivo dell’abitato, mentre quella ... Livorno Comune della Toscana (104,8 km2 con 160.949 ab. nel 2008), capoluogo di provincia. È situata sul Mar Tirreno, all’estremità meridionale della pianura costiera dell’Arno, a 15 km dalla foce del fiume. La crescita urbanistica è avvenuta a partire dal centro storico fortificato, impostato nel 16° sec. in ... Firenze Comune della Toscana (102,4 km2 con 364.710 ab. nel 2008), capoluogo di provincia e della regione, situato a un’altezza media di 50 m s.l.m., all’estremità sud-orientale di un bacino intermontano, percorso dall’Arno, nel quale sorgono altre due importanti città: Prato e Pistoia. Il fiume, che divide ...
Categorie
  • BIOGRAFIE in Religioni
Tag
  • LEOPOLDO I DI TOSCANA
  • ORDINE FRANCESCANO
  • CAMPOSANTO DI PISA
  • ANTONIO VENEZIANO
  • BEATIFICAZIONE
Altri risultati per CINI, Giovanni, beato
  • Cini, Giovanni, beato
    Enciclopedia on line
    Terziario francescano (Pisa 1270 circa - ivi dopo 1332); probabile fondatore della Compagnia dei Disciplinati di s. Giovanni Evangelista. Il suo culto fu confermato da Pio IX nel 1857; festa, 12 novembre.
Vocabolario
beato
beato agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. beatus, propr. part. pass. di beare]. – 1. Che gode o si suppone e si spera che goda la visione di Dio in paradiso: le anime b.; gli angeli b.; E vederai color che son contenti Nel foco [cioè le anime...
beato amedèo
beato amedeo beato amedèo locuz. usata come s. m. – Moneta d’argento del valore di 9 fiorini fatta coniare nelle zecche di Torino e di Vercelli dal 1609 al 1629 da Carlo Emanuele I duca di Savoia, così chiamata perché nel rovescio presenta...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali