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DIESIS

di Guido Gasperini - Enciclopedia Italiana (1931)
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DIESIS (dal gr. δίεσις "intervallo"; fr. dièze; sp. diesis; ted. Kreuz; ingl. sharp)

Guido Gasperini

È un segno del sistema musicale moderno, che viene adoperato per indicare che la nota davanti la quale esso è posto deve essere elevata di un semitono. Tale alterazione non porta alcun cambiamento al nome della nota.

Il diesis può essere collocato, stabilmente, al principio del rigo dopo la chiave o, accidentalmente, nel corso di un pezzo. Nel primo caso, che indica trasposizione della scala naturale, esso esercita la sua influenza su tutte le note collocate sulla linea o nello spazio ove il segno stesso è posto. Nel secondo caso esso non ha influenza se non sulla battuta nella quale è messo.

Poiché il diesis può essere applicato a ogni nota della scala naturale, sette sono i diesis che possono successivamente essere posti in chiave, dando luogo a sette tonalità maggiori (o sette minori) diverse. Essi procedono di quinta in quinta dal fa al si:

L'alterazione del diesis può essere annullata per l'intervento del bequadro.

Essa può, invece, essere resa più accentuata per mezzo del segno del doppio diesis per il quale il suono già alterato dal diesis viene alzato ancora di un semitono. Il doppio diesis non si pone mai in chiave ed è soltanto accidentale. La sua figura è così tracciata:

Presso gli antichi Greci la parola indicò un vero e proprio intervallo più piccolo del tono e suddividentesi in grandezze diverse (mezzo tono, un quarto di tono). Sotto l'aspetto del quarto di tono (diesis enarmonico) esso rappresentò, nella teoria aristossenica, l'estrema e ultima divisione del tono, l'intervallo più piccolo del sistema; ed ebbe larga diffusione nella pratica musicale greca. Rievocazioni del diesis enarmonico si ebbero negli ultimi tempi del Medioevo e specialmente nel sec. XV e poi nel secolo seguente. Ma furono vani tentativi. Delle varie suddivisioni del tono elaborate nel sistema greco, sola rimase quella del semitono, cioè del diesis nel significato moderno, suddivisione che del resto era praticata già fin dai tempi dell'ars nova (v.), nei quali il significato del diesis moderno si confondeva con quello del bequadro.

Vedi anche
accordo di settima In musica, accordo di 4 suoni, ottenuto sovrapponendo una terza a un accordo di 3 suoni. Nel sistema armonico-tonale si formano, a partire da ciascun suono delle scale diatoniche maggiori e minori, 7 specie di accordi di s., classificate a seconda del tipo di intervalli da cui sono formate: per es., ... cromatismo Fisica Aberrazione di un sistema ottico dovuta alla dispersione della luce nei mezzi rifrangenti del sistema. Musica Procedimento compositivo consistente nell’alterare uno o più suoni di una scala. Già presente nell’antica Grecia, ebbe sviluppo presso i madrigalisti del 16° sec. per sottolineare alcune ... temperamento medicina Nella medicina antica, secondo l’insegnamento di Ippocrate universalmente accolto e ripreso da Galeno, la mescolanza, in proporzioni diverse, dei 4 umori fondamentali dell’organismo: sangue, pituita, bile e atrabile; quando la mescolanza è perfetta, si ha il t. normale (o giusta crasi); quando ... armonia Linguistica A. vocalica Fenomeno di alcune lingue, come le ugro-finniche e le turche, per cui il vocalismo suffissale (o postonico) ha un timbro simile a quello della radice (o della sillaba accentata) e varia in conseguenza. Così in ungherese vi sono due serie di vocali, anteriori (ä é ő ö ü ű) e posteriori ...
Tag
  • ARS NOVA
  • SEMITONO
  • MEDIOEVO
Vocabolario
dïèṡis
diesis dïèṡis s. m. [dal lat. diĕsis, gr. δίεσις «passaggio, intervallo» der. di διΐημι «far passare», comp. di διά «attraverso» e ἵημι «mandare»]. – 1. Segno musicale (♯) che, anteposto a una nota, prescrive l’alterazione di un semitono...
dieṡiżżare
diesizzare dieṡiżżare v. tr. [der. di diesis]. – In musica, lo stesso che diesare.
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