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DIGA

di Umberto Messina - Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1978)
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DIGA (XII, p. 803; App. II, 1, p. 780; III, 1, p. 485)

Umberto Messina

Notevoli per numero e importanza, ancora nel decorso quindicennio, sono le opere di sbarramento realizzate per la creazione di invasi per regolazione delle acque destinate alle varie utilizzazioni: irrigazione, produzione di energia, usi igienici e usi industriali; sempre più frequenti le d. inserite in impianti destinati a erogare da un unico serbatoio, o da un sistema di serbatoi interconnessi, acque regolate per diversi settori di impiego.

La statistica delle d. costruite o progettate negli ultimi anni conferma la tendenza verso la realizzazione di serbatoi di grande capacità, con correlative opere di sbarramento di notevoli dimensioni, nei paesi ancora dotati di risorse idriche esuberanti rispetto al livello di sviluppo agricolo e industriale, mentre, nei paesi ove le risorse disponibili sono ormai limitate e sempre più rare sono le possibilità di reperimento di buone condizioni di fattibilità di grandi invasi, ci si rivolge a opere relativamente di minori dimensioni, ma, per le ragioni anzidette, spesso di notevole impegno tecnico.

Dal più recente aggiornamento del Registro mondiale delle d. (1975), curato dalla Commissione internazionale delle grandi d., possono rilevarsi i principali dati relativi alle maggiori opere in esercizio o in costruzione alla predetta data in circa 70 nazioni aderenti alla Commissione stessa. (Mancano tuttora regolari notizie sulle realizzazioni di alcuni paesi, tra i quali la Cina).

Vengono classificate fra le maggiori d. quelle che presentano almeno uno dei seguenti requisiti: altezza superiore a 150 m; volume della struttura di sbarramento maggiore di 15 milioni di m3; volume d'invaso maggiore di 25 miliardi di m3. Rientrano nella predetta classifica 160 d., delle quali 131 sono state ultimate fra il 1960 e il 1975 o sono attualmente in costruzione, a conferma, quindi del progredire dell'orientamento verso la realizzazione di opere di dimensioni ritenute fino a qualche decennio fa eccezionali. Le 160 maggiori d. del mondo si suddividono, per materiali e tipi strutturali, come segue:

Le più alte d. del mondo, Rogunsky e Nurek, con altezze rispettivamente di 325 m e 317 m, sono attualmente in costruzione in URSS. Sono entrambe d. in materiali sciolti, caratteristica da sottolineare, con riferimento alle realizzazioni che le precedono solo di qualche decennio, unitamente alla constatazione che, fra le dieci più alte d. del mondo, ne figurano 6 in materiali sciolti.

La distribuzione dei materiali e tipi strutturali avanti riportata per le maggiori opere di sbarramento, e anche la segnalazione ora fatta, documentano una ormai marcata tendenza a realizzare d. in materiali sciolti non soltanto nelle condizioni morfologiche e geologiche che ne facevano preferire l'impiego, in quanto le stesse rendevano impossibile o difficile la costruzione di d. murarie, ma anche fuori dei predetti casi, in base a scelte dettate soprattutto da criteri economici. A tali orientamenti ha certamente contribuito il progresso nell'approfondimento di molti aspetti della meccanica delle terre e la messa a punto di macchinari idonei e di procedimenti costruttivi altamente meccanizzati. Si sono, in effetti, raggiunti volumi considerevoli dei corpi degli sbarramenti in materiali sciolti; dai 96 milioni di m3 della d. di Fort Peck negli SUA del 1940 si è saliti al volume di 209,5 milioni di m3 della d. New Cornelia Tailings, pure negli SUA, ultimata nel 1973, che è, al momento, il massimo, seguito dal rilevato di tipo misto scogliera-terra del volume di 142 milioni di m3 realizzato per Tarbela nel Pakistan (1975).

La tendenza, manifesta nei paesi ancora ricchi di grandi corsi d'acqua scarsamente utilizzati, alla concentrazione della regolazione dei deflussi nei più grandi invasi realizzabili ne fa censire, tra quelli in esercizio e in costruzione, 23 che superano la capacità di 30 miliardi di m3; il massimo serbatoio è quello di Owen Falls, Uganda (1954), che raggiunge i 204,8 miliardi di m3.

In Italia dopo il 1960 sono state ultimate 88 d.; nel 1975 erano in costruzione 24 d. e 25 in progetto. La suddivisione per tipi strutturali e materiali fa distinguere: 40 d. a gravità massicce, 13 d. ad arco, 3 ad arcogravità, 5 a contrafforti, 72 in materiali sciolti (59 in terra e 12 in pietrame), 3 sbarramenti formati da strutture miste e 2 sbarramenti mobili.

La più alta d. italiana è quella del Vajont, in calcestruzzo del tipo a cupola, alta 262 m, realizzata nel 1961, ma non più in esercizio a seguito della nota catastrofica frana caduta nell'invaso nel 1963. Segue la d. dell'Alpe Gera, in calcestruzzo a gravità (1965), alta 178 m.

Fra le d. in materiali sciolti la maggiore altezza realizzata è 70 m con la d. in pietrame del Cedrino in Sardegna (1970); segue la d. in terra di Zoccolo in Alto Adige, alta 66 m (1965); tra quelle in progetto, la d. di Casanova sul Chiascio (Umbria) avrà la massima altezza: 84,50 m.

Il massimo volume d'invaso finora realizzato in Italia è stato quello della d. ad archi multipli di S. Chiara d'Ula sul Tirso (1924) con 402 milioni di m3; la d. in materiali sciolti di Monte Cotugno (Lucania), in corso di costruzione, creerà un invaso di 450 milioni di m3 e quella in calcestruzzo, a gravità, di Cantoniera di Busachi sul Tirso, ora in progetto, raggiungerà i 753 milioni di m3.

Oltre alle accennate evoluzioni nelle scelte dei tipi strutturali, la tecnica di progettazione e costruzione delle d. fa rilevare costanti affinamenti nei pur ormai definiti procedimenti di analisi statica degli sbarramenti murari, che sono generalmente realizzati con calcestruzzi ai quali le tecnologie di preparazione e di posa in opera hanno conferito caratteristiche peculiari per tali impieghi; sempre più frequente è il ricorso alle indagini su modelli, estesi spesso alle rocce di fondazione, integrati, quindi, in una modellistica geomeccanica; notevoli progressi nelle conoscenze del comportamento meccanico e idraulico delle strutture in terra e in pietrame hanno, poi, reso possibili, unitamente agli sviluppi nella concezione e produzione di macchinari speciali, le importanti realizzazioni segnalate per quest'ultimo tipo di opere.

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