• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

BRESOLIN, Domenico

di Elena Bassi - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 14 (1972)
  • Condividi

BRESOLIN, Domenico

Elena Bassi

Figlio di Domenico, muratore, nacque a Padova nel 1813. Dapprima fece il decoratore; nel 1841 si iscrisse all'Accademia di Venezia ed ebbe maestri l'architetto F. Lazzari, i pittori G. Bagnara e T. Orsi, lo scultore L. Zandomeneghi (1842-43). Verso il 1845 andò a Firenze per studiare con Kardis Markó, paesaggista ungherese, il quale fu tra i primi artisti che preferirono lavorare all'aperto anziché nello studio, come, fino allora, era consuetudine anche per i pittori di paesaggio. Nello stesso periodo soggiornò a Roma dove espose con successo i paesaggi eseguiti a Firenze; espose poi a Milano quelli dipinti a Roma e, tornato a Venezia, i quadri rimasti invenduti e altri di soggetto veneziano. Per passione e per incrementare i guadagni, cominciò a interessarsi anche di fotografia, novità che, in quel tempo, pareva dovesse far diminuire il lavoro dei pittori paesaggisti: praticava la tecnica della talbotipia, che consisteva nel fissare le immagini della camera oscura sulla carta o sul vetro (così chiamata dal nome dell'inventore W. H. F. Talbot); tale tecnica avrebbe soppiantato la dagherrotipia, che faceva fissare le immagini sulla lamina argentea. Nel 1854 il B. era indicato tra i soci dell'Accademia con la qualifica di "pittore paesista e fotografo". Nel 1864 ottenne la cattedra di paesaggio dell'Accademia, che era stata fino al 1852 di G. Bagnara.

Il B. volle che i suoi allievi lavorassero all'aperto e riuscì a farsi dare i fondi per portarli anche in terraferma, affinché si familiarizzassero con ambienti diversi da quello eccezionale di Venezia, dove erano indotti a divenire epigoni del Canaletto e dei Guardi. Le sue convinzioni erano considerate rivoluzionarie nelle altre accademie. La sua scuola era frequentata anche da molti stranieri; fra gli allievi veneti raggiunsero fama duratura G. Ciardi, G. Favretto, L. Nono, A. Milesi, E. Tito.

Il B. morì a Venezia nel 1899.

Il suo modo di dipingere non era rifinito secondo il gusto più diffùso nel tempo, ma era piuttosto a forte chiaroscuro, a pennelIate disfatte, quasi ad impressione, con luci di tramonto e riflessi suggestivi. Aveva perciò iniziato tecniche pittoriche assai affini a quelle adottate più tardi dai macchiaioli. Ciò nonostante il suo nome fu presto dimenticato: molti suoi dipinti, nel commercio e nelle collezioni, sono attribuiti a G. Ciardi. Ma il grande sviluppo assunto dallo studio del paesaggio, nel Veneto, alla fine del sec. XIX e all'inizio del XX, è dovuto anche alla passione che il B., modesto e tenace, seppe infondere nella scuola.

Suoi dipinti si trovano ad Este (raccolte Tasinato e Giarretta), a Padova (Banca cooperativa popolare), a Venezia (Galleria d'arte moderna).

Fonti e Bibl.: N. Pietrucci, Biografia degli artisti Padovani Padova 1859, p. 45; N. De Gubernatis, Dizionario degli artisti italiani viventi, Firenze 1889, p. 76; Catalogo della mostra tenuta a cura del Comune di Este, Este 1948; E. Bassi, L'Accademia di Belle arti nel suo bicentenario (catal.), Venezia 1950, pp. 73-75 (cfr.recens. di U. Apollonio, in Arte veneta, IV [1950], pp. 171-73 [passim]);E. Lavagnino, L'arte moderna, Torino 1956, pp. 426 s.; U. Thieme-F. Becker, Küstlerlexikon, IV, p. 76.

Vedi anche
Giovanni Antonio Canal detto il Canalétto Canalétto, Giovanni Antonio Canal detto il. - Pittore e incisore (Venezia 1697 - ivi 1768), caposcuola dei vedutisti veneti del Settecento. Si formò al seguito del padre Bernardo, pittore di teatro, e, verso il 1719, a Roma cominciò a dedicarsi alla pittura di paesaggio. Ispirato dal Vanvitelli e, dopo ... Padova Comune del Veneto (92,8 km2 con 210.173 ab. nel 2008), capoluogo di provincia. ● Si estende a O della Laguna veneta, a 12 m s.l.m., sul fiume Bacchiglione. È centro di antica origine, vivace per traffici e attività agricole, sia per la sua posizione tra il Brenta e il Bacchiglione, sia per la vicinanza ... Venezia Comune del Veneto (415,9 km2 con 268.993 ab. nel 2008, detti Veneziani), capoluogo di regione e di provincia. L’insediamento storico della città, posta al centro dell’omonima laguna, è tradizionalmente suddiviso in sei ‘sestieri’ (Cannaregio, Castello, Dorsoduro, San Marco, San Polo e Santa Croce) e ... Torino Comune del Piemonte (130,2 km2 con 908.263 ab. nel 2008), capoluogo di provincia e di regione. Sorge alla confluenza della Dora Riparia con il Po, in un’area alluvionale (239 m s.l.m.) compresa fra l’anfiteatro morenico di Rivoli e una serie di colline situate a oriente (fra cui, la collina di Superga). ...
Categorie
  • BIOGRAFIE in Arti visive
Altri risultati per BRESOLIN, Domenico
  • Bresolìn, Domenico
    Enciclopedia on line
    Pittore (Padova 1813 - Venezia 1899). Paesista, abbandonò la tradizione della veduta fantastica di maniera per lo studio diretto del vero. Da lui discende la scuola paesistica veneta della seconda metà del sec. 19º.
Vocabolario
domenica ecologica
domenica ecologica loc. s.le f. Domenica nella quale è in vigore il divieto di circolazione con le auto private per alleviare l’inquinamento atmosferico e responsabilizzare i cittadini a un corretto uso dell’auto privata. ◆ A piedi, sul...
doménica
domenica doménica s. f. [lat. tardo domĭnĭca (dies) «(giorno) del Signore»]. – Settimo giorno della settimana (ma primo nella liturgia cattolica), che segue al sabato; è, presso tutti i popoli di religione cristiana, giorno festivo e consacrato...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali