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Elogio della pazzia (seu laus stultitiae)

Dizionario di filosofia (2009)
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Elogio della pazzia (seu laus stultitiae)


Elogio della pazzia (Ẻγκώμιον μωρίας, seu laus stultitiae)

Opera di Erasmo da Rotterdam, composta nel 1509 e dedicata all’amico T. Moro; fu pubblicata dapprima a Parigi (1511 ca.), poi a Basilea (1515; a cura dell’autore). «Follia» tiene un’ironica ed erudita declamatio in proprio favore dove sono satireggiate le condizioni sociali, culturali e religiose del tempo. «Follia» è l’«illusione» che rende possibile la «commedia della vita» («Tutto è una finzione, ma non esiste nessun’altra interpretazione della commedia della vita», cap. 29) in cui «saggezza» e «prudenza» sarebbero fuori luogo. È a «Follia» che gli uomini prestano più volentieri ascolto: la sapienza rende timidi, poveri, affamati; i sapienti «vivono trascurati, ignoti, invisi, mentre i folli annegano nel denaro, sono chiamati al governo degli Stati» (cap. 61). Vi è però una forma più alta di follia, che è quella insegnata dal cristianesimo cui Erasmo richiama (anche i teologi) nei capitoli conclusivi dell’opera.

Vocabolario
laus Deo
laus Deo ‹làus dèo› locuz. lat. (propr. «lode a Dio»). – Parole che un tempo (non prima, sembra, del tardo medioevo) si scrivevano alla fine di un libro o si pronunciavano alla fine di qualche lavoro o operazione; si ripetono talvolta anche...
pazzìa
pazzia pazzìa s. f. [der. di pazzo]. – 1. Nel linguaggio com., qualsiasi forma di alterazione, persistente o temporanea, delle facoltà mentali (è termine raro nel linguaggio scient., dove si parla invece di infermità o malattia mentale,...
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