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esistenzialismo

di Giuseppe Bedeschi - Enciclopedia dei ragazzi (2005)
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esistenzialismo

Giuseppe Bedeschi

La fragilità dell'esistenza come problema filosofico

Con la parola esistenzialismo non si intende designare una scuola filosofica ben definita, bensì un orientamento di pensiero sviluppatosi in Europa tra la metà dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento. I filosofi esistenzialisti mettono in primo piano l'esigenza di una riflessione sull'esistenza umana considerata nella sua singolarità e irripetibilità, ma anche nel suo carattere precario, instabile e incerto, sempre esposto al fallimento e allo scacco

Due preoccupazioni fondamentali

Nella riflessione esistenzialista è dato rintracciare alcune preoccupazioni fondamentali, in contrasto sia con il positivismo, sia con l'idealismo. La prima è quella di uscire dal cerchio incantato delle grandi filosofie sistematiche, che pretendono di avere raggiunto un sapere totale, e quindi credono di aver dato un quadro esaustivo, coerente e privo di contraddizioni, della realtà e della storia. La seconda preoccupazione (strettamente connessa con la prima) è quella di non ridurre la realtà a pensiero, a categorie o concetti (al modo delle filosofie idealistiche), bensì di mettere al centro della riflessione l'esistenza umana come esperienza particolare e irripetibile, dal carattere sempre provvisorio e malsicuro.

L'esistenza come insieme di possibilità in Kierkegaard

Le origini dell'esistenzialismo vanno rintracciate nell'opera del filosofo danese Sören Kierkegaard (vissuto nella seconda metà del 19° secolo), il quale nega il presupposto stesso della concezione hegeliana (Hegel), ossia che il reale sia razionale e che il razionale sia reale. Kierkegaard vede nella realtà non qualcosa di armonico e di coerente, ma un complesso disarmonico di possibilità, che non si conciliano fra loro e che si escludono drammaticamente.

È possibile condurre una vita estetica, dedita soltanto a piaceri sempre nuovi: ma una vita di questo tipo non può non essere insidiata da un senso di vuoto e di noia. È possibile condurre una vita etica, cioè una vita dedita a scelte morali fondamentali (in primo luogo il lavoro e il matrimonio), ma essa è insidiata dal rimpianto e dal pentimento. La vita religiosa, che potrebbe apparire come un porto tranquillo, è insidiata anch'essa dall'angoscia, poiché chi si è liberato dal peccato, è continuamente tormentato dalla possibilità di ricadervi.

Esistenza autentica e inautentica in Heidegger

Motivi esistenzialistici sono presenti nella riflessione del filosofo tedesco Martin Heidegger (20° secolo), anche se egli rifiutò la qualifica di 'esistenzialista'. È significativa, infatti, la sua insistenza sull'uomo in quanto essere-nel-mondo: un mondo nel quale l'uomo deve utilizzare le cose, cioè "prendersi cura delle cose", e al tempo stesso deve prendersi cura degli altri uomini, per realizzare i propri progetti.

Da ciò segue però che la 'cura' (nel senso latino di "preoccupazione") è la struttura fondamentale dell'esistenza. Ma se l'uomo si lascia dominare dalla 'cura', egli non esce dal piano della quotidianità e della banalità, cioè dell'"esistenza inautentica". Per realizzare un'"esistenza autentica" l'uomo deve progettare la propria vita come un "vivere per la morte".

Il tema dello 'scacco' in Jaspers e Sartre

Nel filosofo tedesco Karl Jaspers (19°-20° secolo) si avverte un influsso diretto del pensiero di Kierkegaard, in quanto egli vede il compito della riflessione filosofica nell'analisi razionale dell'esistenza del singolo individuo. L'io singolo ricerca l'essere, ma l'essere al quale egli si rapporta è solo un oggetto particolare e determinato, e non già l'Essere, che è al di sopra di ogni oggetto, pur abbracciando e contenendo in sé ogni oggetto. Dunque l'Essere è trascendente e non può essere colto dall'esistenza singola. Tale trascendenza si mostra soprattutto in situazioni-limite, che l'uomo non può mutare (per esempio: non poter vivere senza lotta e dolore, essere destinato alla morte). Nel tentativo di superare tali situazioni, l'uomo va fatalmente incontro a uno scacco.

Il tema dello scacco fatale e inevitabile è presente anche nell'opera del filosofo francese Jean-Paul Sartre (20° secolo). L'uomo, egli dice, "è condannato a essere libero", nel senso che egli progetta continuamente la propria vita. Ma ogni progetto dell'uomo muove da un desiderio di essere totale e assoluto: ossia dal desiderio di essere Dio. E poiché è impossibile che l'uomo sia Dio, egli va incontro allo scacco di tutti i propri progetti.

Vedi anche
Sören Aabye Kierkegaard Kierkegaard ‹kìrkëgħoor›, Sören Aabye. - Filosofo (Copenaghen 1813 - ivi 1855). Vita e pensiero sono così strettamente uniti in Kierkegaard, Soren Aabye, che tutta la sua opera di scrittore è l'espressione del dramma della propria interiore esperienza, dal breve periodo di vita mondana e gaudente ("estetica") ... Martin Heidegger Filosofo tedesco (Messkirch, Baden, 1889 - ivi 1976). Compì gli studi universitari a Friburgo in Brisgovia, dove conseguì la laurea in filosofia nel 1913 con una tesi su Die Lehre vom Urteil in Psychologismus, pubblicata nel 1914, e la libera docenza con H. Rickert nel 1916 con lo scritto su Die Kategorien- ... Jean-Paul Sartre Sartre ‹sartr›, Jean-Paul. - Romanziere, drammaturgo e filosofo francese (Parigi 1905 - ivi 1980). Pensatore tra i più significativi del Novecento, la sua filosofia si riallaccia alla fenomenologia di E. Husserl e all'analitica esistenziale di M. Heidegger. Abbracciato poi il marxismo, Sartre, Jean-Paul ... angoscia Stato tormentoso di ansietà e di sofferenza. filosofia L’angoscia è uno dei temi fondamentali dell’esistenzialismo, che l’intende come una delle situazioni affettive rivelatrici attraverso cui l’esistenza si rende consapevole di alcuni caratteri costitutivi del proprio essere. Per S. Kierkegaard, l’angoscia ...
Indice
  • 1 Due preoccupazioni fondamentali
  • 2 L'esistenza come insieme di possibilità in Kierkegaard
  • 3 Esistenza autentica e inautentica in Heidegger
  • 4 Il tema dello 'scacco' in Jaspers e Sartre
Categorie
  • DOTTRINE TEORIE E CONCETTI in Filosofia
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    Movimento filosofico (e in seguito anche letterario), che comprende quegli indirizzi di pensiero che concepiscono la filosofia non come sapere sistematico e astratto, ma come impegno del singolo nella ricerca del significato e della possibilità dell'"esistenza", il modo cioè d'essere specifico dell'uomo, ...
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Vocabolario
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