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Buonarroti, Filippo

L'Unificazione (2011)
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Buonarroti, Filippo


Rivoluzionario e uomo politico (Pisa 1761 - Parigi 1837). Si laureò in giurisprudenza all’università di Pisa. Avvicinatosi alle idee riformatrici, aderì alla massoneria e pubblicò alcuni giornali politici che attirarono le crescenti attenzioni della polizia toscana. Nel 1789, giunta la notizia della Rivoluzione francese, andò in esilio volontario in Corsica. Qui fondò alcune società patriottiche e il giornale «Amico della libertà italiana», inneggiante alla rivoluzione. Ebbe inoltre incarichi ufficiali come addetto alla segreteria del dipartimento a Bastia e commissario nazionale dell’arrondissement di Corte, grazie ai quali nel 1793 ottenne la cittadinanza francese. Nel 1795, dopo la caduta di Robespierre, alle cui posizioni aveva aderito, venne incarcerato per alcuni mesi. Durante la detenzione conobbe François-Noël Babeuf, teorico di una società comunista fondata sulla «comunione dei beni e dei lavori». Uscito dal carcere, e spostatosi sulle posizioni di Babeuf, partecipò alla formazione di un centro rivoluzionario, chiamato Direttorio segreto di sicurezza pubblica, che aveva il proposito di abbattere il governo e di fondare la «Repubblica degli eguali». Nacque così la «congiura degli eguali», diretta da Babeuf e alla quale Buonarroti collaborò attivamente, scrivendo il Manifesto degli eguali e numerosi altri opuscoli. Scoperto il progetto dalla polizia, nel maggio 1796 venne arrestato e quindi confinato in varie località. Dal 1806 visse a Ginevra (con una breve parentesi a Grenoble nel 1814), restando sempre fedele all’idea egualitaria e comunista e impegnandosi nell’attività cospirativa: fondò la Società degli amici sinceri, la Filadelfia, l’Adelfia e i Sublimi maestri perfetti, tutte finalizzate a realizzare, dietro lo schermo della massoneria e della carboneria, una rivoluzione europea a carattere repubblicano e comunista. Nel 1824 fu costretto a trasferirsi a Bruxelles, dove nel 1828 pubblicò la sua opera principale, La conspiration pour l’égalité, dite de Babeuf (La cospirazione per l’eguaglianza, detta di Babeuf). Rientrato in Francia dopo la rivoluzione del 1830, si interessò alla situazione italiana, creando alcune società segrete e cercando di organizzare un’invasione della Savoia per penetrare in Piemonte. Collaborò per alcuni anni con Mazzini, con cui però entrò in contrasto dopo la fondazione della Giovine Italia per una diversa valutazione della questione sociale.

Vedi anche
Carboneria Società segreta della prima metà del 19° secolo. Sorse in Italia meridionale durante il regno di Gioacchino Murat (tra il 1807 e il 1812), probabilmente come scisma interno alla massoneria, divenuta ormai di stretta osservanza napoleonica. Dopo il 1815 si diffuse anche in Sicilia e nello Stato Pontificio ... Giuseppe Mazzini Uomo politico (Genova 22 giugno 1805 - Pisa 10 marzo 1872). Militante della Carboneria (1827-30), fu esule in Francia e in Svizzera. Allontanatosi dall’ideologia carbonara, maturò il progetto della Giovane Italia, secondo un principio repubblicano di nazione unita, composta di cittadini liberi ed eguali ... comunismo Dottrina che, sulla base delle formulazioni teoriche di K. Marx e F. Engels, propugna un sistema sociale nel quale sia i mezzi di produzione sia i mezzi di consumo sono sottratti alla proprietà privata e trasformati in proprietà comune, e la gestione e distribuzione di essi viene esercitata collettivamente ... Babeuf, François-Noël, detto Gracchus Babeuf, François-Noël, detto Gracchus. - Rivoluzionario francese (Saint-Quentin 1760 - Vendôme 1797). S'interessò ai problemi sociali nella sua attività di amministratore terriero e già nel Cadastre perpétuel (1789) fa intravedere audaci affermazioni. Nella Rivoluzione non ebbe parte importante nei primi ...
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  • RIVOLUZIONE FRANCESE
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    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 15 (1972)
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  • BUONARROTI, Filippo
    Enciclopedia Italiana (1930)
    Cospiratore e uomo politico, nato a Pisa l'11 novembre 1761, morto a Parigi il 17 settembre 1837. Apparteneva a famiglia che, discesa da Michelangelo, era devota alla corte lorenese. Compì gli studî di legge all'università di Pisa, e fin d'allora accolse con entusiasmo le idee innovatrici, iscrivendosi ...
Vocabolario
filippo
filippo s. m. – 1. Antica moneta d’oro (gr. Φιλίππειος, lat. Philippēus e anche Philippus), del valore di 20 dramme, coniata dapprima da Filippo II di Macedonia; usata poi come moneta circolante in tutto il mondo ellenistico e romano, il...
filippista
filippista s. m. e f. [dal fr. philippiste nel sign. 1, dal ted. Philippisten, pl., nel sign. 2] (pl. m. -i). – 1. Seguace di Luigi Filippo re di Francia (dal 1830 al 1848), soprattutto in opposizione ai carlisti e ai bonapartisti. 2. Altro...
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