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CHIAPPELLI, Francesco

di Cecilia Mazzi - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 24 (1980)
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CHIAPPELLI, Francesco

Cecilia Mazzi

Nacque a Pistoia il 4 marzo 1890, da Luigi e da Maria Castellini, e trascorse l'infanzia fra il palazzo in corso Vittorio Emanuele, nn. 34-36, nella città natale, e la proprietà di campagna, a Sant'Alessio, dove la famiglia trascorreva l'estate.

La famiglia vantava tradizioni culturali: il nonno, Francesco, era un noto igienista e fisiologo, autore di numerose opere di medicina. Il padre aveva coltivato gli studi di storia pistoiese e toscana del Medioevo. Due suoi zii, Alberto e Alessandro, erano studiosi di fama: il primo aveva continuato le ricerche paterne di storia della medicina e di storia pistoiese; il secondo, cultore di discipline filosofiche e di storia del cristianesimo antico, era professore nell'università di Napoli e senatore del Regno d'Italia. La ricca biblioteca di famiglia (circa trentamila volumi di opere storiche, letterarie e di storia dell'arte) fu donata alla Biblioteca Forteguerriana di Pistoia; gran parte dei dipinti e degli oggetti d'arte passarono al Museo civico della medesima città per acquisti e per donazione nel 1935.

Il C., iscritto al liceo ginnasio "N. Forteguerri" di Pistoia, vi si licenziò il 13 ott. 1906, delineando già con esattezza i suoi interessi artistici che vennero incoraggiati dal padre Luigi. Fu il padre a condurlo con sé in numerosi viaggi in Italia e soprattutto in Germania. Per seguire studi, regolari di disegno e di pittura il C. entrò nello studio di Raffaello Sorbi a Firenze, dove rimase due anni. Si iscrisse poi all'Istituto di belle arti di Firenze, dove conseguì la licenza nel 1913, e passò successivamente all'Accademia per frequentare la libera scuola di acquaforte diretta da L. Tommasi. Nel 1913 espose alla Mostra internazionale di bianco e nero, indetta a Praga dalla Società Veraikon.

Nel 1914 il C. partecipò con la Certosa (acquaforte) alla sezione "Bianco e nero", della Biennale di Venezia (catal., p. 55, n. 26). Nel 1920 si stabilì a Firenze, dopo aver sposato Maria Zdekauer, figlia di Ludovico Zdekauer, noto studioso originario di Praga, naturalizzato italiano e professore di storia del diritto romano all'università di Macerata. Durante la crisi del, 1930-31 il C. si trovò costretto a vendere le proprietà ereditate a Pistoia (la villa di Sant'Alessio, il palazzo di città, le tenute di Caule della Chiesina Uzzanese) e intraprese l'insegnamento artistico. Concorse alla cattedra di arti grafiche nell'Istituto d'arte di Firenze e ne divenne titolare dal 1º genn. 1931.

Prese parte a numerose esposizioni nazionali (Firenze, 1922: Fiorentina primaverile, pp. 49 s. del catal.; Pistoia, 1928: Prima mostra provinciale d'arte) e anche internazionali (a Lipsia, Londra, a New York, Los Angeles, Madrid, Parigi), e le sue incisioni vennero acquistate da collezionisti privati e gallerie pubbliche. Basti ricordare l'acquisto della Certosa da parte del British Museum e quello dell'acquaforte Pistoia per il Museo delle stampe di Tokio, oltre ai numerosi acquisti da parte di gallerie italiane (Museo del Castello Sforzesco a Milano, Gabinetto delle stampe di Firenze e Roma). Dal 1921 il C. era venuto facendosi un nome anche come pittore; nel 1925 vinse ex aequo il concorso per la grande pala d'altare rappresentante S. Francesco,il santo della fraternità, bandito a Milano. Nell'estate del 1931 fu invitato, insieme con il silografo Bruno Bramanti, a soggiornare per alcuni mesi a Rodi, ospite del governatore, con lo scopo di fissare alcuni paesaggi dell'isola. Ne risultarono alcuni dipinti, parecchi disegni e una serie di incisioni esposte alle Biennali veneziane, oggi divenute introvabili: rimangono solo i bozzetti nella collezione degli eredi.

Fu, insieme con L. Andreotti, curatore del premio di poesia "L'Antico Fattore"; dal 1933, curò personalmente la stampa delle plaquettes, in cui si pubblicavano le opere vincitrici nella sezione grafica dell'Istituto d'arte di Firenze.Il C. morì a Firenze il 2 dic. 1947.

Opere: Le Sguerguenze: 31 incisioni su rame cui si dedicò dal 1928 alla morte. Esposte in fogli sparsi alle Biennali veneziane, nel 1930 ne fu fatta un'edizione in dodici esemplari, rilegati in cartelle di cuoio, dall'ed. Buratti di Torino, che comprendeva le prime dodici Sguerguenze e aveva una prefazione di Antonio Maraini. Nel 1936 fu fatta un'edizione delle prime ventiquattro Sguerguenze, stampata a Firenze con introduzione del Mariani ed esposte alla Biennale del 1938 (catal., p. 148). L'intera serie delle lastre è stata acquistata dalla Calcografia nazionale e una serie completa è reperibile alla Galleria degli Uffizi di Firenze, Gabinetto delle stampe.

La stella caduta: serie di dodici acqueforti del '36-37 (pubblicata nel 1938), che era destinata a illustrare un libro dallo stesso titolo, scritto dalla moglie, e pubblicato dall'editore Bemporad nel 1937. Una serie (l'unica) di dodici acqueforti colorate sono ancora di proprietà dell'erede, Fredi Chiappelli.

L'Aminta: serie di sette acqueforti su rame (11 × 9,2) eseguite per illustrare l'Aminta del Tasso nell'edizione di centoventi esemplari numerati stampata da G. Mardersteig per i "Cento Amici del libro"; il volume è datato dicembre 1939. Tali illustrazioni furono acquistate nel 1941 dalla Galleria d'arte moderna di Firenze.

Si ricordano inoltre i seguenti dipinti ad olio: Donna in giallo (Pistoia, Museo civico), Ritratto del figlioAlberto,Fanciulla al sole,Natura morta,Bambina in abito verde (tutte a Firenze, Galleria d'arte moderna di palazzo Pitti) e Natura morta (Roma, Galleria nazionale d'arte moderna).

Oltre che alle esposizioni citate il C. partecipò alle Biennali veneziane del 1922 (catal., p. 34), del 1924 (p. 31), del 1928 (p. 103); del 1930 (p. 49); del 1932 (p. 143); del 1934 (p. 199); del 1936 (p. 191); del 1938 (pp. 147 s.). Nel 1940 tenne una importante personale a Milano presso la galleria Gian Ferrari (F. C. alla Galleria Gian Ferrari, Milano, 6-17 genn. 1940).

Fonti e Bibl.: U. Ojetti, in Corriere della Sera, 5 nov. 1930; P. S., Quattro pittori alla galleria di Roma, in Il Messaggero (Roma), 14 dic. 1941; D. Lotti, Poeta fra la gente, in Meridiano di Roma, 20 apr. 1941; C. A. Petrucci, Mostra retrosp. delle incisioni di F. C., Roma 1949; O. Pogliaghi-F. Chiappelli, Le incis. di F. C., Firenze 1955; A. Giuntoli, Mostra di F. C., in Giorn. del mattino (Firenze), 20 dic. 1959; H. Vollmer, Künstlerlexikon des XX. Jahrh.s, I, p. 432; A. M. Comanducci, Dizionario illustrato dei pittori,disegnatori e incisori ital. moderni e contemp., II, Milano 1971, p. 709.

Vedi anche
Lorènzo di Credi Lorènzo di Credi. - Pittore (Firenze fra il 1456 e il 1460 - ivi 1537), probabilmente anche orafo e scultore. Allievo e poi aiuto del Verrocchio, nella cui bottega appare presente ancora nel 1486, subì anche l'influenza di Leonardo e del Perugino. Divenuto seguace di G. Savonarola, nel 1497 bruciò le ... Taddeo Gaddi Pittore fiorentino (m. 1366); fu scolaro di Giotto (secondo Cennino Cennini lavorò con Giotto per 24 anni). La sua personalità si distingue da quella del maestro già nella Madonna col Bambino di Castiglione Fiorentino (Pinacoteca Civica), dalle caratteristiche proporzioni allungate, di gotica eleganza. ... Ruggiero Bónghi Bónghi, Ruggiero. - Uomo politico e studioso italiano (Napoli 1826 - Torre del Greco 1895). Esponente di spicco della Destra storica, fu deputato e relatore della legge sulle guarentigie. Storico, filosofo e filologo di spessore, fu ministro della Pubblica istruzione (1874-76) e istituì la Biblioteca ... Domenico Comparétti Comparétti, Domenico. - Filologo italiano (Roma 1835 - Firenze 1927), prof. di letteratura greca all'univ. di Pisa (1859), poi (1872) di Firenze e, per breve tempo, di Roma; socio nazionale dei Lincei (1875); senatore dal 1891. Si dedicò specialmente a studî classici, ma anche bizantini, romanzi, germanici. ...
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Vocabolario
francésco
francesco francésco agg. e s. m. [dal lat. tardo Franciscus, der. di Francus «franco1»] (pl. m. -chi), ant. – Francese: La terra che fé già la lunga prova E di Franceschi sanguinoso mucchio (Dante); i modi e le cadenze della prosa f. (D’Annunzio)....
francescano
francescano agg. e s. m. – 1. agg. Di san Francesco d’Assisi (1181 o 1182-1226) e dell’ordine da lui fondato: il movimento f.; la predicazione f.; la regola f.; l’abito f.; missioni francescane. Che è proprio di san Francesco d’Assisi e...
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