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Frege

Enciclopedia della Matematica (2017)
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Frege


Frege Friedrich Ludwig Gottlob (Wismar, Meclemburgo-Pomerania Occidentale, 1848 - Bad Kleinen, Meclemburgo-Pomerania Occidentale, 1925) logico e matematico tedesco. Il disegno complessivo di tutta la sua opera di fine e originale logico si può riassumere in quello che oggi viene detto programma logicista di fondazione della matematica (il termine → logicismo fu però coniato successivamente da B. Russell), teso a dimostrare che le verità matematiche sono in massimo grado oggettive in quanto puramente logiche, prescindenti cioè da ogni specifica intuizione. Dopo aver compiuto i primi studi nel ginnasio della città natale, Frege s’iscrisse, nel 1869, all’università di Jena e successivamente, dal 1871, frequentò l’università di Göttingen, dove si laureò nel 1873, conseguendo l’anno successivo la libera docenza. In un periodo in cui, anche per la nascita della teoria degli insiemi, era sentita l’esigenza di dare una fondazione rigorosa dell’aritmetica dei numeri naturali, Frege, già a Göttingen, iniziò a elaborare un proprio programma di ricerca sui fondamenti della matematica: tale programma, secondo Frege, poteva essere compiuto soltanto grazie a una collaborazione tra i metodi della matematica e quelli della filosofia. Nel 1879 fu nominato professore straordinario all’università di Jena, presso la quale compì tutta la sua carriera accademica, che si concluse nel 1895 con la nomina a professore ordinario onorario.

Frege intendeva basarsi soltanto su verità logiche non viziate da intuizioni, che si sarebbero potute rivelare fallaci, e si convinse perciò che l’uso di un linguaggio vicino a quello naturale potesse inconsapevolmente portare a errori derivanti dalla consuetudine; da ciò, seguendo un programma di tipo leibniziano, scaturì l’idea di costruire una lingua «logica», che evitasse ogni prolissità ed equivocità di significati e nella quale ogni ragionamento si tramutasse in calcolo. Pubblicò così, nel 1879, Begriffsschrift, Eine der arithmetischen nachgebildete Formelsprache des reinen Denken (Ideografia, un linguaggio formalizzato del pensiero puro, a imitazione di quello aritmetico), in cui presenta una «scrittura per concetti», simbolica. Vi è qui la prima sistemazione assiomatica del calcolo dei predicati: si riprende la nozione aristotelica di proposizione (entità linguistica «che può essere affermata o negata») e il contenuto di una proposizione è reso in modo analogo a quello di funzione, distinguendo tra la funzione (il predicato) e il suo argomento. Una tale funzione proposizionale C(x) applicata a un oggetto a può dare come valori o il vero o il falso: per esempio, se C rappresenta «essere un poligono», a rappresenta l’oggetto «un satellite» e b rappresenta l’oggetto «il triangolo ABC» si ha C(a) = falso mentre C(b) = vero. In questo quadro, Frege introduce il quantificatore universale e, attraverso la sua negazione, il quantificatore esistenziale. Frege introduce poi due nuove categorie di oggetti: i valori di verità e i decorsi dei valori delle funzioni proposizionali. I primi costituiscono il correlato oggettivo delle proposizioni e sono esattamente due: il vero e il falso, non meglio identificati. Per una funzione proposizionale C(x), se applicata a un oggetto a, vale sempre, in maniera esclusiva, o che C(a) = il vero o che C(a) = il falso. Il decorso dei valori di una funzione proposizionale C(x) è l’oggetto costituito dall’estensione del concetto C, cioè la classe degli a per cui vale C(a) = il vero. Su questa sola base Frege ricostruisce l’aritmetica. Nella Ideografia è già chiara la distinzione tra sintassi e semantica, che si collocano su due piani separati; ma la sintesi operata da Frege tra aspetti matematici e aspetti filosofici fece sì che la sua opera rimanesse piuttosto oscura sia agli studiosi di matematica sia a quelli di filosofia. Colpito dalla fredda accoglienza riservata alla sua opera, Frege espose l’essenza del suo programma – ma senza utilizzare il linguaggio simbolico da lui creato – nel saggio Die Grundlagen der Arithmetik. Eine logischmatematische Untersuchung über den Begriff der Zahl (I fondamenti dell’aritmetica. Una ricerca logico-matematica sul concetto di numero, 1884): qui il numero è definito come estensione di un concetto, il quale – in termini intuitivi – fa riferimento a ciò che hanno in comune due concetti con la stessa quantità di elementi. Nel 1892 pubblicò Über Sinn und Bedeutung (Senso e significato) in cui si distingue chiaramente tra ciò che un’espressione linguistica designa (la denotazione), il modo in cui la denotazione è data dall’espressione (il senso) e la rappresentazione associata all’espressione. Mentre la rappresentazione è un’entità soggettiva, mentale e privata, il senso può essere possesso comune di più persone ed è perciò oggettivo quanto la denotazione, anche se «non abita» il mondo fisico, ma – dirà Frege successivamente – un platonico «terzo regno» accanto a quelli del fisico e del mentale. Nel 1893 pubblicò il primo volume dei Grundgesetze der Arithmetikbegriffsschriftlich abgeleitet (I principi dell’aritmetica derivati secondo l’ideografia), in cui si proponeva di portare a compimento l’opera di riduzione dell’aritmetica alla logica per mezzo della lingua ideografica. Esso, tuttavia, ebbe altrettanta fredda accoglienza delle precedenti opere. Il secondo volume venne alla luce soltanto nel 1902, ma nel frattempo, e poco prima che esso fosse dato alle stampe, il giovane logico B. Russell scrisse a Frege una lettera in cui comunicava di aver trovato una contraddizione nel sistema logico dei Principi esposto nel primo volume (la cosiddetta antinomia di Russell). Frege pubblicò tale lettera in appendice al secondo volume, dichiarandosene sconfortato, e ciò dette un colpo mortale al suo programma. D’altra parte, proprio l’antinomia di Russell portò a un intenso periodo di ricerche fondazionali, successivamente chiamato crisi dei fondamenti, che per diversi aspetti prese le mosse da molti concetti innovativi di Frege stesso. Il fallimento del suo programma di riduzione dell’aritmetica alla logica, che Frege stesso riconobbe, contribuì, probabilmente insieme alla morte della moglie avvenuta nel 1904, a far cadere Frege in un profondo stato di depressione, sì che successivamente non pubblicò quasi più nulla. L’esigenza di rigore e la strumentazione logica da lui introdotti restarono tuttavia alla base dei successivi sviluppi della logica.

Vedi anche
proposizione In genere, ciò che si enuncia, si dichiara, si afferma, e la frase stessa che contiene l’enunciato. Filosofia P. ed enunciato Nella logica e nella filosofia del linguaggio contemporanee si distingue p. da enunciato, intendendo con quest’ultimo termine un’unità sintattica composta di segni grafici secondo ... Russell, Bertrand Arthur William, conte Filosofo e logico britannico (Trelleck, Galles, 1872 - Pernhyndeudraeth 1970). Tentò di risolvere i paradossi da lui stesso individuati nei progetti di fondazione logica dell'aritmetica, ed elaborò - risentendo in parte dell'influsso di L. Wittgenstein - una concezione del linguaggio come raffigurazione ... postulato Linguistica Forme o parole postulate Quelle forme o parole antiche, di solito contrassegnate con asterisco, che non sono documentate in alcun testo, ma di cui viene ragionevolmente supposta l’esistenza come etimi di parole moderne (per es., il lat. *rocca che, pur non ricorrendo in alcun testo latino, ... oggetto Ogni cosa che il soggetto percepisce come diversa da sé ed esterna, quindi tutto ciò che è pensato, in quanto si distingue sia dal soggetto pensante sia dall’atto con cui è pensato (per lo più contrapposto a soggetto). In senso concreto, ogni cosa che cada sotto i sensi dell’uomo, in particolare che ...
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  • FONDAMENTI DELLA MATEMATICA
  • QUANTIFICATORE UNIVERSALE
  • TEORIA DEGLI INSIEMI
  • ANTINOMIA DI RUSSELL
  • LINGUA IDEOGRAFICA
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    Filosofo e matematico tedesco (Wismar 1848 - Bad Kleinen, Meclemburgo, 1925). Insegnò lungamente a Jena negli anni in cui scienziati illustri come K. Weierstrass, J.W.R. Dedekind, G. Cantor davano grande impulso alle ricerche sui fondamenti della matematica. I lavori di F. hanno notevole importanza, ...
  • Frege, Gottlob
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    Filosofo e matematico tedesco (Wismar 1848 - Bad Kleinen, Meclemburgo, 1925); insegnò lungamente a Jena; erano gli anni in cui scienziati illustri come K. Weierstrass, J. W. R. Dedekind, G. Cantor davano grande impulso alle ricerche sui fondamenti della matematica. I lavori di F. hanno notevole importanza, ...
Vocabolario
fregare
fregare v. tr. [lat. frĭcare] (io frégo, tu fréghi, ecc.). – 1. a. Passare più volte la mano o un oggetto condotto dalla mano sulla superficie d’un corpo, premendo con più o meno forza: f. il pavimento con la spazzola; fregarsi gli occhi...
fregiare
fregiare v. tr. [der. di fregio] (io frégio, ecc.). – Ornare di fregio o di cosa che costituisca un fregio: f. un mobile; più spesso estens., decorare, ornare, abbellire, in espressioni fig.: f. di (meno com. con) un’onorificenza; f. del...
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