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BOLTRAFFIO, Giovanni Antonio

di Ettore Modigliani - Enciclopedia Italiana (1930)
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BOLTRAFFIO (o Beltraffio), Giovanni Antonio

Ettore Modigliani

Pittore, nato a Milano nel 1467. Scarse sono le notizie biografiche. Forse giovanissimo si dedicò all'arte, attratto quasi subito nell'orbita di Leonardo venuto nel 1482 a Milano.

Del primo periodo preleonardesco, ove non si vogliano dare al B. i due frammenti di stendardi conservati nella National Gallery di Londra (n. 779-80) e ritenuti quasi unanimemente del Borgognone, nulla resta, poiché già in una delle sue primissime opere, quale gli sportelli con santi e devoti del Museo del Castello Sforzesco, è palese l'influenza, sebbene ancor lieve, di Leonardo da Vinci. A poco a poco si accentuano nell'opera sua gli effetti dello studio del grandissimo fiorentino, di cui il B. doveva divenire uno dei più ardenti e fedeli seguaci; ma se il suo talento lo salvò dal farsi pedestre imitatore e gli mantenne una notevole personalità, sebbene menomata da influssi del Solario, non si può dire che egli riuscisse, come non riuscirono gli altri della scuola, a penetrare nel profondo spirito dell'arte di lui, limitandosi a rendere solo aspetti formali dei suoi modelli. Attraverso alcuni piccoli ma piacevoli quadri egli giunse nel 1500 al suo capolavoro: la Madonna Casio del Louvre, eseguita a Bologna, dopo che la caduta del Moro aveva fatto emigrare Leonardo e i suoi seguaci, e non troppo distante forse, come tempo e come forma, dalla pala cui appartengono i Due Devoti di Brera. Del 1508 è la grande ancona di Lodi oggi nella Galleria di Budapest; forse del 1514 o 1515 l'affresco nel chiostro di S. Onofrio, già attribuito a Leonardo e ritenuto, invece, opera compiuta dal B. allorché seguì il maestro a Roma con Francesco Melzi e col Salaino. Qualità vivamente decorative hanno spesso i suoi quadri e in specie le sue Madonne, tra cui è opportuno citare, a tale riguardo, quelle di Budapest e del Poldi-Pezzoli. A parte le figure di donatori dal B. introdotte nelle sue pale, non troppo scarsi sono i suoi ritratti, e assai pregevoli per la finezza delle forme, la sostanza del colorito e una ricerca naturalistica: si ricordino fra tutti, quelli del Casio a Brera, quello di Clarice Pusterla in casa Del Majno, ora di proprietà Soranzo, quello Borromeo all'Isola Bella, l'altro già di proprietà D'Adda oggi al Castello Sforzesco, e i due, della raccolta Booth a Detroit e del duca di Devonshire a Chatsworth. Nel 1516 il Boltraffio morì a Milano e fu sepolto nella chiesa di S. Paolo in Compito. Il testo della lapide tombale del B., ora nel Castello Sforzesco, lascia ritenere che egli si dedicasse alla pittura più per diletto che per professione.

V. tavv. LXVII e LXVIII.

Bibl.: G. Pauli, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, IV, Lipsia 1910 (con la bibl. precedente); id., Per una Madonna del Boltraffio, in Rass. d'arte, XII (1912), p. 19; A. Venturi, Storia dell'arte it., VII, iv, Milano 1915; W. Suida, Leonardo und sein Kreis, Monaco 1929, p. 186 segg.

Vedi anche
Raffaèllo Sanzio Pittore e architetto (Urbino 1483 - Roma 1520). Figlio di Giovanni Santi R. poté ricevere dal padre, morto nel 1494, solo un primo indirizzo alla pittura. Grande importanza ebbero invece per la sua formazione artistica le suggestioni artistico-letterarie della corte urbinate, dove nella seconda metà ... Césare da Sesto Pittore (Sesto Calende 1477 - Milano 1523). Attivo a Milano, dove presumibilmente si formò in ambito leonardesco, C. fu anche a Roma, collaboratore del Peruzzi, a Messina e a Napoli. Accanto alla componente leonardesca, particolarmente forte nelle prime opere (Madonna col Bambino, Milano, Pinac. di Brera), ... Fòppa, Vincenzo Pittore (n. Brescia tra il 1427 e il 1430 - m. ivi 1515 o 1516). Nelle prime opere (Tre crocifissi, S. Gerolamo, Bergamo, Accademia Carrara) il F. mostra influssi mantegneschi e di I. Bellini; ma intende la forma plasticamente, costruita dalla luce spesso in deciso contrasto con l'ombra, in un colore ... Vincenzo Civèrchio Pittore (Crema 1470 circa - ivi 1544 circa). Le sue prime opere derivano dal Foppa e dal Butinone; in seguito risentì notevolmente di Leonardo, del Romanino e del Lotto. Opere: polittico raffigurante S. Nicola da Tolentino tra i ss. Sebastiano e Rocco nella Pinacoteca di Brescia (1495); Deposizione (1504, ...
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    Pittore (Milano 1467 - ivi 1516); scolaro di Leonardo da Vinci, che lo ricorda in appunti e lettere, conservò la sua indipendenza di fronte al maestro, adottando un robusto e sobrio plasticismo d'impronta del Foppa. Notevoli soprattutto i suoi ritratti, ma il suo capolavoro è la Madonna Casio (1500) ...
  • BOLTRAFFIO, Giovanni Antonio
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 11 (1969)
    BOLTRAFFIO (Beltraffio), Giovanni Antonio Luisa Cogliati Arano La data di nascita di questo pittore, di antica famiglia milanese, figlio di Bono, può essere fissata al 1467 in base alla lapide mortuaria già nella chiesa di S. Paolo in Compito (Musei civici di Milano, n. 333) che lo dice morto a 49 ...
Vocabolario
sant’Antònio
sant'Antonio sant’Antònio. – Nome di alcuni santi, di cui noti soprattutto sant’Antonio da Padova (c. 1195-1231) e sant’Antonio abate (morto vecchissimo, a circa 105 anni, nel 356), che fa parte di alcune locuz. del linguaggio com.: con...
fióri di sant’Antònio
fiori di sant'Antonio fióri di sant’Antònio locuz. usata come s. m. pl. – Suffrutice della famiglia crocifere (Iberis semperflorens), con fiori candidi; originario del Mediterraneo, si coltiva nei giardini, e fiorisce da ottobre ad aprile....
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