• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

DI VAGNO, Giuseppe

di Fulvio Mazza - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 40 (1991)
  • Condividi

DI VAGNO, Giuseppe

Fulvio Mazza

Nacque a Conversano (Bari) il 12 apr. 1889 da Leonardo Antonio e da Rosa Rutigliano, in un'agiata famiglia contadina. Dopo aver compiuto con buoni risultati gli studi liceali presso il locale seminario, si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza dell'università di Roma, ove subì l'influenza politico-giuridica di Enrico Ferri. Laureatosi nel 1912, dopo aver svolto un breve periodo di attività forense nella capitale, si iscrisse al partito socialista e tornò definitivamente a Conversano, ove promosse le lotte popolari e bracciantili di quegli anni. Nelle elezioni del 1914 fu eletto per la lista socialista al Consiglio provinciale. Interventista su basi democratiche prima dello scoppio della guerra, denunciò successivamente la natura imperialista della stessa.

Durante il conflitto, col grado di caporale, fu relegato fra la truppa di stanza in Sardegna a causa delle sue opinioni. Il 10 nov. 1917 venne violentemente attaccato nel Consiglio provinciale per la sua posizione di supposto disfattismo. La violenta polemica ebbe immediata ripercussione in una manifestazione di piazza scatenata contro di lui dai gruppi nazionalisti. Nell'anno successivo incominciò la sua collaborazione ai giornali progressisti L'Oriente, Gazzettino di Puglia e Il Giornale del Sud. Sempre nello stesso anno, per la sua attività politica, venne schedato presso il Casellario politico centrale (8 febbraio).

Dopo la guerra riprese a svolgere l'incarico di segretario dell'Ente provinciale di consumo, che aveva cominciato già da prima del conflitto, suscitando però le critiche di alcuni socialisti operaisti che consideravano l'Ente un'istituzione borghese. È di quegli anni, inoltre, la ripresa su vasta scala dei suoi interventi processuali a difesa di braccianti imputati di reati economico-politici in danno dei latifondisti locali.

Nel 1919, a causa della sua adesione al programma meridionalista di Gaetano Salvemini, fu escluso dalla lista dei candidati del Partito socialista italiano alle elezioni politiche. Superato il momento d'attrito interno al partito, nell'ottobre del 1920 venne riconfermato come rappresentante socialista nel Consiglio provinciale e, nell'anno successivo, nominato direttore dell'organo della federazione socialista di Bari Puglia rossa. Durante uno sciopero generale, proclamato dalle organizzazioni proletarie di Conversano il 25 febbraio per protestare contro le violenze fasciste, scoppiarono gravi incidenti popolari. Pur non avendo direttamente partecipato agli scontri, il D. fu indicato dai fascisti come l'animatore degli incidenti. La prepotenza fascista, tollerata dalle autorità governative, giunse al punto da metterlo al bando della cittadina. Egli, comunque, continuò la sua azione di organizzatore del movimento socialista nella regione in un clima di continue violenze: i fascisti, l'8 maggio 1921, a pochi giorni dalla consultazione elettorale politica, incendiarono la Camera del lavoro di Conversano.

Le elezioni del 15 maggio videro, però, un ampio successo del D. che venne eletto nella lista socialista nella circoscrizione di Bari e Foggia con ben 74.602 voti preferenziali. A Conversano, però, ne ottenne Solo 22 a causa delle intimidazioni messe in opera dai fascisti locali. Entrato in Parlamento, venne chiamato a svolgere le funzioni di segretario della commissione Giustizia. Il 30 maggio 1921, con l'intenzione di infrangere la proscrizione fascista, andò a tenere un comizio a Conversano. Al termine della manifestazione una squadra di fascisti provenienti da Cerignola organizzò un attentato. Invece del D., nell'agguato rimase però ucciso un altro militante socialista, Cosimo Conte, e vennero feriti nove contadini. Durante gli scontri trovò la morte anche il fascista Ernesto Ingravalle. Tentativi di aggressione nel suoi confronti proseguirono nei giorni successivi a Casamassima, Noci e Putignano.

Pochi mesi dopo, mentre si stava recando a Mola di Bari per l'inaugurazione di una sezione, il D. venne avvertito che si stava organizzando un nuovo agguato contro di lui. Ciononostante egli volle ugualmente raggiungere il 25 sett. 1921 il centro costiero pugliese. Dopo un comizio tenuto in piazza XX settembre, una squadra fascista proveniente da Conversano lo aggredì con colpi di rivoltella e con una bomba a mano in via Loreto. Ferito gravemente il D. spirò il giorno successivo nel locale ospedale civile.

Per l'omicidio furono rinviati a giudizio presso la corte di assise di Bari lo studente Luigi Lorusso, quale autore materiale, e altri nove correi, ma, nel dicembre del 1922, prima ancora che fosse esaurita la fase processuale, gli imputati vennero amnistiati e poterono tornare a Conversano accolti dai fascisti in modo trionfale. All'indomani della caduta del regime il procedimento penale venne riaperto e, dopo alterne vicende, si chiuse il 31 luglio 1947. La corte di assise di Potenza, escludendo la premeditazione, emise condanne varianti fra 110 ed 118 anni di reclusione, provocando una veemente polemica da parte delle forze politiche progressiste.

Fonti e Bibl.: Roma, Arch. centrale dello Stato, Casellario politico centrale, fasc. 19.848; Atti parlamentari, Camera, Discussioni, legisl. XXVI, pp. 1595-1615; A. Violante, D., Bari 1921; G. Salvemini, Come fu assassinato G. D., in Il Ponte, VIII (1952), pp. 1583 ss.; T. Fiore, Ricordo di P. D., in Rassegna pugliese, II (1967), pp. 358 s.; R. Colapietra, Dal sacrificio di G. D. alla testimonianza di D. Pastina, ibid., VI (1971), pp. 375-379; M. Dilio, D., Bari 1971; S. Colarizi, Dopoguerra e fascismo in Puglia (1919-1926), Roma-Bari 1971, pp. 189-199, 230-234; Conversano in cento anni di vita politica e amministrativa 1880-1980. Rassegna di fonti documentarie, Bari 1981, pp. 50-79; T. Aquilino-G. Donno-E. Giustiniani, Dal dopoguerra all'avvento del fascismo (1919-1926). Il movimento socialista e popolare in Puglia dalle origini alla costituzione 1875-1946, I, Bari 1985, pp. 168 s.; M. Fraddosio, L'attività parlamentare dei deputati socialisti pugliesi nella legislazione del primo dopoguerra. Il movimento..., I, Bari 1985, pp. 240-43, 249 ss.; Diz. biograf. del movimento operaio ital., a cura di F. Andreucci-T. Detti, II, Roma 1976, ad vocem.

Vedi anche
Romita, Pier Luigi Uomo politico italiano (Torino 1924 - Milano 2003), figlio di Giuseppe. Militante socialista dal 1942, nel 1949 aderì al Partito socialista unificato, poi al PSDI (1951). Deputato dal 1958, ricoprì numerosi incarichi di governo: fu ministro della Ricerca scientifica (1972-73; 1980-81; 1982-83), per gli ... Prèti, Luigi Uomo politico italiano (Ferrara 1914 - Bologna 2009). Già appartenente al PSIUP, nel 1947 entrò a far parte del PSDI, che ha poi seguito in tutte le sue vicende. Deputato dal 1946 al 1987, è stato dal 1958 a capo di vari dicasteri, soprattutto finanziari e dei trasporti. In particolare, come ministro ... Colómbo, Emilio Uomo politico italiano (Potenza 1920 - Roma 2013); proveniente dal movimento giovanile cattolico, è stato tra i massimi esponenti del partito democristiano. Deputato alla Costituente (1946) e dal 1948 alla Camera, è stato ministro dell'Agricoltura (1955-58), del Commercio Estero (1958-59), dell'Industria ... Partito socialista italiano (PSI) Fondato nel 1892 come Partito dei lavoratori italiani, con un programma di ispirazione marxista, assunse la denominazione definitiva nel 1895. Sciolto nel 1926 dal fascismo, nel 1942 fu ricostituito, partecipando alla Resistenza. L'anno successivo assunse il nome di Partito socialista italiano ...
Categorie
  • BIOGRAFIE in Storia
Tag
  • PARTITO SOCIALISTA ITALIANO
  • GAETANO SALVEMINI
  • CAMERA DEL LAVORO
  • GIURISPRUDENZA
  • MOLA DI BARI
Vocabolario
òcchio di civétta
occhio di civetta òcchio di civétta locuz. usata come s. m. – Altro nome della pianta primavera (Primula vulgaris).
pan di sèrpe
pan di serpe pan di sèrpe locuz. usata come s. m. – Nome comune delle erbe note in botanica come gigaro.
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali