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grifo

di Vincenzo Valente - Enciclopedia Dantesca (1970)
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grifo

Vincenzo Valente

L'unica occorrenza è in If XXXI 126 però ti china e non torcer lo grifo. G. è propriamente " muso di animale ", " grugno "; ma torcer lo grifo, a parte la convenienza dell'espressione al personaggio (Anteo), è modo di dire, e ha qui il senso di " sdegnare ", " disprezzare ", anche senza supporre un effettivo disdegno del gigante per la richiesta di Virgilio.

Per altro nella lingua di D. ‛ torcere il g. ' è modo metaforico e non letterale, come l'altro, ‛ avere a schifo ', che lo precede in rima, com'è confermato dal ricorrere delle medesime espressioni in Brunetto Latini: " o s'hai tenuto a schifo / la gente, o torto 'l grifo " (Tesoretto 2592). Per lo stesso concetto cfr. Pg XIV 48 [la riviera, l'Arno] da lor disdegnosa torce il muso. Alcuni interpreti (Tommaseo) sentono qualcosa di troppo brusco nella parola di Virgilio: " Dopo lodatolo e promessogli fama, acciocché non sia adulazione gli dà della bestia; ed è perorazione infernale ". Altri (Momigliano) avvertono un certo appiattimento stilistico; altri ancora sentono una finissima ironia in tutto il discorso di Virgilio. Più probabilmente le parole di Virgilio si giustificano in un tratto di accostante lusinga della vanità di Anteo; il tono di cattivante condiscendenza ammette espressioni di tipo mediocre come quelle indicate.

Vocabolario
grifata
grifata s. f. [der. di grifo1]. – 1. non com. Colpo, urto dato col grifo, cioè battuto con la faccia. 2. roman. Caduta, ruzzolone.
grifo²
grifo2 grifo2 s. m. [lat. grȳphus o grȳps grȳphis, dal gr. γρύψ γρυπός]. – 1. Animale favoloso, detto più comunem. grifone. 2. In araldica, figura chimerica ordinariamente rappresentata con testa, collo, parte anteriore del corpo e ali...
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