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FILLASTRE, Guillaume

di Pio Paschini - Enciclopedia Italiana (1932)
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FILLASTRE, Guillaume

Pio Paschini

Cardinale, nato a La Suze presso Le Mans (Maine) circa il 1348, morto a Roma il 6 novembre 1428. Studiò diritto all'università di Angers, divenne poi decano di Reims ed ebbe la conferma papale l'8 marzo 1392. Fu rappresentante del suo arcivescovo all'assemblea di Parigi del 1394, radunata da Carlo VI. Nel sinodo di Parigi del 1406 il F. difese Benedetto XIII (il papa di Avignone) contro i legati del re di Francia e dell'università di Parigi. Nel marzo 1407, con Pietro d'Ailly, fu inviato presso Benedetto XIII e il suo avversario Gregorio XII per indurli a rinunciare al papato. Forse assistette anche, insieme col d'Ailly, al concilio di Pisa del 1409; certo ambedue abbandonarono pubblicamente Benedetto XIII e furono creati cardinali da Giovanni XXIII il 6 giugno 1411. Partecipò al concilio di Costanza a fianco del d'Ailly, del quale condivideva le idee intorno alla superiorità del concilio sul papa e al diritto del concilio di deporre il papa. Il F. si mise risolutamente sulla via di obbligare i tre pontefici a rinunciare al loro ufficio, e cominciò col sollecitare a ciò Giovanni XXIII. Quando papa Giovanni fuggì da Costanza (20 marzo 1415), il F. fu incaricato di andare a richiamarlo, poi partecipò alla votazione dei cinque articoli nelle sessioni IV e V del concilio. Nel 1417 fu incaricato di procurare la rinuncia di Benedetto XIII; partecipò alle trattative per preparare il conclave che doveva eleggere il nuovo papa (novembre 1417) e contribuì all'elezione di Martino V, al quale aderì fedelmente. Andato legato alla corte di Francia (aprile 1418) col cardinale Giordano Orsini, rimase colà poco tempo. Quando ritornò a Roma, fu nominato arciprete di S. Giovanni in Laterano. Il F. si occupò anche di scienze e soprattutto di cosmografia: fece copiare a Costanza nel 1417-1418 le opere di Pomponio Mela e di Tolomeo, che poi donò alla biblioteca del capitolo di Reims.

Bibl.: L. Salembier, in Dictionn. de théologie cathol., V, col. 2343 segg., dove sono anche ricordate le sue opere, di carattere giuridico e polemico, tutte manoscritte. Il giornale del F. è stato edito da H. Finke, in Acta Concilii Constanciensis, Münster in W. 1923, II, pp. 73-170.

Vedi anche
Pàolo II papa Pietro Barbo (Venezia 1417 - Roma 1471). Divenuto cardinale prete del titolo di S. Marco (1440) per volontà dello zio materno Eugenio IV, godette di una posizione influente sotto Nicolò V e Callisto III, ma ebbe scarsa influenza sotto Pio II. Pontefice (30 ag. 1464), non rispettò la capitolazione elettorale ... cardinale Titolo di alta dignità ecclesiastica. Storicamente, i c. sono i più importanti e stretti collaboratori del pontefice. La nomina dei c. spetta esclusivamente al pontefice e la sua scelta deve cadere su uomini che siano già stati nominati sacerdoti e che eccellano per dottrina, moralità, pietà e prudenza ...
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    Prelato e giurista (La Suze, Maine, circa 1348 - Roma 1428), ebbe gran parte nello scisma d'Occidente: difese, come decano e insegnante di diritto canonico a Reims (dal 1392), l'antipapa Benedetto XIII e la superiorità del papa sul concilio nel sinodo di Parigi del 1406; si staccò poi (1409) con Pietro ...
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