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BEHEIM, Heinrich

di S. Fabiano - Enciclopedia dell' Arte Medievale (1992)
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BEHEIM, Heinrich

S. Fabiano

Scalpellino e architetto di origine boema, B. esercitò la sua attività a Norimberga, dove si trasferì nel 1360, nel periodo che vide, sotto il regno di Carlo IV, l'intensificarsi dei rapporti tra quella città e Praga. Appare generalmente indicato nei documenti come Meister Heinrich der Parlier, e cioè capomastro, ma figura anche tra i tagliapietre come H[einrich] Bheheim Parlir intorno al 1363 e come scalpellino nel 1370 e 1378.Come architetto, B. partecipò probabilmente, tra il 1371 e il 1378, alla costruzione del coro della chiesa di St. Sebald di Norimberga, nel quale durante un restauro è stata rinvenuta una targhetta di bronzo con un disegno interpretato come segno di riconoscimento del maestro. Il coro, progettato nel 1358 e iniziato nel 1361, fu consacrato definitivamente nel 1379.Al progetto e alla conduzione di B. sarebbe stata affidata anche la realizzazione della fontana detta Schöner Brunnen, che domina l'Hauptmarkt di Norimberga. Lungo una struttura piramidale alta m. 19 ca. si dislocano su quattro livelli quaranta statue di pietra originariamente dipinte, come risulta da un acquerello eseguito da Georg Pencz nel 1540-1541 (Norimberga, Germanisches Nationalmus., inv. nr. SP.8817). Nello stesso museo è raccolta la maggior parte delle sculture originali dello Schöner Brunnen, sostituite in loco da copie, mentre tre di esse sono state trasferite a Berlino (Staatl. Mus., Pr. Kulturbesitz, Skulpturengal.). Lungo gli spigoli della vasca ottagonale che accoglie l'impianto piramidale si collocano le statue degli evangelisti e dei padri della Chiesa, in posizione assisa; nel secondo livello dal basso sono disposte le personificazioni della Filosofia e delle Arti liberali; nel terzo, le statue dei sette principi elettori e di nove eroi; nel quarto ordine trovano posto le statue di Mosè e di sette profeti, in posizione eretta.Vari e ancora non identificati sono gli scultori intervenuti alla realizzazione di questo imponente complesso figurativo, organizzato secondo un preciso programma iconografico teso a legittimare il potere imperiale attraverso l'accostamento dei principi elettori a personaggi dell'Antico e del Nuovo Testamento. La fontana fu infatti inizialmente pensata come omaggio a Carlo IV per celebrare sia la fondazione dell'Università di Praga, promossa nel 1348, sia la Bolla d'oro, emessa nel 1356 per regolamentare l'elezione dell'imperatore. I lavori di costruzione iniziarono, su indicazione concorde dei cronisti, nel 1362, e non vi è motivo di dubitare di questa data; il nome di Meister Heinrich der Parlier appare peraltro nei documenti solo nella fase di completamento e rimaneggiamento della fontana, come nei lavori relativi all'aggiunta di una nuova conduttura d'acqua, negli anni compresi tra il 1385 e il 1396. Data la scarsa documentazione attinente al settimo decennio del sec. 14° conservata negli archivi di Norimberga, non è possibile stabilire con certezza il ruolo di B. nella costruzione della fontana. L'artista appare in ogni caso ricordato in altra occasione come realizzatore di fontane: nel 1392 gli fu saldato dal consiglio della città il pagamento per la fontana della chiesa di St. Sebald.B. è segnalato in qualità di Parlier, capomastro, in varie occasioni: nel 1380 per le misurazioni sul terreno in vista della costruzione della certosa fondata da Marquard Mendel; nel 1382 per uno sterro; nel 1386 per la fortificazione della città tramite, tra l'altro, passaggi segreti; nel 1388 per due interventi segnalati negli archivi cittadini, nel 1392 per la consulenza al capo del consiglio della città Martin Haller sugli scarichi dello Schöner Brunnen tramite condotti regolabili che facevano defluire l'acqua eccedente in tre diverse direzioni.La morte di B. va collocata tra il 1403 e il 1405.

Bibl.: C. Schnaase, Geschichte der bildenden Künste im Mittelalter, IV, Düsseldorf 1874, pp. 452-455: 454; H. Otte, Handbuch der kirchlichen Kunst-Archäologie des deutschen Mittelalters, II, Leipzig 1884, p. 513; T. Hampe, s.v. Beheim, in Thieme-Becker, III, 1910, p. 199; W. Josephi, Die Werke plastischer Kunst (Kataloge des Germanischen Nationalmuseums Nürnberg), Nürnberg 1910, pp. 8-15; H. Höhn, Nürnberger gotische Plastik, Nürnberg 1922, p. 115; E. Wiese, Schlesische Plastik vom Beginn des XIV. bis zur Mitte XV. Jahrhunderts, Leipzig 1923, p. 50; W. Pinder, Die deutsche Plastik vom ausgehenden Mittelalter bis zum Ende der Renaissance, I, Wildpark-Potsdam [1924], pp. 129-132; G. Dehio, Handbuch der deutschen Kunstdenkmäler, III, Berlin 19252, p. 366; W. Fries, Die St. Sebalduskirche zu Nürnberg, Burg b. Magdeburg 1928, pp. 16-17; O. Kletzl, Zur Parler-Plastik, WRJ, n.s., 2-3, 1933-1934, pp. 100-154: 132-134; E. Lutze, Die Nürnberger Pfarrkirchen Sankt Sebald und Sankt Lorenz, Berlin [1939], pp. 23-24; W. Schwemmer, Nürnberg. Historische Bilderfolge einer deutschen Stadt, Nürnberg 1951, pp. 33-34, 52-54; W. Kiewert, Der schöne Brunnen, Dresden 1956, pp. 5-7, 9-10, fig. 11; W. Paatz, Prolegomena zu einer Geschichte der deutschen spätgotischen Skulptur im 15. Jahrhundert (Abhandlungen der heidelberger Akademie der Wissenschaften, Philosophisch-historische Klasse), Heidelberg 1956, pp. 16, 26, 30; K. Pilz, Nürnberg: seine Kunst und seine Künstler, 1050-1950, I, 1050-1450, Nürnberg 1956, pp. 48-49, 52-53; G.P. Fehring, A. Ress, Die Stadt Nürnberg (Bayerische Kunstdenkmale, Kurzinventar, 10), München 1961, pp. 209-211; F. Kriegbaum, Nürnberg, Berlin 1961, p. 36, n. 22, p. 37, n. 29; R. Jullian, La sculpture gotique, Paris 1965, pp. 200-202; H. Stafski, Die Bildwerke in Stein, Holz, Ton und Elfenbein bis um 1450 (Kataloge des Germanischen Nationalmuseums Nürnberg. Die mittelalterlichen Bildwerke, 1), Nürnberg 1965, pp. 106-107; O. von Simson, Das Mittelalter II. Das hohe Mittelalter (Propyläen Kunstgeschichte, 6), Berlin 1972, pp. 210-211, 254; H. Herkommer, Heilsgeschichtliches Programm und Tugendlehre. Ein Beitrag zur Kultur und Geistesgeschichte der Stadt Nürnberg am Beispiel des Schönen Brunnens und des Tugendbrunnens, Mitteilungen des Vereins für Geschichte der Stadt Nürnberg 63, 1976, pp. 192-216; Die Parler und der Schöne Stil 1350-1400. Europäische Kunst unter den Luxemburgern, a cura di A. Legner, cat., Köln 1978, I, pp. 368-370; M. Brix, Nürnberg und Lübeck im 19. Jahrhundert. Denkmalpflege Stadtbildpflege Stadtumbau, München 1981, pp. 60-70, 298, 301; Nürnberg 1300-1550: Kunst der Gotik und Renaissance, cat. (Nürnberg-New York 1986), München 1986, pp. 36, 132-135.S. Fabiano

Vedi anche
acquerello (o acquarello) Tecnica di pittura (➔) che usa pigmenti temperati con gomma, solubili in acqua, eseguita generalmente su carta. Questo tipo di pittura si diffuse soprattutto in Inghilterra nella seconda metà del 18° secolo. fontana Fonte d’acqua artificiale, in genere costruzione di carattere prevalentemente ornamentale. arte e architettura Nell’antichità la fontana era la sistemazione di una sorgente, identificata con una divinità, protetta da una costruzione che ricorda la thòlos. Diversa era la fontana pubblica delle città: ... iconografia arte Disciplina relativa all’archeologia e alla storia dell’arte, che studia i temi figurativi (inizialmente, soprattutto nella storia dell’arte antica, il ritratto nel suo valore storico-documentario; in generale, sia l’insieme sia i singoli elementi, grafici e compositivi, fondamentali o accessori, ... Colonia (ted. Köln) Città della Germania (995.397 ab. nel 2007) nel Land Nordrhein-Westfalen. Sorta in un punto di convergenza di varie strade, sulla sinistra del Reno, a partire dalla fine del 19° sec. si è espansa anche sulla destra, inglobando parecchi altri centri originariamente separati. La città è la ...
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