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MOORE, Henry

di Alexandra Andresen - Enciclopedia Italiana - V Appendice (1993)
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MOORE, Henry

Alexandra Andresen

(App. II, II, p. 348)

Scultore britannico, morto a Much Hadham (Hertfordshire) il 31 agosto 1986. Rinunciando all'attività didattica svolta (1932-39) presso la Chelsea School of Art di Londra, nel 1940 M. si stabilì a Much Hadham per dedicarsi esclusivamente alle proprie ricerche formali, sperimentate anche attraverso la costante elaborazione grafica che prelude e accompagna la produzione scultorea. Accanto alle numerose figure giacenti (Figura giacente, 1945, Bloomfield Hills, Cranbrook Academy of Art; Figura distesa, 1951, Parigi, Musée National d'Art Moderne) e ai gruppi di famiglia (Gruppo familiare, 1948-49, New York, Museum of Modern Art) scolpiti, con poche varianti, in legno e in pietra o fusi in bronzo, in quegli stessi anni M. elaborò anche nuove serie che esprimono l'equilibrio, la tensione vitale insita nella natura tra le forme interiori ed esteriori (Forme interne ed esterne, 1951, Basilea, Kunstmuseum). Autore di una grande scultura in pietra raffigurante la Madonna col Bambino donata alla chiesa di St. Matthew a Northampton (1943-44), dalla seconda metà degli anni Quaranta M. continuò a ottenere numerose commissioni pubbliche per le quali si avvalse in seguito anche della collaborazione di assistenti quali A. Caro e Ph. King.

Nel 1949 realizzò il gruppo della Madonna col Bambino per la chiesa di St. Peter a Claydon, nel Suffolk e, nel 1952, la Figura giacente drappeggiata, per il cortile dell'edificio di Time & Life a Londra, cui seguirono, nel 1955, il grande Rilievo murale per la facciata del Bouwcentrum a Rotterdam; nel 1958, la monumentale Figura giacente in due pezzi per l'aeroporto di St. Louis. L'adesione a nuove soluzioni formali, la rinuncia alle superfici levigate e l'affermazione della dimensione monumentale, talvolta accentuata da un marcato ritmo verticale (Re e Regina, 1952-53, Londra, Tate Gallery; Motivo verticale, 1956, Boston, Fogg Art Museum; Guerriero morente, 1957, Liverpool, Walker Art Gallery; Grande Arco, 1969, dinanzi alla Biblioteca di Columbus, Indiana; Figura giacente, 1970, Museo di Tel Aviv), caratterizzano l'opera matura di M., apprezzata internazionalmente (importanti le retrospettive del Museum of Modern Art di New York nel 1946; della Tate Gallery a Londra nel 1951 e nel 1968; del Forte di Belvedere a Firenze nel 1972; del Metropolitan Museum di New York nel 1983 e della Royal Academy a Londra nel 1988) e sancita da numerosi riconoscimenti ufficiali: premio internazionale per la Scultura della Biennale di Venezia nel 1948, premio internazionale della Scultura alla Biennale di San Paolo nel 1953, premio internazionale Feltrinelli nel 1963 e premio Erasmo nel 1968. Dalla fine degli anni Sessanta M. alternò lunghi soggiorni in Italia con il lavoro svolto nel suo studio a Much Hadham dove, nel 1977, è stata inaugurata la Henry Moore Foundation. Vedi tav. f.t.

Bibl.: H. Moore, Heads, figures and ideas. A sculptor's notebook, Londra-New York 1958; Id., Henry Moore's sheep sketchbook, Londra 1980; Id., Henry Moore: sculpture, Barcellona-New York 1981. Opere generali: H. Read, D. Sylvester, A. Bowness, Henry Moore, Sculpture and drawings, 5 voll., Londra 1944-82; E. Neumann, The archetypal world of Henry Moore, New York 1959 (trad. it., Torino 1962); G. C. Argan, Moore, Milano 1971; AA.VV., Henry Moore: Catalogue of grafic work, 3 voll., Ginevra 1973-80; J. Read, H. Moore: Portrait of an artist, Londra 1979. Cataloghi di mostre: D. Baxandall, H. Moore, sculptures and drawings, Wakefield 1949; D. Sylvester, Sculptures and drawings by Henry Moore, Londra 1951; A. Hammacher, Henry Moore, Otterlo 1968; G. Carandente, Henry Moore, Firenze 1972; S. W. Rousen, Henry Moore: The reclining figures, Columbus (Ohio) 1984; S. Compton, R. Cork, P. Fuller, Henry Moore, Londra 1988; A. G. Wilkinson, Henry Moore remembered, Toronto 1988.

Vedi anche
Giulio Carlo Argàn Argàn, Giulio Carlo. - Storico e critico d'arte italiano (Torino 1909 - Roma 1992). Il suo pensiero, strettamente razionale, ha spaziato dall'arte antica a quella contemporanea (tra le opere, Borromini, 1951; Man Ray, 1970; Storia dell'arte come storia della città, 1983). Eletto a Roma come indipendente ... Barbara Hepworth Hepworth ‹hèpu̯ë´ëtℎ›, Barbara. - Scultrice (Wakefield, Yorkshire, 1903 - Saint-Ives, Cornovaglia, 1975). Ebbe contatti con H. Moore, H. Arp, C. Brancusi, N. Gabo, e fece parte dal 1933 di Abstraction-Création e dal 1934 del gruppo londinese d'avanguardia Unit One, dopo una prima fase figurativa, segnata ... Marino Marini Scultore italiano (Pistoia 1901 - Viareggio 1980). Mosso da un'esperienza classica, in qualche modo affine alla tendenza del "Novecento", se ne andò poi distaccando, per ricollegarsi a più arcaici esempî, soprattutto all'arte egiziana ed etrusca. La sua ricerca è rivolta essenzialmente all'interna struttura ... Ben Nicholson Nicholson ‹nìkëlsn›, Ben. - Pittore inglese (Denham, Buckinghamshire, 1894 - Hampstead 1982), figlio di William. Studiò alla Slade art school di Londra, poi a Tours e a Milano, infine a Pasadena (USA). Partecipò ai gruppi Seven and five (1925-36), Unit one (1933) e, dal 1933 al 1935, Abstraction-création ...
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Vocabolario
henry
henry 〈hènri〉 s. m. [dal nome del fisico statunitense J. Henry (1797-1878)]. – In elettrologia, unità di misura SI (simbolo: H) del coefficiente di autoinduzione e mutua induzione: un circuito elettrico presenta autoinduttanza (o mutua...
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