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ḤUSEIN ibn Ṭalāl

di Paolo Minganti - Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1979)
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ḤUSEIN ibn Ṭalāl (App. III, 1, p. 819)

Paolo Minganti

Per quanto oggetto di pressioni e di minacce anche alla sua persona, Ḥ. continuò con coraggio e ostinazione la sua politica di difesa del regno di Giordania, sfruttando abilmente le controversie tra gli stati arabi; all'interno la sua popolarità fu confermata nel maggio 1961 dall'entusiasmo con il quale il popolo accolse il suo matrimonio con una inglese. In particolare era in discussione l'avvenire dei territori della Cisgiordania, sui quali la maggioranza degli stati arabi avrebbe voluto s'impiantasse un governo palestinese autonomo; Ḥ. reagì offrendo la cittadinanza giordanica ai profughi che la richiedessero (febbraio 1960). Le distruzioni e le gravi perdite causate dalla guerra del 1967, aggravate dall'afflusso di una nuova ondata di profughi, spostarono i dati del problema: la posta non furono più i territori a Est del Giordano, caduti in mano israeliana, ma la stessa Transgiordania. Approfittando del turbamento causato dalla guerra, le organizzazioni della resistenza estesero il loro controllo sui campi dei profughi, fino a formare uno stato nello stato; le rappresaglie israeliane alle azioni di guerriglia colpirono duramente i villaggi giordanici di frontiera. Malgrado i tentativi di Ḥ. di svolgere azione di mediazione, l'esercito finì per reagire: ne seguì una guerra civile, che si chiuse con l'espulsione della resistenza dalla Giordania (aprile 1971). Pur prendendo atto della nuova situazione, che lo indusse a preoccuparsi di consolidare il suo potere nella vecchia Transgiordania, H. non rinunciò ai tentativi di conservare i territori transgiordanici. La sua proposta di un Regno arabo unito (marzo 1972), formato dalla federazione, sotto la Corona, della Giordania, con capitale ‛Ammān, e di una regione palestinese, con capitale Gerusalemme, fu avversata dagli altri stati arabi e dalle organizzazioni di resistenza palestinese. Nell'ottobre 1974 Ḥ. fu costretto, nella dichiarazione finale del vertice arabo di Rabāt, a riconoscere che la rappresentanza dei Palestinesi spettava all'Organizzazione per la liberazione della Palestina. In seguito la politica di H̄. si allineò su quella della Siria. Nel 1977 pressioni internazionali spingevano la Giordania ad assumere la rappresentanza dei palestinesi come mezzo per smussare i sospetti israeliani.

Bibl.: G. Sparrow, Hussein of Jordan, Londra 1961; Hussein, His Majesty King, Uneasy Lies the Head, ivi 1962.

Vedi anche
guèrra civile guèrra civile Conflitto combattuto tra i cittadini di uno stesso Stato diviso in fazioni. Per es. si chiamano guerra civilec. le guerre intestine combattute a Roma nell'ultimo secolo della Repubblica (1° sec. a.guerra civile), in conseguenza della crisi degli ordinamenti costituzionali. guerra civilec. ... guerriglia Tattica di guerra, condotta, con specifica conoscenza delle condizioni ambientali, da parte di formazioni di limitata entità, per lo più irregolari, contro le truppe regolari dello stesso Stato o di uno Stato estero; si sviluppa con imboscate, attentati, sabotaggi, attacchi di sorpresa e conseguenti ... Amman Città della Giordania (1.036.330 ab. nel 2004; 3.100.000 ab. nel 2006, considerando l’intera agglomerazione urbana), capitale del regno e capoluogo dell’omonimo governatorato. Dal 1947, quando contava 90.000 abitanti, ha conosciuto un fortissimo incremento di popolazione, soprattutto per il massiccio ... popolo In generale, il complesso degli individui di uno stesso paese che, avendo origine, lingua, tradizioni religiose e culturali, istituti, leggi e ordinamenti comuni, sono costituiti in collettività etnica e nazionale, o formano comunque una nazione, indipendentemente dal fatto che l'unità e l'indipendenza ...
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