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intenerire

di Vincenzo Valente - Enciclopedia Dantesca (1970)
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intenerire

Vincenzo Valente

. Solo in Pg VIII 2 Era già l'ora che volge il disio / ai navicanti e 'ntenerisce il core lo dì c'han detto ai dolci amici addio, " idest, revolvit desiderium ad familias... et dulcescit cor eorum, maxime die prima qua recesserunt " (Benvenuto). ‛ I. il core ' è " disporre l'animo ad affettuosa commozione ": il sentimento di nostalgia che viene dal ricordo degli affetti domestici e delle cose ‛ dilette più caramente '.

L'interpretazione più comunemente accolta è quella di Benvenuto, che considera i. transitivo (così anche Daniello, Tommaseo, Casini-Barbi, Torraca, Grabher). Ma l'Ottimo dà al verbo valore intransitivo (" E soggiugne che 'l cuore delli amici.., intenerisce, e diducegli a lagrimare "); cfr. anche il Buti (" cioè, ànno teneressa nel cuore ").

Si discosta dalle altre l'interpretazione del Pagliaro, secondo cui il verso lo dì... addio non " indica una semplice determinazione temporale ", né il che (riferito a ora) può essere soggetto di volge e intenerisce. Soggetto è invece lo dì, inteso estensivamente; e tutto il passo vale: " era l'ora, in cui il ricordo del giorno, nel quale si separarono dai loro cari, suscita nei naviganti il desiderio del ritorno e intenerisce il loro cuore ".

Bibl. - Pagliaro, Ulisse 769-778.

Vocabolario
intenerire
intenerire v. tr. [der. di tenero] (io intenerisco, tu intenerisci, ecc.). – 1. Rendere tenero: come intr. (aus. essere) o intr. pron., diventare tenero: lasciar frollare la carne perché (s’)intenerisca. 2. fig. Muovere a pietà, a compassione;...
inteneriménto
intenerimento inteneriménto s. m. [der. di intenerire]. – L’intenerire o l’intenerirsi; più spesso fig., il formarsi nell’animo di un sentimento di tenerezza, di pietà, di indulgenza, soprattutto verso persona che si era trattata o giudicata...
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