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VILLIA ANNALE, LEGGE

di Plinio Fraccaro - Enciclopedia Italiana (1937)
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VILLIA ANNALE, LEGGE

Plinio Fraccaro

. Plebiscito fatto approvare nel 180 a. C. dal tribuno della plebe L. Villio. Regolava l'accessione alle magistrature maggiori del popolo romano, prescrivendo che i candidati dovessero avere una determinata età (Livio, XL, 44,1: "quot annos nati quemque magistratum peterent caperentque"), pare 40 anni per la pretura, 43 per il consolato.

Di qui il nome di annalis lex e il cognome di Annalis portato in seguito dalla famiglia dei Villî. Questa legge inoltre disponeva che fra l'esercizio di due magistrature dovesse intercedere un biennio e, infine, che la pretura dovesse essere sostenuta prima del consolato (certus ordo magistratuum). La stessa materia fu regolata, pare nell'81, da una legge di Silla, la quale prescrisse che la questura dovesse essere il primo gradino dell'ordo magistratuum e richiedeva l'età di 30 anni per i questori. La gestione dell'edilità curule non era obbligatoria per l'ordo, ma doveva essere preceduta e seguita da un biennio vuoto di cariche. Per le cariche plebee era stata vietata nel 196 la continuazione con le magistrature patrizie; ma un intervallo di un anno era sufficiente. Tutte queste misure avevano lo scopo di frenare l'eccessiva ambizione degli aspiranti alle magistrature.

Bibl.: K. Nipperdey, Die leges annales der röm. Republik, in Abhandl. d. philol.-hist. Kl. d. sächs. Ges. d. Wiss., V, i (1865), p. i segg.; Th. Mommsen, Röm. Staatsrecht, I, 3ª ed., Lipsia 1887, p. 529; G. Rotondi, Leges publicae populi Romani, Milano 1912, p. 278; P. Fraccaro, I decem stipendia e le leges annales republicane, in Studi della Facoltà di giurispr. di Pavia per il XIV centenario delle Pandette, Pavia 1937, p. 475.

Vedi anche
sacratae leges Nella Roma repubblicana, le leggi che tutelavano i magistrati plebei e in genere la plebe contro i patrizi. In origine per chi le violasse era comminata la consecratio capitis (➔ consacrazione); il giudizio era pronunciato dal concilium plebis e il colpevole, dichiarato sacer, veniva precipitato dalla ... tribuno della plèbe tribuno della plèbe Nell'antica Roma, denominazione attribuita ai capi della plebe eletti annualmente, istituiti nel 494 a.C. Il potere dei tribuno della plebe della tribuno della plebe, fondato su giuramento di fedeltà della plebe stessa, fu in origine di carattere rivoluzionario, poiché essi potevano ... plebe Parte del popolo di Roma antica che non godeva di tutti i diritti cittadini di cui era investito il patriziato. ● La divisione della cittadinanza in patrizi e plebei traeva origine, secondo gli antichi, dall’opera del legislatore, attribuendosi a Romolo la creazione di cento senatori, patres (➔ patrizio). ... questore Nel diritto pubblico romano, la più antica fra le magistrature minori, attestata dal 5° sec. a.C.: con l’introduzione del consolato, ciascuno dei 2 consoli ebbe come ausiliare un quaestor, in origine di nomina consolare poi (dal 449 a.C.) eletto annualmente dai comizi tributi; daterebbe al 409 l’ammissione ...
Vocabolario
annale
annale s. m. [dall’agg. lat. tardo annalis «annuale»]. – Nome che aveva in Sicilia nel basso medioevo e nell’età moderna l’imposta diretta, altrove detta colta, che si pagava una volta l’anno.
légge
legge légge s. f. [lat. lex lĕgis, prob. affine a lĕgĕre, come equivalente del gr. λέγω «dire»]. – In generale, ogni principio con cui si enunci o si riconosca l’ordine che si riscontra nella realtà naturale o umana, e che nello stesso...
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