• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

CANNELLI, Lorenzo

di Sisto Sallusti - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 18 (1975)
  • Condividi

CANNELLI, Lorenzo

Sisto Sallusti

Nacque a Firenze nel 1802. La prima notizia che lo riguarda è del 1821; il 22settembre di quell'anno redasse di suo pugno un contratto di compravendita a termine dal quale si desume che, orfano di padre e minorenne, ostentando d'intraprendere la carriera dell'attore comico con serietà professionale, aveva persuaso il proprio maestro Luigi Del Buono, inventore della maschera di Stenterello (che, peraltro, mal sopportava le intemperanze verbali del discepolo e aveva deciso, colto da scrupoli religiosi che gli facevano ritenere immorale la sua professione, di ritirarsi dalle scene), a vendergli i manoscritti di venti commedie "col carattere di Stenterello", nonché il costume di scena con i ricambi per la somma di 54 zecchini fiorentini. In calce al contratto, avallato dalla madre e tutrice del C., Luisa Archi (cognome di seconde nozze), si legge un'annotazione del Del Buono dalla quale si apprende che il saldo rimase insoluto. Il C., in effetti, non raccolse immediatamente la successione nel cuore degli spettatori fiorentini perché troppo vivi erano in costoro il ricordo dell'efficacia interpretativa del Del Buono e l'aspettativa che questi tornasse a recitare (intervenne, in seguito, sporadicamente, soltanto a spettacoli di beneficenza), sicché egli si aggregò, per rappresentazioni straordinarie, alla compagnia di Tommaso Zocchi (teatro Pantera di Lucca, autunno 1825) e a quella di Luigi Bergamaschi (teatro del Giglio della stessa città, primavera 1829).

Dopo la morte del Del Buono, avvenuta nel 1832, ebbe vero inizio la carriera stenterellesca del C., che si valse del repertorio del maestro, apportando modificazioni ed aggiunte ai copioni acquistati, i quali, grazie alle sue capacità espressive, riuscirono a guadagnare quell'efficacia scenica che, originariamente, spesso non possedevano.

Rese mordaci le battute attraverso i doppi sensi licenziosi allusivi al malcostume civile e politico del tempo in contrasto con la castigatezza e il linguaggio terso e misurato del maestro che pure si era cimentato nella satira di costume. Uomo di una certa cultura e verseggiatore estemporaneo, il C. faceva assegnamento anche su stravaganti acrobazie mimiche e vocali. Se lo Stenterello del Del Buono, assennato e arguto, smascherava gli ipocriti, puniva i prepotenti e umiliava gli arroganti, quello del C. inseriva le azioni oneste in un contesto di avvenimenti insoliti o terribili, insistendo, senza la discrezione del maestro, sugli espedienti dei combattimenti, naufragi e incendi, e sui motivi delle persecuzioni da parte dei malandrini e dei fantasmi; quanto alla satira politica, il primo aveva spirito antifrancese, il secondo liberale e antiaustriaco; come il Del Buono, il C. indossava, sotto la giubba a strisce bicolori, una sottoveste di colori vivaci ma contrastanti; completavano l'abbigliamento scarpe a fibbia, calze a righe, calzoni corti e neri, parrucca con codino a tortiglione e lucerna con fregio.

Il C. recitò nella sua città natale soprattutto nel teatro di Borgognissanti, in quello degli Arrischiati e in quello del Giglio, poi Leopoldo, poi Nazionale (che i frequenti incidenti insorti tra spettatori volgari e turbolenti resero in un certo senso famoso), e ancora nel teatro dei Solleciti (carnevale 1855) e nel teatro Goldoni (carnevale 1861), in una formazione solennemente denominata Drammatica compagnia toscana, che annoverava, come prima attrice, la moglie Paolina Conti; si recò pure nelle principali piazze della Toscana (Lucca e Pisa), a Modena (teatro Ducale, novembre-dicembre 1849), a Milano (teatro Carcano, dove nel febbraio 1842 allestì un balletto in cui ballerini e cantanti dovevano anche recitare), a Piacenza (quaresima 1845), a Bologna (arena del Sole, agosto 1845) e in talune città venete e piemontesi.

Il pubblico ascoltava divertito e applaudiva le scurrilità (avevano procurato alla maschera il soprannome inusitato di Porcacci) e le pesanti allusioni contro Leopoldo II e Pio IX (ma una sera il C., poco dopo essersi mostrato alla ribalta del teatro degli Arrischiati e aver presentato il granduca come secondo Stenterello di Firenze, fu arrestato e la rappresentazione non ebbe luogo; in altre circostanze fu ammonito o, dopo essere stato messo ai ferri, liberato per le ore di recita al fine di non provocare malcontento tra gli spettatori più fanatici), e, alla fine dello spettacolo, entusiasta e schiamazzante, esigeva l'ottava di commiato, spesso improvvisata, e talvolta protestava perché era troppo corta.Nel carnevale 1862 il C. recitò a Livorno, poi, dal novembre 1864, con diverse interruzioni, al teatro Nazionale di Firenze, dove il 30 dic. 1866 dette una delle sue ultime rappresentazioni con L'inaspettato arrivo del Solitario misterioso e la parodia in musica Il Diavolo in cantina. Ritiratosi dalle scene, si stabilì a Livorno, dove visse dei suoi risparmi. Colpito da aneurisma, morì, a Livorno, il 17 febbr. 1872.

I giudizi dei contemporanei sul C. sono contraddittori: da una parte L. Rasi gli imputa di aver degradato al livello del grottesco l'opera del maestro ("il sorriso divenne sberleffo, il riso sghignazzata") e si diffonde a citare le stroncature dei critici, ricordando che al teatro Leopoldo, più che recitare o cantare, si faceva un "baccano da taverna", dall'altra A. Aschieri ravvisa nello Stenterello del C. un tipo "primitivo e vergine" e asserisce che questi era capace di esibirsi anche senza trucco stenterellesco e di sbizzarrirsi a suo talento quando lo riprendeva. Comunque, è unanime il riconoscimento, da parte degli studiosi del teatro delle maschere che la comicità tutta plebea delle sue battute e l'immediatezza dei suoi interventi di fortuna esercitarono una enorme attrattiva sul pubblico medio e minimo di Firenze e segnarono, nella vita della maschera, un momento mai più recuperato.

Fonti e Bibl.: Roma, Bibl. teatrale del Burcardo, mss. 3, 15-3, 19:A. Colomberti, Not. su attori ital. ovvero Diz. biografico dei comici nostri,s.v.; Il Pirata (Milano-Torino), 10 dic. 1839 suppl.), 17 aprile, 29 maggio 1840, 2 apr. 1841, 18 febbr. 1842, 18 febbr. 1845, 27 dic. 1860, 28 gennaio, 6 nov. 1862, 21 dic. 1863, 6 genn. 1866; La fama (Milano), 17 febbr. 1842; L'Arte (Firenze), 29 nov. 1854; Lo Scaramuccia (Firenze), 22 nov. 1856; La Nazione, 30dic. 1866, 20 febbr. 1872(necrologio); L'Arte drammatica (Milano), 1º marzo 1872 (necrologio); A. Manzi, La fortuna di Stenterello, in Scenario, I (1932), ottobre, pp. 24 s.; G. Petrai, Maschere e burattini, Roma 1885, pp. 65 s.; L. Rasi, Icomici ital., Firenze 1897, pp. 565-567;G. Piccini [Jarro], L'origine della maschera di Stenterello, Firenze 1898, pp. 47 s., 50 s.; L. Rasi, Le maschere del teatro italiano (estratto dell'Almanacco Bemporad), Firenze s.d., p. 487;I. Astengo, Lirica e satira politica in Toscana,1846-1849, Varazze s.d., pp. 102 s.; G. Stiavelli, Antonio Guadagnoli e la Toscana dei suoi tempi, Torino-Roma 1907, p. 51; F. Castellino-I. Ferrari, Baracca e burattini, Torino 1936, p.156;A. Cervellati, Storia delle maschere, Bologna 1954, p. 222; N. Leonelli, Attori tragici - Attori comici, I, Milano 1940, p. 198; Enc. dello Spett., II, col. 1644.

Vedi anche
Teatro degli Indipendenti Teatro d’avanguardia fondato a Roma nel 1922 da A.G. Bragaglia. Fu attivo fino al 1931, mettendo in scena, oltre a un repertorio sperimentale, pantomime e spettacoli di danza. moralità moralità Forma drammatica, diffusasi in Francia nel 15° sec., intessuta di figure allegoriche, a scopo di edificazione; drammi analoghi furono composti in inglese e in latino. Assunse anche carattere di satira, e il nome si estese a opere drammatiche che si staccavano dal teatro sacro per confondersi ... parodia Travestimento burlesco di un’opera d’arte, a scopo satirico, umoristico o anche critico, consistente, nel caso di opere di poesia (meno spesso di prosa), nel contraffare i versi conservandone la cadenza, le rime, il tessuto sintattico e alcune parole e, nel caso di opere musicali, nel sostituire le parole ... recitazione Lettura in pubblico o dizione a memoria di un testo, o interpretazione di un’opera o di parte di un’opera teatrale, cinematografica, radiofonica o televisiva. 1. La recitazione teatrale È l’arte di rendere fisicamente attuale (con i mezzi espressivi del proprio corpo: voce, gesto, movimento) un’esistenza ...
Categorie
  • BIOGRAFIE in Teatro
Vocabolario
cannèllo
cannello cannèllo s. m. [der. di canna]. – 1. Pezzo di canna sottile tagliato fra un nodo e l’altro: fare le bolle di sapone con un c.; cannuccia in genere: c. di paglia. 2. a. Pezzo cilindrico di qualsiasi materia: un c. di zucchero; un...
cannellato
cannellato agg. [der. di cannello]. – 1. non com. a. Fatto in forma di cannello. b. Scannellato. 2. Tessuto c., tessuto con armatura derivata dalla tela e caratterizzato dalle strisce trasversali formate da più trame riunite nel medesimo...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali