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GIALANELLA, Lucio

di Giuseppe Monaco - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 54 (2000)
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GIALANELLA, Lucio

Giuseppe Monaco

Nacque a Campobasso il 18 genn. 1905 da Alfonso e da Teresa Rossi, entrambi insegnanti nelle scuole medie. Terminato il corso degli studi, trascorse alcuni anni nella Marina militare, arrivando a ricoprire la carica di ufficiale di vascello; fu inoltre assistente all'Università di Napoli presso la cattedra di meccanica razionale tenuta da R. Marcolongo. Nel 1933 vinse il concorso di aiuto astronomo presso l'osservatorio astronomico di Roma, nel quale svolse l'intera attività scientifica fino a ricoprire la carica di vicedirettore.

I primi studi del G., che dimostrano grande capacità di calcolo e costituiscono nel loro insieme una notevole mole di lavoro, furono rivolti all'osservazione e al calcolo delle orbite planetarie e alla meccanica celeste in generale: Sopra il calcolo degli elementi dell'orbita di una stella doppia spettroscopica, in Rend. dell'Acc. naz. dei Lincei, classe di scienze fisiche, s. 6, XVII (1933), pp. 820-824; Elementi ellittici dell'orbita della doppia spettroscopica Persei, ibid., pp. 940-944; Orbita parabolica dello sciame meteorico del 9 ott. 1933, ibid., XVIII (1933), pp. 566-570; Sulla determinazione delle stelle doppie spettroscopiche, in Memorie della Soc. astronomica italiana, VII (1934), pp. 85-104; Orbita ellittica del pianeta Maria Pia, in Rend. dell'Acc. naz. dei Lincei, classe di scienze fisiche, s. 6, XXI (1935), pp. 157-160; Sulle perturbazioni della eccentricità nel problema dei due corpi di masse lentamente crescenti, ibid., XXII (1935), pp. 529-533; Il momento della quantità di moto nel sistema planetario e l'ipotesi cosmogonica di Laplace, ibid., XXIII (1936), pp. 598-603.Tra i lavori citati merita particolare attenzione quello relativo alla determinazione del radiante dello sciame meteorico del 9 ott. 1933, che permise al G. di verificare che l'orbita dello sciame era di poco diversa da quella della cometa Giacobini-Zinner.

Quasi tutti i campi di ricerca astronomica vennero coltivati dal G., che poco dopo il suo ingresso all'osservatorio iniziò una laboriosa determinazione della longitudine della torre centrale del Campidoglio e della torre del primo meridiano d'Italia attraverso osservazioni meridiane dei passaggi stellari e attraverso segnali radio emessi da numerose stazioni mondiali (Determinazione della torre Capitolina e della torre del primo meridiano d'Italia a Monte Mario, in Commentationes Pontificiae Academiae scientiarum, I [1937], pp. 197-276).

Trasferito l'osservatorio nella nuova sede di Monte Mario nel 1938, il G. eseguì fino al 1952 numerose importanti determinazioni delle ascensioni rette di Mercurio, Venere, Giove, Saturno, Urano e Vesta, con lo strumento dei passaggi di Bamberg installato nei giardini del nuovo osservatorio. Di tali lavori di osservazione il G. diede conto nei Contributi scientifici dell'osservatorio, tra cui va ricordato almeno quello che riunisce l'insieme dei dati rilevati: Il momento delle quantità di moto del sistema planetario e l'ipotesi cosmogonica di Laplace, in Rend. dell'Acc. naz. dei Lincei, classe di scienze fisiche, s. 6, XXIII (1936), pp. 598-603.

Uno dei maggiori lavori del G. riguarda l'astronomia solare. Egli controllò le osservazioni del diametro solare eseguite presso l'osservatorio del Campidoglio negli anni che vanno dal 1874 al 1937. Ridusse le trentamila misurazioni a un sistema uniforme depurato dagli errori personali dei vari osservatori e tracciò la curva di variazione del diametro solare deducendone la sua pulsazione (La variazione del diametro solare nel sessantennio 1874-1937 secondo le osservazioni eseguite nell'osservatorio del Campidoglio, in Commentationes Pontificiae Academiae scientiarum, VI [1942], pp. 1139-1196).

Un altro campo di ricerca del G. riguardò la fotometria eterocromatica applicata alle comete apparse negli anni 1939-42, ai pianeti e a numerosi ammassi globulari. La ricerca fotometrica applicata alle comete gli permise di trovare una relazione fra le variazioni di luminosità e l'indice di colore delle comete osservate. La grande quantità di lavori di fotometria cometaria, planetaria e sugli ammassi venne pubblicata nei Rend. dell'Acc. naz. dei Lincei e nei Contributi scientifici dell'osservatorio astronomico di Roma.

Riportiamo soltanto alcuni titoli: Osservazioni fotometriche e indice di colore del nucleo della cometa Kosik-Peltier(1939a), in Rend. dell'Acc. naz. dei Lincei, classe di scienze fisiche, s. 6, XXIX (1939), pp. 198-205; Indice di colore del pianeta Urano, in Contributi scientifici dell'Osservatorio astronomico di Roma, 1939, n. 75; Nuove ricerche sull'"ammasso del Sole". Nota I, in Rend. dell'Acc. naz. dei Lincei, classe di scienze fisiche, s. 6, XXVI (1937), pp. 446-452; … Nota III. Gli indici di colore, ibid., s. 7, I (1940), pp. 264 ss.; La Nova Puppis 1942.Osservazioni fotometriche visuali e indice di colore, nota II, in Memorie della Soc. astronomica italiana, XVIII (1946), pp. 162-168; Indice di colore di ammassi globulari e nebulose, e ricerche sull'assorbimento della luce nello spazio interstellare, in Rend. della R. Acc. d'Italia, classe di scienze fisiche, mat. e nat., s. 7, II (1941), pp. 312-332.

Ancora giovane, il G. venne colpito da una grave forma di nefrite, che lo costrinse a ridurre il proprio lavoro osservativo. Si dedicò quindi nuovamente agli studi di meccanica celeste e all'opera di divulgazione scientifica, nei giornali e alla radio. Fu inoltre redattore dell'EnciclopediaItaliana e collaboratore del Dizionario enciclopedico italiano.

Meritano infine di essere ricordati alcuni degli scritti che portò a termine nonostante la sua malattia: Sul problema di due corpi di masse variabili in cui la forza attrattiva è proporzionale alla distanza: applicazione agli ammassi globulari di stelle, in Memorie della Soc. astronomica italiana, XX (1949), pp. 93-105; Sulla possibile natura e origine elettromagnetica delle pulsazioni osservate nel diametro del Sole, in Contributi scientifici dell'Osservatorio astronomico di Roma, 1951, n. 167.

Costretto sempre più all'immobilità, il G. dettava i propri articoli a coloro che lo assistevano. La morte lo colse a Roma il 10 genn. 1954.

Fonti e Bibl.: Necr. in Il Messaggero, 11 genn. 1954; Un secolo di progresso scientifico italiano, I, Astronomia, Roma 1939, passim; G. Armellini, L. G., in Contributi scientifici dell'Osservatorio astron. di Roma, 1955, n. 212; Chi è?, 1948, sub voce; Lessico universale italiano, IX, sub voce.

Vedi anche
eccentricità eccentricità In una curva conica, il rapporto costante fra la distanza di un punto generico della conica da un fuoco e la distanza dello stesso punto dalla direttrice relativa a quel fuoco. L’eccentricita si usa indicare con la lettera e; è sempre e ‹ 1 per le ellissi, e > 1 per le iperboli, e=1 per ... osservatòrio astronòmico osservatòrio astronòmico Struttura attrezzata per ricerche astronomiche condotte prevalentemente con osservazioni al telescopio ed elaborazione dei dati ottenuti. Gli osservatorio astronomicoa. terrestri conducono ricerche sulla radiazione elettromagnetica non assorbita dall'atmosfera con telescopi, ... stélla binària binària, stélla Sistema formato da due stelle che orbitano intorno al comune centro di massa. La prima prova dell'esistenza di stelle binaria, stella (dette anche stelle doppie) fu ottenuta nel 1803 dall'astronomo F. W. Herschel (1738-1822). Si ritiene che la maggior parte delle stelle faccia parte di ... luminosita luminosità astronomia La luminositàluminosita assoluta (o intrinseca) di un astro è il flusso energetico integrale irradiato dall’astro, ed è misurata dalla magnitudine assoluta bolometrica dell’astro; la luminositàluminosita apparente è invece la brillanza luminosa dell’astro quale esso ci appare, ...
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Vocabolario
lùcio
lucio lùcio s. m. (f. -a) [prob. voce di origine fonosimbolica]. – Nome pop. tosc. del tacchino.
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