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PASINETTI, Luigi Lodovico

di Claudio Sardoni - Enciclopedia Italiana - V Appendice (1994)
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PASINETTI, Luigi Lodovico

Claudio Sardoni

Economista, nato a Zanica (Bergamo) il 12 settembre 1930. Laureatosi presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (1954), ha studiato alla Harvard University (USA) e a Cambridge (Inghilterra) dove, nel 1962, ha ottenuto il Ph. D. con una tesi su un modello di crescita multisettoriale. Nel 1961 è divenuto fellow del King's College di Cambridge e nel 1973, sempre a Cambridge, reader della Faculty of Economics and Politics. Alternata la sua attività tra Milano e Cambridge, nel 1976 è tornato definitivamente in Italia, divenendo titolare della cattedra di Analisi economica dell'Università Cattolica di Milano. P. è stato inoltre presidente della Società italiana degli economisti (1986-89); dal 1986 è socio corrispondente e dal 1993 socio nazionale dell'Accademia Nazionale dei Lincei. Nel 1979 ha vinto il premio Saint Vincent per l'economia; nel 1986 ha ricevuto un dottorato honoris causa dall'università di Friburgo. Entrato in stretto contatto con i protagonisti della ''rivoluzione keynesiana'' (R. Khan, N. Kaldor e J. Robinson) e con P. Sraffa, P. è presto divenuto uno dei principali esponenti della ''scuola post-keynesiana'' radicalmente critica della teoria economica marginalista e volta a un approccio alternativo allo studio dei moderni sistemi economici.

Negli anni Sessanta e Settanta, P. è stato uno dei principali partecipanti al cosiddetto ''dibattito fra le due Cambridge'' sulla teoria del capitale. Egli ha infatti criticato con successo la teoria tradizionale del capitale, mettendo in luce le intrinseche difficoltà logiche del concetto di produttività marginale del capitale. In particolare, ha fornito la dimostrazione della non validità del teorema neoclassico che pone in relazione univoca inversa tasso dell'interesse e intensità capitalistica della tecnica adottata. Tra i contributi più significativi di P. al riguardo si vedano: Changes in the rate of profit and switches of techniques, in Quarterly Journal of Economics (1966) e Switches of techniques and the ''rate of return'', in The Economic Journal (1969). I risultati del dibattito sulla teoria del capitale hanno notevoli implicazioni sulla teoria della distribuzione, campo in cui P. ha fornito altri importanti contributi. Partendo dall'articolo di Kaldor, Alternative theories of distribution, in Review of Economic Studies (1956), P. ha dimostrato in modo rigoroso che, in un'economia capitalistica, il saggio di profitto di equilibrio è determinato esclusivamente dalla propensione al risparmio dei capitalisti e dal tasso di crescita del sistema, mentre è indipendente dalla propensione al risparmio dei lavoratori dipendenti anche quando essi percepiscano una parte dei redditi da capitale. Questa teoria ''post-keynesiana'' della distribuzione del reddito costituisce un'alternativa alla teoria ortodossa della distribuzione basata sulla produttività marginale dei fattori. Su ciò, di P. si vedano: Rate of profit and income distribution in relation to the rate of economic growth, in The Review of Economic Studies (1962) e il volume Growth and income distribution: essays in economic theory (1974; trad. it., 1977). P. si è inoltre dedicato allo studio delle leggi fondamentali della crescita e dello sviluppo delle moderne società industriali, indirizzando l'analisi soprattutto verso quelle leggi della dinamica delle economie industriali che sono indipendenti da specifici assetti istituzionali. Strumento privilegiato a tal fine è l'analisi basata sullo studio di ''settori verticalmente integrati''. In tale approccio analitico, l'economia è stata suddivisa in un numero di subsistemi pari al numero di beni finali prodotti; ogni subsistema costituisce un ''settore verticalmente integrato'' che impiega tutto il lavoro e il capitale direttamente e indirettamente necessari alla produzione del relativo bene finale.

Su questi aspetti si vedano, in particolare: A new theoretical approach to the problems of economic growth ("Pontificiae Academiae Scientiarum Scripta Varia", n. 28, 1965); The notion of vertical integration in economic analysis, in Metroeconomia (1973); Structural change and economic growth: a theoretical essay on the dynamics of the wealth of nations (1981; trad. it., 1984); Structural economic dynamics. A theory of the economic consequences of human learning (1993).

Tra gli altri lavori di P. si ricordano: A mathematical formulation of the Ricardian System, in Review of Economic Studies (1960); The rate of interest and the distribution of income in a pure labour economy, in Journal of Post Keynesian Economics (1980); Theory of value. A source of alternative paradigms in economic analysis, in Foundations of economics: Structures of inquiry and economic theory, a cura di M. Baranzini e R. Scazzieri (1986); Growing subsystems, vertically hyper-integrated sectors and the labour theory of value, in Cambridge Journal of Economics (1988); Dal ''Treatise on money'' alla ''General theory'': continuità o rottura?, in Nuove interpretazioni dell'analisi monetaria di Keynes, a cura di J. Kregel (1991).

Vedi anche
economia neoricardiana Scuola di pensiero economico che riprende e sviluppa la teoria classica ricardiana. Sia nel modello macroeconomico sviluppato da J. Robinson, N. Kaldor e P. Sraffa sia nello schema a più settori legato in particolare a quest’ultimo economista, si distinguono sul mercato due classi di agenti economici, ... economia Complesso delle risorse (terre, materie prime, energie naturali, impianti, denaro, capacità produttiva) e delle attività rivolte alla loro utilizzazione, di una regione, uno Stato, un continente, il mondo intero. Anche uso razionale del denaro e di qualsiasi mezzo limitato, che mira a ottenere il massimo ... teoria postkeynesiana Teoria economica affermatasi negli anni 1970 (P. Davidson, H. Minsky) come sviluppo del pensiero di J.M. Keynes e dei neokeynesiani. Non rappresenta un approccio puro allo studio della micro- e della macroeconomia; tuttavia è caratterizzata da specifiche differenze rispetto alle altre teorie monetariste, ... ricchezza Il complesso dei beni, mobili e immobili, posseduti da un soggetto (individuo, famiglia, persona giuridica, nazione). ● Si definiscono ricchezza i beni materiali e immateriali suscettibili di valutazione economica. Se la ricchezza è considerata come flusso in un arco di tempo si parla di reddito (➔); ...
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    Economista italiano (Zanica, Bergamo, 1930 - Milano 2023). Prof. di econometria nell'Università cattolica del Sacro Cuore a Milano (1964), ha insegnato al King's College di Cambridge (1961-76). Si è occupato soprattutto di teoria dello sviluppo e di distribuzione del reddito. Assai noto e discusso il ...
Vocabolario
lüigi
luigi lüigi s. m. [dal nome proprio Luigi; fr. louis]. – 1. Moneta d’oro, del valore di 10 lire, coniata in Francia nel 1640 per ordine di Luigi XIII, con il busto del sovrano al dritto e una croce formata da 8 L addossate e coronate al...
beato lüigi
beato luigi beato lüigi locuz. usata come s. m. – Nome delle monete d’argento di mezzo ducatone (4 lire e 80 soldi) e di un quarto di ducatone (2 lire e 40 soldi) fatte coniare nel 1626 da Vincenzo II Gonzaga duca di Mantova, nel rovescio...
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