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MENNONITI

di Alberto Eckhoff - Enciclopedia Italiana (1934)
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MENNONITI

Alberto Eckhoff

. Con la caduta di Münster il movimento degli anabattisti (v.) andò perdendo il suo carattere rivoluzionario e nei Paesi Bassi trovò un capo e organizzatore in Menno Simons (Menno [filius] Simonis). Menno nacque verso il 1496 (secondo altri nel 1492) a Witmarsum nella Frisia occidentale; sacerdote nel 1524, divenne parroco del suo paese natale nel 1531. La lettura degli scritti di Lutero e di Th. Billicanus lo indusse a rinnegare l'Eucaristia e il battesimo dei bambini: nel 1534 aderì agli anabattisti, riallacciandosi piuttosto a quella corrente moderata avviata già nel 1525 in Svizzera da Grebel e Manz, che fu poi chiamata nei Paesi Bassi Doopsgezinden (inclinanti verso il tardo battesimo) o anche mennoniti. Di costoro, infatti, Menno organizzò le comunità dapprima nella Frisia, Holstein, Meclemburgo, ecc., poi in Olanda finché nel 1542 fu costretto a lasciare i Paesi Bassi.

Caratteristica della setta era il rifiutO del battesimo in età infantile, il non far giuramenti, il non portar armi, l'evitare scrupolosamente il contatto con ciò che nel mondo potesse indurre in peccato. Col tempo i mennoniti si avvicinarono per la loro fede spiritualistica non dogmatica agli arminiani e ai sociniani.

Divergenze di opinioni sorte fra le comunità furono appianate da un congresso tenuto a Emden nel 1547, nella quale occasione Menno pubblicò alcuni opuscoli. Nuovi dissensi sorsero nel 1554 e il congresso tenuto nel 1557 a Harlingen, ove Menno si mise col partito rigorista, non fece che confermare lo scisma. Egli morì il 31 gennaio 1559, a Wüstenfeld presso Aldesloe nel Holstein.

I suoi scritti furono raccolti in Opera omnia theologica (Amsterdam 1681); il più importante è Het Fundament der Cristelycke Leer, apparso nel 1539, che contiene la sostanza della dottrina di Menno.

Oltre che in Olanda, dove il mennonismo ha dato, nel sanguinoso periodo di Carlo V e Filippo II, molti martiri e dove dal 1579 in poi trovò riconoscimento ufficiale, esso si sviluppò in Inghilterra, Germania, Svizzera, Ungheria e America Settentrionale. In questo ultimo paese già nel 1663 i mennoniti fondarono una colonia al fiume Delaware, chiamata Ploclhoy. Nel 1786 l'imperatrice Caterina II di Russia invitò un gruppo di mennoniti della Prussia Occidentale a stabilirsi in Russia, dove ottennero libertà di religione, esenzione dalle imposte ecclesiastiche e dal servizio militare. Quando nel sec. XIX in Germania e in Russia fu introdotto il servizio militare obbligatorio, molti mennoniti si recarono in America; quella corrente emigratoria finì quando nel 1868 in Prussia e nel 1881 in Russia ai mennoniti fu permesso di servire la patria da ospedalieri invece che da soldati. Dopo la guerra mondiale di nuovo molti aderenti hanno lasciato la Russia per stabilirsi nel Canada e nel Messico; il numero di questi ultimi emigranti sarebbe tra il 1918 e il 1925 di 11.000.

Oggi, il maggior numero di mennoniti si trova in America; un quarto di tutti i mennoniti del mondo è nello stato di Pennsylvania, molti poi sono nell'Ohio, nel Kansas e altrove anche nel South-Dakota dove ancora nel 1914 vi erano dodici comunità "comunistiche" dette "comunità di Huter" dal tirolese Jakob Huter (bruciato nel 1536), che le aveva fondate.

Verso la fine del secolo XIX si stabilirono dei mennoniti anche in Asia, ove ora il loro numero già supera quello dei mennoniti della Svizzera e della Germania presi insieme. Uno spirito chiliastico fece sì che molti mennoniti della regione del Volga, nel 1882, emigrassero verso il Turkestan, ove. trovarono rifugio nel khānato di Chiva, ai piedi dei monti T‛ian Shan. Nel periodo 1907-1910 si formarono alcune colonie di mennoniti in Siberia.

Il numero dei mennoniti è calcolato a 516.300 così distribuiti: Stati Uniti, 250.000; Russia, 80.000; Olanda, 68.000; Canada, 50.000; Siberia, 30.000; Germania, 12.500; Danzica, 6500; Francia, 3000; Messico, 3000; Polonia, 2300; Svizzera, 1500; Turkestan, 1500; colonie missionarie nelle Indie Orientali Olandesi, nelle Indie Britanniche e nella Cina, 8000.

Bibl.: v. anabattisti.

Vedi anche
Simons Menno Menno ‹mèno›, Simons (latinizz. Menno [filius] Sìmonis). - Anabattista (Witmarsum, Frisia occidentale, 1496 - Wüstenfeld, Oldesloe nel Holstein, 1561), fondatore della setta dei mennoniti. Tra i suoi scritti il più significativo è Het Fundament der Cristelycke Leer (1539). anabattisti Movimento radicale in seno alla Riforma, che prende nome dall’uso di ribattezzare gli adepti. Gli anabattisti infatti ritenevano il battesimo non un sacramento, ma il frutto dell’attività morale e del libero arbitrio e quindi non consideravano valido quello impartito agli infanti. All’origine del movimento ... Canada Stato dell’America Settentrionale. Secondo Stato del mondo per estensione dopo la Russia, occupa poco meno della metà del Nordamerica, all’incirca tra i 41° e gli 83° latitudine N e tra i 52° e i 141° di longitudine O Gr., comprendendo numerose e grandi isole (Terranova a E; Baffin, Ellesmere, Vittoria ... quaccheri Movimento religioso nato nel 17° sec. in Inghilterra dalla predicazione di G. Fox. Il suo primo nome fu Figli della luce (Children of the light), divenuto poi Società degli amici (Society of friends). quaccheri è un soprannome («i tremanti») coniato per irrisione dal giudice G. Bennet (1650) in relazione ...
Altri risultati per MENNONITI
  • mennoniti
    Enciclopedia on line
    Anabattisti non rivoluzionari, seguaci di Menno Simons (Witmarsum 1496 - Wüstenfeld 1561). Con la rinuncia all’affermazione e alla propaganda violenta del regno di Dio, si limitano a cercare di realizzarlo entro la loro setta, strettamente separata dal mondo, da loro identificato con il peccato. Oltre ...
Vocabolario
mennonita
mennonita s. m. e f. [dal nome del riformatore religioso frisone Menno Simons (prima metà del sec. 16°), fondatore della setta] (pl. m. -i). – Seguace di una setta protestante nata a Zurigo (1525) da un gruppo anabattista; accogliendo la...
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