• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

minimi quadrati, metodo dei

di Samantha Leorato - Dizionario di Economia e Finanza (2012)
  • Condividi

minimi quadrati, metodo dei

Samantha Leorato

Metodo che prende spunto da una delle proprietà che caratterizzano la media di una popolazione, cioè quella di minimizzare la perdita quadratica (➔ perdita, funzione di). Nel dettaglio, se X è una variabile aleatoria (➔) con media μ e varianza finita, allora E(X−c)2=Var(X)+(μ−c)2 e quindi minimizzando E(X−c)2 rispetto a c si ha come soluzione c0=μ. L’idea del criterio dei m. q. è di stimare la media della popolazione con il valore ^c0 che minimizza l’analogo campionario di E(X−c)2, ossia

S

(c)=Σi(xi−c)2/n, dove {x1,…,xn}

è un campione casuale dalla distribuzione di X (➔ campione statistico). La soluzione di tale problema è la media campionaria.

Applicazioni

Il metodo dei m. q. si generalizza al problema della stima della media condizionata μ(X)=E(Y∣X) di Y dato X. Poiché μ(X) è la funzione di X che minimizza lo scarto quadratico medio E[Y−c(X)]2, si può pensare di ottenere una sua stima minimizzando l’analogo campionario di E[Y−c(X)]2. In realtà, la soluzione di questo problema è impossibile se non si riduce lo spazio delle possibili funzioni di X rispetto alle quali trovare il minimo. La scelta più semplice, anche per le proprietà dello stimatore (➔) così ottenuto, è quella di una funzione lineare nei parametri, cioè del tipo c(X)=a+bX (➔ linearità). Questa scelta è alla base del metodo dei m. q. ordinari (MQO) e corrisponde all’ipotesi di un modello lineare per la media condizionata di Y dato X, cioè a una regressione lineare (➔ regressione parametrica, modelli e stime di). Il criterio dei m. q. consiste quindi nel minimizzare S(α,β)=Σi(Yi−α−βXi)2/n. Risolvendo il problema sotto l’ipotesi che X abbia varianza campionaria positiva, si ottengono le stime dei MQO dei coefficienti della retta di regressione, le cui formule sono

α^=Ȳ−β^, β^=Σi(Xi−)(Yi−Ȳ)/Σi(Xi−)2

Proprietà. Sotto opportune condizioni, lo stimatore dei MQO di un modello lineare gode di convenienti proprietà statistiche. Le assunzioni possono essere scritte in modi diversi, a seconda che i regressori siano trattati come fissi o come realizzazioni di variabili aleatorie. Il primo caso corrisponde all’approccio classico, ormai considerato utile prevalentemente a fini didattici. Nel secondo caso, più realistico, occorre considerare la relazione tra i regressori e l’errore di regressione, poiché questa influenza l’interpretazione della retta di regressione e dei suoi coefficienti. I 3 casi che si possono verificare sono quelli di indipendenza o esogeneità forte (➔ endogeno/esogeno), indipendenza in media o esogeneità debole, e incorrelazione (➔ covarianza). Le seguenti assunzioni descrivono il caso di indipendenza:

(1) assenza di multicollinearità nei regressori (➔ collinearità), cioè E(XX′) è invertibile (nel caso di due o più regressori);

(2) Yi=α+βXi+Ui, dove l’errore Ui ha media nulla ed è indipendente da Xi;

(3) omoschedasticità (➔): E(U2i)=σ2 per ogni i;

(4) incorrelazione: E(UiUj)=0, se i≠j.

A queste 4 assunzioni se ne aggiunge in genere una quinta, riguardante l’esistenza di momenti (➔ momenti, funzione generatrice dei) di ordine superiore di Ui e di Xi. Tale assunzione è utile per dimostrare la normalità asintotica dello stimatore dei MQO (➔ asintotica, distribuzione). Sotto le assunzioni (1) e (2), lo stimatore dei MQO è definito ed è corretto. La caduta dell’assunzione (1) comporta la non identificabilità di α e β (➔ identificabilità). Se invece E(U)≠0, allora le stime dei MQO sono distorte. Se le assunzioni (1)-(4) sono soddisfatte, allora lo stimatore MQO è il più efficiente tra tutti quelli lineari in Y (BLU, Best Linear Unbiased; ➔ efficienza statistica); questo risultato è noto come teorema di Gauss-Markov. Se inoltre gli errori sono gaussiani, allora i MQO hanno varianza minima tra tutti gli stimatori non distorti (sono cioè Best Unbiased). Se X e U sono correlati, allora il metodo dei MQO produce coefficienti inconsistenti (➔ consistenza). Questo tipo di situazioni può essere risolto ricorrendo a metodi di stima basati sulle variabili strumentali (➔ variabili strumentali, metodo delle) e, in particolare, al metodo dei m. q. a due stadi (➔ minimi quadrati a due stadi, metodo dei). Se le assunzioni (1) e (2) sono soddisfatte, ma non lo sono la (3) e la (4), cioè se c’è eteroschedasticità (➔) o correlazione tra gli errori, lo stimatore dei MQO rimane non distorto e consistente, ma non è più efficiente. Inoltre, la stima della varianza campionaria dei MQO va modificata per tenere conto della presenza di eteroschedasticità o autocorrelazione, pena il rischio di inferenza non valida. Se gli errori sono incorrelati ma eteroschedastici, allora lo stimatore BLU è quello dei m. q. ponderati, ottenuto minimizzando la somma dei quadrati dei residui ponderati per l’inversa della rispettiva varianza, σ2i. Se gli errori sono correlati, lo stimatore BLU è quello dei m. q. generalizzati ( MQO), definito dalla minimizzazione di una opportuna trasformazione degli scarti quadratici introdotta allo scopo di eliminare la correlazione tra gli errori. Lo stimatore dei MQ ponderati è il caso particolare di stimatore dei MQO corrispondente alla presenza di sola eteroschedasticità.

Vedi anche
regressione geologia Lo spostamento verso il mare della linea di costa. Questo fenomeno (opposto a quello della trasgressione) può verificarsi durante condizioni di stazionarietà o di sollevamento relativo del livello marino, se vi è un eccesso di apporto sedimentario; in questi casi la regressione è definita deposizionale ... econometria Impiego della misura quantitativa nell’indagine economica. Il termine è stato introdotto nel 1926 da R. Frisch. 1. Cenni storici Tentativi sistematici di esprimere i fenomeni economici in forma quantitativa risalgono alla seconda metà del 15° sec.; nel 17° sec. le opere pionieristiche di W. Petty, creatore ... Adrien-Marie Legendre Legendre ‹lëˇʃã´dr›, Adrien-Marie. - Matematico (Tolosa 1752 - Parigi 1833). Insegnò all'École militaire, quindi (1812) succedette a Lagrange nel Bureau des longitudes, infine fu esaminatore all'École polytechnique. Fu matematico di prim'ordine, ma la sua opera rimase in un certo senso offuscata da quelle ... trend Nel linguaggio statistico, con riferimento a fenomeni demografici, qualsiasi tendenza di lungo periodo. Per estensione, nella scienza economica, la tendenza fondamentale (all’aumento, alla diminuzione o anche alla stabilità) che caratterizza periodi di varia durata (sempre però gruppi di anni) dell’attività ...
Tag
  • SCARTO QUADRATICO MEDIO
  • VARIABILI STRUMENTALI
  • VARIABILE ALEATORIA
  • ETEROSCHEDASTICITÀ
  • OMOSCHEDASTICITÀ
Altri risultati per minimi quadrati, metodo dei
  • minimi quadrati, metodo dei
    Enciclopedia della Matematica (2013)
    minimi quadrati, metodo dei metodo di stima usato nei modelli di → regressione, in cui una variabile dipendente Y è espressa attraverso una funzione (lineare o non lineare) di una o più variabili indipendenti. Esso consiste nello scegliere, come stime dei parametri che figurano nell’equazione, i valori ...
Vocabolario
mètodo
metodo mètodo s. m. [dal lat. methŏdus f., gr. μέϑοδος f., «ricerca, indagine, investigazione», e anche «il modo della ricerca», comp. di μετα- che include qui l’idea del perseguire, del tener dietro, e ὁδός «via», quindi, letteralmente...
mìnimo
minimo mìnimo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. minĭmus, superl. di minor «minore»; v. meno]. – Piccolissimo, il più piccolo. Funge da superlativo di piccolo (come il lat. minĭmus rispetto a parvus) e si contrappone direttamente a massimo....
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali