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NÁIB

di Carlo Alfonso Nallino - Enciclopedia Italiana (1934)
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NÁIB (al plur. Nuáb)

Carlo Alfonso Nallino

È il vocabolo arabo nā'ib, al plur. nuwwāb, usato anche in turco e significante "vicario, sostituto, rappresentante di una pubblica autorità" e anche, nei paesi arabi con governo rappresentativo, "deputato al parlamento". La parola entrò nell'uso amministrativo italiano della Libia con il trattato di Losanna del 15-18 ottobre 1912 per designare, secondo la terminologia turca, i cadi (qādī) o giudici musulmani locali nominati dal cadi supremo residente a Tripoli, che invece doveva essere nominato dallo sheikh ul-islām di Costantinopoli. Col r. decr. 22 agosto 1915, n. 1347, tutto ciò fu abrogato; il nome di cadi fu applicato indistintamente a tutti i giudici musulmani della Libia, poiché la loro nomina venne deferita al governatore. Tuttavia in Tripolitania con il r. decr. 3 novembre 1921, n. 1691, e in Cirenaica con quello del 27 agosto 1923, n. 2484, si ammise che il cadi d'una circoscrizione possa delegare le sue funzioni, in centri minori o per cause di minore importanza, a un suo náib da lui designato e nominato dal governatore. Il predetto trattato di Losanna stabilì anche la figura del Náib ul-Sultan (nā'ib us-sultān) o rappresentante del sultano nella Libia, concepito come protettore degl'interessi dell'islamismo e di quelli ottomani; strana concezione abolita di fatto con l'entrata dell'Italia nella guerra mondiale e di diritto con il trattato di Losanna del 24 luglio 1923 fra gli Alleati e la Turchia.

Vedi anche
Libia Stato dell’Africa settentrionale, confinante a O con la Tunisia e l’Algeria, a S con il Niger e il Ciad, a SE con la Repubblica del Sudan, a E con l’Egitto; a N si affaccia sul Mediterraneo con una linea di costa di 1770 km. 1. Caratteristiche fisiche Il territorio libico è, per la quasi totalità, ...
Vocabolario
naìb
naib naìb (ant. naìbo) s. m. [dal tigrino e amarico naìb, che è dall’arabo nā’ib «vicario, luogotenente» (dal plur. nuwwāb l’ital. nababbo]. – Titolo ereditario in una famiglia di Balau, in Eritrea, che dalla seconda metà del sec. 17° amministrò...
nàibi
naibi nàibi s. m. pl. [dallo spagn. naipe «carta da gioco» in genere, forse dall’arabo nā’ib «luogotenente» (cfr. la voce prec.)], ant. – Nome generico delle carte da gioco: Tu se’ qui, re di naibi o di scacchi? (Pulci). Si chiamò così...
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