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NERONI, Bartolomeo, detto il Riccio

di Adolfo Venturi - Enciclopedia Italiana (1934)
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NERONI, Bartolomeo, detto il Riccio

Adolfo Venturi

Pittore, scultore, architetto, miniatore. Non si conosce l'anno della sua nascita; morì nel 1571. Seguace del Sodoma, di cui imita la maniera nell'affresco del chiostro di Monteoliveto, raffigurante il congedo dei monaci Mauro e Placido da San Benedetto, spiega le sue tendenze d'architetto nella trama sottile, complessa e leggiera del tempio che sovrasta alla scena, ispirandosi a Bramante e al Peruzzi. La disposizione delle figure, a semicerchio attorno al tempio, è veramente armoniosa, sebbene troppo studiata e fredda; fine il disegno delle figure, piatte, incise come in un commesso marmoreo; calligrafiche le pieghe. La maniera della maturità del Sodoma appare in altre opere del Riccio, esempio nell'Adultera pure a Monteoliveto, dove egli trae dal maestro vercellese tipi leonardeschi e languide movenze, pur accostandosi al Beccafumi in qualche rapido cangiar di colori alla luce e nelle macchiette impressionistiche del fondo. L'influenza del Beccafumi si estende, tra reminiscenze del Sodoma, nella pala d'altare della Natività al Carmine di Siena, composta con senso architettonico. L'ultima maniera del Riccio è una stucchevole imitazione della maniera bronzinesca, come si può vedere nella pala raffigurante la Madonna della Misericordia, nella chiesa di Fontegiusta, notevole soltanto per la vastità e la giustezza dello sfondo prospettico, eseguito con senese eleganza d'intarsio e con architettonica precisione. Nel 1520 disegna, secondo il Mancini, il palazzo Francesconi a Siena, nel 1532 data e firma quattro corali miniati, ora nella biblioteca comunale di Genova; nel 1534, è pagato per una Madonna del Rosario e per una cappella nella Pieve d'Asciano; nel 1534 gli viene allogata la cappella dei Santi Quattro Coronati in duomo (affreschi parte perduti e parte staccati). Nel 1534 e 1536 è pagato per pitture eseguite a Monteoliveto. Nel 1537, disegna la casa di Alessandro Guglielmi. Nel 1538, firma la Madonna fra Santi nell'arcipretura di San Michele Arcangelo a Chiusure. Nel 1540, è pagato per gli affreschi a Monteoliveto Maggiore, dove collaborava col Sodoma; e nel 1541 architetta il monastero delle derelitte in piazza del Carmine, oggi palazzo Sergardi. Nel 1565, manda alla Compagnia di Santa Caterina in Fontebranda due sportelli per il Crocefisso miracoloso, con i Santi Girolamo e Caterina.

Si vedono sue opere nella chiesa di Ancaiano (Siena), nella collegiata di Asciano, nella chiesa della Concezione a San Casciano, nella Galleria Pitti a Firenze, nelle chiese di Lucignano, nel convento di Monteoliveto Maggiore; a Siena, nell'Accademia, nella raccolta Bargagli, nella cancelleria arcivescovile, nella chiesa del Carmine e di Fontegiusta, nel duomo, nel museo dell'Opera, nel museo dell'Osservanza, in palazzo Chigi Saracini e nel palazzo Sergardi da lui architettato; a Sovicille, nella Pieve; a Volterra, nella chiesa di San Francesco.

Bibl.: C. Brandi, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXV, Lipsia 1931; A. Venturi, Storia dell'arte ital., IX, vi, Milano 1932.

Vedi anche
Giovanni Antonio Bazzi detto il Sòdoma Sòdoma, Giovanni Antonio Bazzi detto il. - Pittore (Vercelli 1477 - Siena 1549). Allievo a Vercelli di G. M. Spanzotti (dal 1490), fu a Milano, dove conobbe i pittori lombardi leonardeschi, e quindi a Siena. La prima commissione senese furono gli affreschi del monastero di S. Anna in Camprena (1503-04), ... Cafaggi, Domenico, detto Capo Scultore (Settignano 1530 - Siena 1608); eseguì opere decorative a Siena: una porta per la compagnia di S. Antonio (1562), il leggio per il coro del duomo, con Benedetto di Montepulciano su disegno del Riccio (1573); un altare in marmo del duomo, con il Mugnaino (1582), ecc. Bartolomeo Bellano Scultore e architetto (Padova 1434 circa - ivi 1497 circa), allievo di Donatello, che accompagnò a Firenze circa il 1455, forse collaborandovi ai pergami di S. Lorenzo. La sua prima opera datata (1461) è forse un rilievo (Madonna col Bambino) nel museo Jacquemart-André di Parigi, fortemente donatelliano. ... Briòsco, Andrea, detto il Riccio o Rizzo Briòsco, Andrea, detto il Riccio o Rizzo. - Scultore (Trento 1470 - ivi 1532), allievo di B. Bellano. Fu attivo prevalentemente a Padova: nella basilica del Santo eseguì due rilievi in bronzo (1506) per la transenna del presbiterio, il candelabro del cero pasquale (1507-16), e il monumento funebre di ...
Altri risultati per NERONI, Bartolomeo, detto il Riccio
  • NERONI, Bartolomeo
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 78 (2013)
    Mauro Mussolin NERONI, Bartolomeo (detto il Riccio). – Di questo artista proveniente da una famiglia di pittori originaria di Montecchio, nel contado pisano, non si conoscono il luogo e la data di nascita, avvenuta verosimilmente tra il 1505 e il 1510. Del nonno Lorenzo, che ottenne la cittadinanza ...
  • Neróni, Bartolomeo, detto il Riccio
    Enciclopedia on line
    Pittore, scultore, architetto, miniatore (Siena 1505-10 - ivi 1571). Nella sua versatile attività, N. ebbe come costante riferimento l'arte del Sodoma, di cui fu allievo e genero, di D. Beccafumi e di B. Peruzzi: miniature di due antifonarî (1531 e 1532, Genova, Bibl. civica Berio), affreschi nel chiostro ...
Vocabolario
rìccio²
riccio2 rìccio2 s. m. [per traslato da riccio3]. – 1. Ciocca di capelli ricci (o arricciati): r. naturali, finti; r. biondi, bruni, castani; un r. le scendeva sulla fronte; una testa piena di ricci; ogni r. un capriccio, modo prov. che...
rìccio¹
riccio1 rìccio1 agg. [aggettivazione del sost. seguente] (pl. f. -ce). – 1. Di pelo, o anche di filo, non liscio e diritto, ma avvolto su sé stesso: capelli r., inanellati (cioè tra crespi e ondulati, con tendenza a formare anelli); barba...
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