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MECCANOGRAFICI, PROCEDIMENTI

di Alfredo Rizzi - Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1979)
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MECCANOGRAFICI, PROCEDIMENTI (App. III, 11, p. 50)

Alfredo Rizzi

L'insieme di operazioni che caratterizza un p. m. (o procedura automatica per l'elaborazione dei dati), è succintamente schematizzato in un diagramma funzionale di flusso (system flow-chart) in cui si utilizzano simboli convenzionali, uniti da segmenti e brevi descrizioni, per la rappresentazione delle diverse fasi in cui si articola lo sviluppo logico della procedura. Tale sviluppo può riguardare anche, in senso lato, le fasi di perforazione e verifica di documenti su schede perforate e la procedura di utilizzazione degli elaboratori elettronici (programmi-macchina). Nella seguente tabella sono riportati i simboli che si adoperano sui diagrammi di flusso secondo gli accordi ISO (International Standardisation Organisation) e la convenzione USASI (United State of America, Standars Institute).

Il diagramma di flusso è una procedura di controllo dei movimenti di magazzino; in esso sono adoperati i simboli ISO-USASI. Gli articoli di magazzino, che sono depositati in un locale centrale, vengono distribuiti ai magazzini periferici; questi ultimi ricevono tutti gli ordini dei clienti e li trasmettono all'elaboratore centrale. La procedura prevede i seguenti tipi di operazioni: aggiornamento della situazione del magazzino; risposta alle richieste provenienti dal magazzino centrale; gestione degli approvvigionamenti (inclusi gli ordini di acquisto).

L'impiego dell'elaboratore nelle procedure automatiche. - In un p. m. le elaborazioni possono avvenire a lotti o in tempo reale. Nelle elaborazioni a lotti (batch) una serie di programmi, e i relativi dati da elaborare, sono immessi nell'elaboratore ed eseguiti in maniera sequenziale. Le elaborazioni vengono effettuate senza intervento manuale dell'operatore, senza interruzioni e i risultati vengono ottenuti in sequenza. Negli elaboratori di grandi dimensioni le elaborazioni a lotti avvengono in multiprogrammazione, in maniera, cioè, che alcuni programmi che impegnano diversi dispositivi della macchina sono eseguiti in maniera simultanea. Si realizza, allora, l'ottimizzazione dell'impegno delle risorse del calcolatore. Nelle procedure a lotti le informazioni sono elaborate quando costituiscono un lotto consistente (per es., le registrazioni relative alla contabilità di un'intera giornata); ciò implica che intercorre un tempo non trascurabile, molto spesso alcuni giorni, tra il momento della formazione del dato e la relativa elaborazione.

Con le elaborazioni in tempo reale (la traduzione della locuzione inglese real time dovrebbe essere "tempo effettivo", ma ormai è d'uso corrente "tempo reale") il tempo di elaborazione dell'informazione è tale da soddisfare le esigenze dell'utente; la risposta si ha al più dopo alcuni secondi; la più classica delle applicazioni del tempo reale è quella adottata da quasi tutte le compagnie aeree; il cliente che si reca presso un'agenzia ha necessità di conoscere, per es., se è disponibile un posto su un dato volo; trasmettendo all'elaboratore la domanda del cliente, tramite un terminale (video e/o scrivente) collegato per telefono o per ponte radio a un elaboratore centrale, si può ottenere la risposta desiderata in pochissimi secondi. È chiaro che in tale procedura non è possibile adottare l'elaborazione a lotti, in quanto occorrerebbe attendere l'arrivo di più clienti L'elaborazione in tempo reale è stata adottata nei voli spaziali, nelle applicazioni bancarie, ecc.

Le procedure in tempo reale presentano degl'indubbi vantaggi rispetto alle elaborazioni a lotti (individuazione immediata degli errori formali, risposte nei tempi utili per gli utenti, ecc.); esse sono assai più costose e richiedono elaboratori dotati di memorie ad accesso diretto, programmi di gestione delle linee (monitors), dispositivi di connessione tra linee ed elaboratori (modems), ecc.

Nelle elaborazioni a distanza (teleprocessing) le informazioni sono trasmesse direttamente dal luogo di formazione a un elaboratore che si può trovare a centinaia o, in alcuni casi, a migliaia di chilometri di distanza e si riduce notevolmente il tempo tra l'invio dei dati e la ricezione dei risultati. Quasi tutte le elaborazioni in tempo reale sono in teleprocessing. Nelle elaborazioni a distanza, poi, si possono avere due modalità di elaborazione: fuori linea e in linea.

Nelle elaborazioni fuori linea (on line) i dati sono trasmessi al centro di elaborazione, memorizzati su un supporto d'informazione (generalmente nastro magnetico) e quindi elaborate a lotti.

Nelle elaborazioni in linea (on line) i dati sono trasmessi direttamente al supporto d'informazione dell'elaboratore (generalmente disco magnetico). Le elaborazioni in linea richiedono accorgimenti più complessi e sono generalmente più costose di quelle fuori linea. Queste ultime, peraltro, necessitano più numerosi operatori.

Le elaborazioni in teleprocessing (in linea o fuori linea) consentono a più sedi di una stessa azienda, o a più aziende, di utilizzare lo stesso elaboratore centrale: nei punti d'invio delle informazioni vi sono le unità d'ingresso dei dati (input) e quelle di uscita (output).

Citiamo infine le elaborazioni in partizione di tempo (time-sharing) con cui s'indica il servizio fornito da un elaboratore centrale (spesso gestito direttamente dalla casa costruttrice) a cui sono collegati, in teleprocessing, una rete di terminali che appartengono, in genere, a diverse aziende, ciascuno dei quali utilizza l'elaboratore per un periodo limitato di tempo. La possibilità di sovrapporre i tempi di entrata, trasmissione e uscita dei dati con i tempi di elaborazione, che sono di ordine di grandezza minore, dà all'operatore al terminale la sensazione di avere tutto l'elaboratore a disposizione. Le elaborazioni a partizione di tempo sono in tempo reale e in linea. Le più usuali applicazioni del time sharing si hanno negli uffici studi e di ricerca delle aziende, nelle università. In Italia esistono oggi due reti gestite da costruttori di elaboratori; quella della Honeywell (sistema Mark III, il cui elaboratore centrale è dislocato a Cleveland, Ohio) gestisce una rete di terminali che si trovano sparsi in tutto il mondo, mentre quella della IBM Italia (sistema CALL 370, il cui elaboratore centrale è dislocato a Milano) serve i clienti italiani.

Bibl.: F. Latini, Tempo reale e calcolatore elettronico, Milano 1969; D. Garric, L'informatica, ivi 1970; S. Rossi, Evoluzione dei calcolatori elettronici, ivi 1971; R.. Canning, Electronic D.P. for business and industry, New York e Londra 1972; A. Moro, Trattamento automatico delle informazioni, Milano 1972; C. Martzloff, Les ordinateurs, l'analyse et l'organisation, Parigi 1973.

Vedi anche
subroutine In informatica, lo stesso che sottoprogramma, ossia programma (generalmente breve) che può essere richiamato, anche più volte, dal programma principale per risolvere un problema specifico e frequente, agevolando così la programmazione e facendo risparmiare spazio di memoria. In alcuni contesti si considerano ... input In informatica, insieme dei dati di ingresso forniti dall’utente al calcolatore. La fase di input rappresenta il processo di inserimento dei dati di ingresso. Un dispositivo di input è un dispositivo che permette all’utente di fornire dati di ingresso al calcolatore. ● L’input-output analysis è un metodo ... software Nella tecnica elettronica, in contrapposizione a hardware, tutti i componenti modificabili di un sistema o di un apparecchio e, più specificamente in informatica, l’insieme dei programmi che possono essere impiegati su un sistema di elaborazione: software di sistema, quello relativo al sistema operativo ... IBM Sigla della società informatica statunitense International Business Machines, con sede ad Armonk (New York). Sorta nel 1914 dalla CTR (Computing Tabulating Recording co.) per la produzione di tabulatrici, assunse l’attuale denominazione nel 1924. Con lo sviluppo dei calcolatori e in seguito degli elaboratori, ...
Vocabolario
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meccanografico meccanogràfico agg. [comp. di meccano- e -grafico] (pl. m. -ci). – Termine riferito in origine a metodi di scrittura meccanica e oggi, per successive estensioni di significato in relazione all’evolversi dei mezzi meccanici,...
meccanografìa
meccanografia meccanografìa s. f. [comp. di meccano- e -grafia]. – Il complesso di ciò che riguarda i procedimenti di calcolo meccanografico, e l’impiego delle macchine relative.
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