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PUPIENO Massimo, M. Clodio

di Gastone M. Bersanetti - Enciclopedia Italiana (1935)
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PUPIENO Massimo, M. Clodio (M. Clodius Pupien[i]us Maximus)

Gastone M. Bersanetti

Imperatore romano, eletto contro Massimino nel 238 d. C. Malsicure le notizie sulla sua origine e su molta parte della sua carriera militare e civile. Dopo la pretura e il primo consolato suffetto fu governatore di provincie, certamente di una delle Germanie e dell'Asia. Fu console per la seconda volta e praefectus urbi. Quando, nel 238, il senato riconobbe i due Gordiani, entrò a fare parte dei XXviri ex s. c. reipublicae curandae. Morti i Gordiani, il senato lo creò imperatore insieme con Balbino. Al popolo specialmente la scelta di P., che aveva lasciato come prefetto ricordo di severità, spiacque; il senato fu costretto a porre accanto ai suoi eletti il giovane Gordiano come Cesare. I due augusti ebbero perfetta parità di diritti: entrambi furono anche pontefici massimi, i loro rapporti col senato furono attestati dal titolo di patres senatus. Essi si divisero il compito: mentre Balbino rimaneva a Roma, P. andò in campo contro Massimino. Ma non si misurò con lui, perché a Ravenna, dove si preparava alla guerra, gli giunse la notizia dell'uccisione di Massimino. Recatosi a Ravenna, rimandò le truppe nelle loro sedi; ritornò poi a Roma, accolto con grandi manifestazioni d'onore. La signoria dei due imperatori e con essa il tentativo del senato di rendersi dipendente il potere imperiale e d'indebolirlo gravemente fu di breve durata: all'ostilità dell'elemento militare si aggiunse la rivalità fra i due augusti, ciascuno dei quali tendeva a farsi unico signore. I pretoriani si impadronirono di P. e Balbino e, dopo averli atrocemente tormentati, li trucidarono (forse 9 luglio del 238).

Bibl.: E. Klebs, Prosopographia Imperii Romani, I, Berlino 1897, pp. 418-420, n. 929; Stein, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., IV, coll. 88-98. Cfr. A. von Domaszewski, in Festschrift f. Theodor Gomperz, Vienna 1902, pp. 233-236; G. Costa, in Bollettino di filologia classica, XV (1908-1909), pp. 56-60; O. Th. Schulz, Vom Prinzipat zum Dominat, Paderborn 1919, pp. 63-76, 258, 278; L. Homo, in Revue historique, CXXXI (1919), pp. 245-264; CXXII (1919), pp. 1-18, 31-38; J. Vogt, Die alexandrinischen Münzen, I, Stoccarda 1924, pagine 191-92; II, pp. 136-37; E. Kornemann, Doppelprinzipat und Reichsteilung im Imperium Romanum, Lipsia e Berlino 1930, pp. 96-97; E. Ritterling, Fasti des römischen Deutschland unter dem Prinzipat, Vienna 1932, p. 89, n. 4; G. Brusin, Gli scavi di Aquileia, Udine 1934, pp. 73-75. V. anche la bibl. a gordiano i e ii; gordiano iii; massimino il trace.

Vedi anche
Vienna (ted. Wien) Città dell’Austria (1.678.600 ab. nel 2008; 2.000.000 ab. nel 2009, considerando l’intera agglomerazione urbana), capitale dello Stato e del territorio autonomo omonimo. Sorge all’estremità settentrionale del Wiener Becken, nel punto in cui questo maggiormente si incunea tra la Selva Viennese ...
Vocabolario
màssimo
massimo màssimo agg. e s. m. [dal lat. maxĭmus, superl. di magnus «grande»]. – Grandissimo, il più grande. Funge da superlativo di grande (come il lat. maxĭmus rispetto a magnus) e si contrappone direttamente a minimo. 1. a. Si usa, quasi...
mini-màssimo
mini-massimo mini-màssimo (o mìnimo-màssimo) s. m. – In calcoli matematici, il minimo tra i massimi (comunem. abbreviato in minimax); per es., su una sella tra due vallate, il punto di minima quota tra i punti di massima quota di tutti...
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