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LAZZARI, Raffaello

di Salvatore De Salvo - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 64 (2005)
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LAZZARI, Raffaello (Raffaele)

Salvatore De Salvo

Nacque a Medicina, presso Bologna, il 3 apr. 1845 da Pietro e da Giuseppina Marazzi. Avviato allo studio della musica, frequentò il liceo musicale di Bologna, dove seguì il corso di violino con C. Verardi e la classe di contrappunto con G. Busi, diplomandosi nel 1867. Il 28 ottobre del medesimo anno, su indicazione di S. Golinelli e di A. Mariani, fu nominato maestro di violino e direttore d'orchestra del liceo musicale comunale di Trento. Diresse anche, al teatro Sociale di Trento e nella sala maggiore del palazzo municipale, l'orchestra della Società filarmonica.

Il L. si dedicò parimenti alla composizione, all'attività concertistica e a quella didattica. L'ultimo impegno direttoriale a Trento risale al 19 marzo 1869, quando interpretò brani d'opera di vari autori e una propria sinfonia, riscuotendo, come nelle precedenti occasioni, un notevole consenso di pubblico e di critica. Durante la festa di Pentecoste del 1869, fu eseguita nel duomo una sua Messa con offertorio. Il 31 agosto di quell'anno, per una riorganizzazione interna del liceo musicale, non gli fu rinnovato l'incarico di insegnante. Il licenziamento del L. non venne gradito dai membri della Società filarmonica trentina che, in segno di riconoscenza per l'attività svolta in quel biennio, lo nominarono socio onorario. Il musicista, ritiratosi da Trento, rientrò a Medicina e, dal 22 apr. 1874, fu docente di violino, con funzioni di direttore presso il liceo musicale di Forlì.

Il 30 ott. 1877, a Sopramonte, presso Trento, il L. - descritto come un uomo "alto, slanciato, i capelli corvini, il viso bruno, occhi profondi, misteriosi" (Rudium) - si sposò con Giulia Turco de Turcati. La coppia si trasferì per un breve periodo a Forlì, dove il L. continuò la propria attività di docente sino all'autunno del 1878. L'anno seguente il L. rientrò definitivamente a Trento con la moglie, interrompendo l'attività didattica; fece parte della commissione di vigilanza del liceo musicale della città e fu membro della direzione del teatro Sociale. A partire dal 1880, nella residenza estiva di Sopramonte, il L. e la moglie organizzarono salotti letterari e musicali a cui parteciparono artisti e intellettuali del tempo; fra questi A. Fogazzaro, U. Ojetti, i musicisti R. Frontali, L. e M. Anzoletti, il conte A. Alberti Poja, cugino di Giulia, i pittori B. Bezzi ed E. Prati, del quale il L. divenne allievo. Realizzò diverse composizioni da camera appositamente per le esecuzioni di Sopramonte, specie i duetti per violino e pianoforte, interpretati con la moglie Giulia, "ottima pianista, in grado di accompagnare il marito nei concerti pubblici" (Mazzonelli), nota soprattutto come scrittrice (sotto lo pseudonimo di Jacopo Turco).

Il 28 giugno 1884 venne eseguita nel seminario di Trento la Messa per la festa di S. Vigilio, per soli coro e orchestra, del L., replicata il 7 apr. 1885. Altre messe con orchestra d'archi, ottoni e organo furono realizzate nel duomo di Trento (all'organo G. Bonelli). Il 14 apr. 1888, al teatro Sociale, l'orchestra della Società filarmonica eseguì sotto la direzione di F. D'Alesio l'Ouverture in la maggiore, per orchestra, la Serenata in mare, per tenore, coro e orchestra, e Scherzo danza del Lazzari. Il 16 apr. 1890, a Trento, in occasione di un'accademia per la costruzione del monumento a Dante, tenuta nella sala maggiore del palazzo municipale, fu eseguito il brano Quand'odo risonar la canzonetta, per soprano, violino e pianoforte.

L'attività del L. fu costellata da successi e da riconoscimenti: il 20 nov. 1876, la Reale Associazione dei benemeriti italiani di Palermo gli aveva conferito una medaglia d'argento per meriti artistici; nel 1891 l'Accademia filarmonica di Bologna lo iscrisse fra i suoi maestri compositori onorari. Per diversi anni, a partire dal 1892 sino al 1907, il musicista fece parte del direttivo della Società filarmonica di Trento, sia come consigliere sia come vicepresidente (nel 1893 e nel 1896). Il 17 apr. 1895, nella sala maggiore del palazzo municipale della città, furono proposte diverse sue composizioni: Minuetto, Melodia, Danza, per archi, il Notturno, per soprano, violino, violoncello e pianoforte, e Il pellegrino avanti Saint Just, romanza per baritono e pianoforte. Il 5 marzo al teatro Sociale fu eseguita la Danza, per quartetto d'archi e pianoforte. Nel 1897 il L. compose il trio in fa maggiore, uno dei brani divenuti più celebri, che presenta "modelli formali e tensioni armoniche nordiche (Wagner, ma pure Frank)" (Carlini, 1994, p. 492). Il 14 giugno 1898 andò in scena al teatro Sociale il bozzetto lirico in un atto Urgella, su libretto del nipote Alfonso Lazzari (1871-1956). Nel giugno 1902, nel medesimo teatro, fu presentato al pubblico il melodramma La contessa d'Egmont (prologo e tre quadri) su libretto di A. Lazzari, direzione di A. Pomè.

La vita familiare del L. e della moglie fu caratterizzata dalla comune passione per l'arte; il L. realizzò una serie di acquerelli e partecipò con le proprie opere a diverse collettive. Nel 1906 alcuni suoi lavori furono presentati all'Esposizione internazionale di Milano; altre opere furono poi esposte a Firenze nel 1909 e nel 1912. Il critico trentino G. Polo scrisse: "Gli acquarelli del Lazzari sono d'un taglio giusto misurato, nobili nella trattazione del colore, vissuti intimamente e resi con animo trepidante, erompente da un sentimento tutto musicalità" (Mich). Il 31 marzo 1908 l'orchestra della Società filarmonica eseguì, nella propria sede, la romanza Cos'è questa melanconia, per baritono, pianoforte e archi, sotto la direzione di V. Gianferrari. Il 29 giugno 1911, al teatro Sociale, T. Serafin diresse la Canzone mesta e Danza capricci.

Il 3 ag. 1912, dopo diversi mesi di malattia, morì la moglie Giulia; la vita del L. subì un netto cambiamento: furono interrotti i salotti musicali a Sopramonte e il L. ridusse drasticamente la propria attività musicale e sociale. Nel 1914, allo scoppio della prima guerra mondiale, lasciò il Trentino, soggetto all'Impero d'Austria, e si rifugiò a Lugo di Romagna, dove rimase sino al termine del conflitto, rientrando a Trento alla fine del 1918. Qui trascorse gli ultimi anni di vita; morì il 28 giugno 1924.

Poco tempo prima aveva donato al Comune di Trento oltre un migliaio di incisioni e, alla Filarmonica, le proprie composizioni e alcuni strumenti. Il L. fu autore fecondo di musica da camera per voce e pianoforte, per archi e pianoforte, per soli archi; si ricordano, inoltre, sedici sinfonie, numerose variazioni per pianoforte, diverse trascrizioni e riduzioni di brani d'opera, alcune messe e pezzi liturgici. Le composizioni del L. sono conservate alla Biblioteca comunale di Trento (Musicale, M, s.v. L., R.; per un elenco dettagliato si rimanda a Carlini - Lunelli, Diz. dei musicisti nel Trentino).

Fonti e Bibl.: Trento, Arch. capitolare, Teca fatture 1866-1873, 31 dic. 1869, n. 45; Ibid., Biblioteca comunale, Mss., 5449.L; V. Zippel, Un importante legato artistico al Museo civico di Trento, in Studi trentini, V (1924), pp. 366-369; G. Rudium, Storia che pare una fiaba, in Corriere tridentino, V (1949), p. 3; A. Carlini, Associazioni e attività musicale, in Ottocento musicale nel Trentino, Trento 1985, pp. 34, 54; D. Curti, La cappella musicale del duomo di Trento, ibid., p. 127; C. Lunelli, Musicisti nell'Ottocento trentino, ibid., pp. 215-218; A. Carlini, Le culture musicali dell'Ottocento, in Musica e società nella storia trentina, a cura di R. Dalmonte, Trento 1994, pp. 477, 492, 494; Duecento anni di concerti, 1795-1995, a cura della Società filarmonica di Trento, Trento 1995, pp. 78 s., 91 s., 303, 309, 352; D. Segatta, La Società filarmonica di Trento nel Novecento, ibid., p. 24; G. Ghirardini, I concerti della Società filarmonica di Trento nel secolo XIX, ibid., p. 44; Accademie e Società filarmoniche. Organizzazione, cultura e attività dei filarmonici nell'Italia dell'Ottocento, a cura di A. Carlini, Trento 1998, p. 143; D. Mazzonelli, Giulia Turco Turcati Lazzari. Un'intellettuale trentina di fine '800, in Donne intellettuali trentine tra Otto e Novecento, Trento 1999, p. 32; E. Mich, Panorama della pittura nell'Ottocento, in Storia del Trentino, Bologna 2000, p. 440; A. Sessa, Il melodramma italiano: 1861-1900. Diz. bio-bibliografico dei compositori, Firenze 2003, p. 265; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, Suppl., p. 463; A. De Angelis, Diz. dei musicisti, Roma 1922, p. 275; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, IV, p. 331; A. Carlini - C. Lunelli, Diz. dei musicisti nel Trentino, Trento 1992, pp. 187-190.

〈/voce>

Vedi anche
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