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Reichstag

Dizionario di Storia (2011)
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Reichstag


Denominazione della Dieta imperiale tedesca, che si sviluppò a partire dal Consiglio della corona all’epoca di Enrico I (m. 936). Dal sec. 12° il R. divenne il corpo rappresentativo della classe feudale, entrando a farne parte principi del regno (Reichsfürsten) e nobili liberi (Edelfreie); solo dal Quattrocento vi parteciparono anche i deputati della borghesia cittadina. In seguito alla riforma costituzionale di Massimiliano I (1495) il R. assunse la struttura rimasta poi sostanzialmente immutata fino alla caduta del Sacro romano impero (1806), che prevedeva una divisione in tre collegi: dei principi elettori (Kurfürsten); dei principi laici (in numero di 126) ed ecclesiastici (68); delle città imperiali (Reichstädte), in tutto 51. Dopo il Congresso di Vestfalia (1648) i suoi membri componenti risiedettero stabilmente a Ratisbona, quali rappresentanti diplomatici, di fatto, degli Stati dell’impero. Ricostituitosi a Versailles (1871) il Deutsches Reich, l’assemblea rappresentò elettivamente (con voto uguale, diretto e segreto) il popolo tedesco, assolvendo la funzione di massima garanzia legislativa del principio politico unitario, in contrapposizione al federalistico Bundes­rat. Nella Repubblica di Weimar (1918-33) il R. accentuò democraticamente, a detrimento del potere esecutivo, la sua funzione di massima istanza politica dello Stato (suffragio universale, maschile e femminile). Il nazionalsocialismo di A. Hitler, dopo averne spezzato la resistenza con l’incendio del palazzo del Parlamento a Berlino (27 febbr. 1933), mantenne in vita il R. come rappresentanza corporativa e puramente formale del Paese, fino al crollo del regime al termine della Seconda guerra mondiale.

Incendio del Reichstag

Nel genn. 1933 Hitler ricevette il mandato di cancelliere del Reich. Fin dai suoi esordi il nuovo governo si caratterizzò per lo scardinamento del sistema democratico e la persecuzione di avversari politici e interi gruppi sociali. L’incendio del R., nella notte del 27 febbr. 1933, offrì il pretesto per una gigantesca caccia all’uomo e per la sospensione dei diritti civili. L’episodio avvenne infatti a una settimana dalle elezioni, previste per il 5 marzo. I nazisti ne accusarono i comunisti, e in particolare il dirigente comunista bulgaro G. Dimitrov; ciò consentì di mettere fuori legge il Partito comunista tedesco, mentre oltre 4000 suoi militanti e dirigenti ­venivano arrestati; tra di loro il segretario del partito, E. Thälmann, che morì poi nel campo di concentramento di Buchenwald nel 1944. Il 23 marzo Hitler si fece conferire i pieni poteri. A settembre iniziò il processo di Lipsia contro Dimitrov e altri comunisti. Uno di loro, Martin van der Lubbe, fu quindi condannato a morte (la condanna fu eseguita il 10 luglio 1934). Dimitrov riuscì però a trasformare il dibattimento in atto d’accusa contro il nazismo. La sua autodifesa venne quindi tradotta e diffusa in tutto il mondo, mentre le inchieste indipendenti promosse in vari Paesi confermavano il coinvolgimento dei nazisti. Lo stesso Dimitrov fu poi oggetto di uno scambio di prigionieri tra la Germania e l’URSS. Tuttavia l’incendio del R. favorì effettivamente l’ascesa del nazismo e la dura repressione del Partito comunista e di ogni altra opposizione in Germania.

Vedi anche
Berlino (ted. Berlin) Città della Germania (3.429.870 nel 2008), capitale federale e del Land omonimo; posta lungo le rive della Sprea, alla confluenza nel fiume Havel (affluente dell’Elba), in una pianura sabbiosa circondata da colline.  ● La posizione geografica e una fitta rete di canali navigabili – che ... Martin Bormann Uomo politico tedesco (n. Halberstadt 1900); membro del partito nazista, fu segretario di R. Hess (1933-1941); quando questi si recò in Inghilterra, Bormann, Martin divenne capo della cancelleria di Hitler. Durante la battaglia di Berlino se ne persero le tracce (tra il 1° e il 2 maggio 1945); fu condannato ... Hermann Goering Goering ‹ġö´öriṅ›, Hermann. - Uomo politico tedesco (Rosenheim 1893 - Norimberga 1946). Ufficiale di aviazione, si distinse durante la 1a guerra mondiale; dal 1921 uno dei più autorevoli collaboratori di Hitler, fu organizzatore delle squadre d'assalto. Dopo il Putsch di Monaco (nov. 1923), si rifugiò ... Paul Joseph Goebbels Goebbels ‹ġö´bëls›, Paul Joseph. - Uomo politico tedesco (Rheydt, Renania, 1897 - Berlino 1945); entrato nel partito nazionalsocialista (1922), divenne nel 1926 Gauleiter di Berlino. Deputato al Reichstag (1928), fondatore del giornale Der Angriff, fu ministro del Reich per la Propaganda dal 1933 ed ...
Categorie
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  • CAMPO DI CONCENTRAMENTO DI BUCHENWALD
  • SECONDA GUERRA MONDIALE
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  • REPUBBLICA DI WEIMAR
  • SACRO ROMANO IMPERO
Vocabolario
Reichstag
Reichstag 〈ràih’staak〉 s. m., ted. [comp. di Reich (v.) e Tag «giorno di seduta»]. – Denominazione del parlamento nel Reich tedesco dall’alto medioevo sino alla caduta del regime hitleriano nel 1945, durante il quale esso mantenne una rappresentanza...
Reich
Reich 〈ràih’〉 s. neutro ted. [antichissimo prestito dal celtico, affine al lat. rex regis «re»] (pl. Reiche 〈ràih’e〉), usato in ital. al masch. – Termine che in tedesco significa genericamente «impero, regno, stato» (non necessariamente...
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