La predicazione è stata lo strumento di comunicazione di massa che più a lungo e capillarmente ha operato in Europa e in Italia, importante sia come veicolo di conoscenza religiosa e orientamento morale, [...] per accoglierne gli alti contenuti concettuali. Bisognava costruire un vocabolario adeguato.
Certo, la predica ai laici e in volgare non era tenuta allo stesso grado di approfondimento di quella in latino e al clero o ai dotti. Perfino nel tradurre ...
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CECI, Luigi
Tullio De Mauro
Nacque ad Alatri (Frosinone) il 27 febbr. 1859 da Vincenzo e Maria Minocci.
Restò sempre molto legato alla sua terra: diventato accademico famoso, ad Alatri acquistò e restaurò [...] riportava il dialetto d'Alatri non alla sua matrice latino-volgare, ma direttamente alle parlate degli Ernici; ma anche è futuro grande archeologo, a partire dal 17 apr. 1883. Baccelli era appena reduce dal discorso alla Camera del 28 febbr. 1883, in ...
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La parola regola, applicata a una lingua, ha due significati fondamentali: quello di «descrizione di un meccanismo della lingua stessa» e quello di «precetto, ammonizione per parlare o scrivere bene». [...] del discorso che sembra la regola d’apertura di una grammatica del volgare:
Sono le parti di gramatica VIII: nome, sì come Gioanni; da Dante:
Lo caldo sghermitor sùbito fue;
ma però di levarsi era neente,
sì avieno inviscate l’ali sue
(Inf. XXII, 142 ...
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La grammaticalizzazione è il fenomeno per cui forme linguistiche libere (per es., parole) perdono gradualmente l’autonomia fonologica e il significato lessicale, fino a diventare forme legate con valore [...] verbo principale, cominciò a diffondersi già nel latino volgare; ma il processo non si arrestò lì. 28)
L’attuale valore avversativo è derivato da contesti in cui però era accompagnato da una negazione, creando i presupposti per un’inferenza di ...
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Galileo Galilei nacque nel 1564 a Pisa, dove trascorse l’infanzia fino al 1574 e dove tornò dopo sette anni di studio nel monastero di Santa Maria di Vallombrosa, per i corsi universitari (1581-1585) e [...] diretta da A. Favaro).
Nel Cinquecento e Seicento, il latino era la lingua ufficiale della scienza, e tale rimase in Italia, latino, si sviluppasse una produzione libraria in volgare o che traduceva in volgare opere latine o scritte in latino.
Fu ...
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Il participio è un modo non finito del verbo (➔ modi del verbo), suddiviso in una forma detta passata (amato) e una presente (amante), entrambe continuazioni dirette delle forme equivalenti latine (amatus [...] vino sì buono che ne berebbe Cristo («a un suo compagno era capitato di dire che aveva un vino così buono che ...») ( oro, Il giardino dei Finzi-Contini).
Bembo, Pietro (1966), Prose della volgar lingua. Gli Asolani. Rime, in Id., Prose e rime, a cura ...
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Con la metafora dell’immagine di una lingua ci si riferisce ai giudizi e alle opinioni che su questa lingua sono prodotti da parlanti di altre lingue. Si tratta di giudizi intuitivi, non fondati su fatti [...] che la parla ha perduto il vigore degli antichi romani: ma siccome era vicino alla fonte da cui è uscita, è ancora, fra le lingue Per il già ricordato Pasquier l’italiano è appunto un volgare femmineo e molle perché «quasi tutte le parole terminano ...
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Ludovico Ariosto (Reggio Emilia 1474 - Ferrara 1533) trascorse quasi tutta la vita a Ferrara. Frequentò la società letteraria della corte estense, che stimolò i suoi primi esperimenti letterari in latino [...] avventura di Isabella; caduta in mano dei ladroni mentre era in viaggio per raggiungere il promesso sposo, Isabella è salvata , «che ’l puro e dolce idioma nostro, / levato fuor del volgare uso tetro, / quale esser dee, ci ha col suo esempio mostro» ...
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I confini dell’Italia linguistica non coincidono perfettamente con quelli dello Stato italiano. In generale, il rapporto tra comunità linguistica e spazio geografico è assai più complesso e articolato [...] (poi Cavalieri di Malta, 1530-1798), che il volgare toscano viene adottato come lingua ufficiale. Nel XIX secolo, Immigration Act del 1917, inasprita nel 1924, secondo la quale era impedito l’ingresso negli Stati Uniti agli analfabeti al di ...
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Lo studio dell’italiano a scuola si affermò tra la fine del Cinquecento e il Settecento (Manacorda 1980; Marazzini 1985; De Blasi 1993; Matarrese 1993: 21-40) con un processo che modificò l’iter della [...] (Alberti 1996). Ancora nel Cinquecento, però, nelle scuole di grammatica la didattica era centrata sul latino ed era vietata la lettura di opere in volgare (Bruni 1984: 48), benché fossero ricercate da alcuni alunni, mentre il lessico latino ...
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volgare1
volgare1 (ant. vulgare) agg. [dal lat. vulgaris, der. di vulgus «volgo»]. – 1. non com. Del volgo, degli strati socialmente, culturalmente ed economicamente inferiori della popolazione: usi, tradizioni, pregiudizî v.; nell’uso ant.,...
era
èra s. f. [dal lat. tardo aera «numero, cifra», propr. plur. di aes aeris «bronzo, rame»]. – 1. La più ampia divisione del tempo nella storia dei diversi popoli. Più particolarm., in cronologia, sistema di computo del tempo che prende...