Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] mettere in conto non solo all’indisponibilità di un segno specifico nell’alfabeto latino, ma anche, e soprattutto, «a lui lo», con la conseguente possibilità di flettere le in lo, la, li, le.
In testi appartenenti per lo più all’area mediana, tra il ...
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Raffaele Simone
Lingue
E glòssama e’ fonì, fonì manechò (in griko, «La nostra lingua è voce, voce soltanto»)
Lingue minacciate
di Raffaele Simone
20 febbraio
Alla vigilia della giornata internazionale [...] a divenire lingua ufficiale dell’area settentrionale, favorito dai traffici con la madrepatria e dal particolare occitanico e franco-provenzale delle province di Torino e Cuneo, segnate anche da una storica emigrazione verso la Francia e da una ...
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di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] dai dialetti alla lingua. Alcuni dialettismi, specie di area settentrionale, entrano nell’uso generale: si tratta di termini . Policarpo Petrocchi, nel già citato Nòvo dizionàrio, distingue consegni speciali le s e le z sonore dalle sorde, applica ...
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Le lingue dei segni nel mondo
Mauro Mottinelli
Virginia Volterra
A differenza delle lingue vocali, che usano il canale acustico-vocale, le lingue dei segni si servono della modalità visivo-gestuale. [...] in una condizione di bilinguismo e utilizza infatti, con maggiore o minore competenza, almeno due lingue: la lingua scritta e parlata dell’area geografica in cui abita e la lingua dei segni utilizzata dalla comunità dei sordi in quello stesso Paese ...
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Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] fine del XII e all’inizio del XIII secolo, che segnano la fine dell’affioramento episodico del volgare e l’inizio di anche nel Ritmo cassinese, spiegabili con la comune origine mediana, è da ricondurre all’area marchigiana l’assenza del betacismo ( ...
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Gli studiosi moderni, come già i retori e i grammatici del mondo classico e umanistico, hanno tentato di ordinare i testi raggruppandoli in classi omogenee. Ne sono emerse varie tipologie testuali, divergenti [...] cellario ebbe un momento di esitazione, poi fece un segno ai suoi e si gettò giù per il sentiero di
(4) La guerra dei Trent’anni esasperò con i suoi disastrosi effetti i conflitti sociali e politici dunque circostanziata a un’area concettuale e a un ...
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Malgrado il suo nome antico (che fu recuperato solo in età rinascimentale, riferito a una subarea della regione attuale, così chiamata dopo l’Unità), il Lazio è una regione dalla fisionomia piuttosto recente. [...] romano nella bassa Sabina, nella valle dell’Aniene e nell’area frusinate;
(d) il tipo meridionale, a sud dello storico si riscontrano nella grafia della ➔ scevà, che a volte viene segnatacon una e, come nell’Abruzzo contiguo, altre, ad es. nella ...
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Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] della casa imperiale sveva, intorno a cui operavano i poeti siciliani, e con l’ascesa dei comuni toscani. È un’area culturale che include anche Bologna, ed è un segno dell’attrazione già esercitata dal toscano il fatto che Guinizelli lo abbia scelto ...
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In pochi casi, come in quello dell’italiano moderno, nel fare la storia di una lingua ci si imbatte in un termine cronologico preciso che abbia segnato un cambiamento netto di situazione ambientale generale [...] va messo direttamente a riscontro con l’altro grande crinale della nostra storia, segnato dal crollo della civiltà romana. vaste aree fuori della Toscana; intervengono poi di area in area le più diverse alterazioni dei suoni e gruppi consonantici ...
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Semiotica
Thomas A. Sebeok
Introduzione
Tutti gli esseri viventi, sia gli organismi interi sia le parti che li compongono, sono interrelati in un modo altamente organizzato. Quest'ordine, o organizzazione, [...] S. Peirce (1839-1914), in cui i segni sono divisi non più in due ma in tre tutti gli Americani conoscono il gesto della mano alzata con l'indice e il pollice uniti a formare un chiunque avesse scavato o trivellato l'area in cui si trovava la discarica ...
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spazio
spàzio s. m. [dal lat. spatium, forse der. di patēre «essere aperto»]. – 1. Con valore assol., il luogo indefinito e illimitato in cui si pensano contenute tutte le cose materiali, le quali, in quanto hanno un’estensione, ne occupano...
punto2
punto2 s. m. [lat. pŭnctum, lat. tardo pŭnctus, der. di pŭngĕre «pungere»: propr. «puntura, forellino»]. – 1. a. Nel cucito e nel ricamo, l’atto del passare il filo attraverso la stoffa e ripassarlo a breve distanza, e il risultato...