Nome d'arte del batterista Kenneth Spearman Clarke (Pittsburgh 1914 - Montreuil-sous-Bois, Parigi, 1985). In attività fin dagli anni Trenta, nei primi anni del decennio successivo contribuì (con D. Gillespie, [...] Ch. Parker, Th. Monk, ecc.) alla nascita del be-bop, i cui stilemi applicò alla batteria, modificando così radicalmente il sistema d'accompagnamento ritmico precedentemente in uso nel jazz. Dotato di straordinaria musicalità e di spiccata personalità ...
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Pianista afroamericano (New York 1924 - ivi 1966). Partecipò al Minton's di New York alle sperimentazioni che diedero origine al bebop, affermandosi nell'orchestra di C. Williams (1942-44), quindi in [...] importanti formazioni, fra cui quella di D. Gillespie; l'esordio discografico come leader avvenne nel 1947. Assieme a Th. Monk è considerato il fondatore dello stile pianistico del jazz moderno; la sua ...
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Nome d'arte del trombettista Robert Chudnik (Filadelfia 1927 - New York 1994). Considerato uno dei migliori solisti bianchi del be-bop, debuttò a 15 anni e si esibì con le più importanti orchestre jazz, [...] tra cui quella di J. Dorsey, T. Pastor, W. Herman. Suonò anche con Ch. Parker (1949-53). Il suo stile, inizialmente influenzato da D. Gillespie, si è avvicinato in seguito a quello di M. Davis ...
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Vibrafonista afroamericano (Detroit 1923 - New York 1999). Trasferitosi a New York nel 1945 dietro invito di D. Gillespie, fu da questi iniziato alla temperie creativa del be-bop, di cui J. tradusse il [...] lessico sul proprio strumento. Il suo stile, personalizzato da un incisivo senso del blues, fu complementare fin dal 1952 alla sensibilità classica di J. Lewis nella sintesi musicale proposta dal Modern ...
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Termine utilizzato nel jazz dopo il 1950 per indicare uno stile basato su convenzioni comunemente accettate, in cui confluiscono contributi di quasi tutte le varie scuole.
Modern m. Maniera jazzistica [...] ricavata da lessico e sintassi del jazz moderno, tra il bebop e le tendenze modali. ...
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Musica
Alvise Vidolin
Serena Facci
Vincenzo Perna
Giovanni Giurati
Serena Facci
Giovanni Giuriati
(XXIV, p. 124; App. II, ii, p. 372; III, ii, p. 186; IV, ii, p. 541; V, iii, p. 597)
L'evoluzione [...] technischen Reproduzierbarkeit, 1936 (trad. it. Torino 1967⁶).
L. Feather, Inside jazz, New York 1949, rist. col titolo Inside be-bop, New York 1977.
R. Waterman, African influences on the music of the Americas, in Acculturation in the Americas, ed ...
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GILLESPIE, John Birks, detto Dizzy
Antonio Lanza
Trombettista, cantante, compositore e direttore d'orchestra statunitense, nato a Cheraw (Carolina del Sud) il 21 ottobre 1917.
Adolescente, iniziò a [...] , Jazz masters of the 50's, New York 19832; A. Shaw, 52nd Street: the street of jazz, ivi 1983; R. Horricks, D. Gillespie and the be-bop revolution, Tunbridge Wells e New York 1984; I. Gitler, Jazz masters of the 40's, New York 1984; Id., Swing to ...
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REINHARDT, Jean-Baptiste, detto Django
Antonio Lanza
Chitarrista belga di jazz, nato a Liverchies il 23 dicembre 1910, morto a Fontainebleau il 16 maggio 1953. Zingaro di lingua francese, seguì la propria [...] di D. Ellington in numerosi concerti, tra cui quelli alla Carnegie Hall del 23 e 24 novembre. Rimase affascinato dal nuovo stile bebop, di cui apprezzò le profonde innovazioni armoniche e ritmiche. Quindi fu in Germania, in Italia (1949-50) e in ...
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JAZZ MESSENGERS
Antonio Lanza
Complesso statunitense di musica jazz diretto dal batterista Art Blakey (1912-1990). Nato nel 1947 come The Seventeen Messengers, poi ridotto a otto elementi e denominato [...] lo stile soul, e i due dischi At Cafe Bohemia, attuando il definitivo trapasso dallo stile bebop all'hard bop: un bop armonicamente semplificato, più aggressivo, dal ritmo trascinante e dalle sonorità più grevi, diametralmente opposte a quelle ...
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HINES, Earl Kenneth
Antonio Lanza
Pianista statunitense di jazz, nato a Duquesne (Pennsylvania) il 28 dicembre 1903, morto a Oakland (California) il 22 aprile 1983. I primi ingaggi da professionista [...] 1947. In essa nel 1943 militarono D. Gillespie, Ch. Parker, B. Green, O. Pettiford e la cantante S. Vaughan, corifei del bebop. Sciolta l'orchestra, H. formò un trio (1947-48) e successivamente entrò nelle All Stars di L. Armstrong (1948-51), con il ...
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be-bop
‹bi bòp› (o re-bop; anche bop) s. ingl., usato in ital. al masch. – Particolare stile jazzistico caratterizzato da impiego sistematico di accordi dissonanti, tendenza al linguaggio politonale, libertà degli strumenti ritmici maggiore...
hard bop
〈hàad bòp〉 locuz. ingl. [tratto da be-bop, con sostituzione di hard «duro» a be], usata in ital. come s. m. – Stile jazzistico, nato intorno agli anni ’50 del Novecento come reazione al manierismo estetizzante del cool jazz e che...