. Diritto. - Nel diritto canonico la pena più grave contro i chierici fu, sino al sec. XII, la deposizione, che importava perdita dell'ufficio e dei diritti patrimoniali ad esso congiunti (beneficio), [...] con l'apposita cerimonia liturgica prescritta nel Pontificale romano (c. 2305, § 3).
I delitti per cui s'incorreva , Berlino 1893-95, V. §§ 262, 269; D. Schiappoli, Dir. pen. can., in Encicl. del dir. pen., a cura di E. Pessina, Milano 1904, ...
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Il diritto di banco in chiesa è un modo particolare di fare uso di un determinato edificio di culto, e può aversi soltanto quando sia intervenuta una concessione dell'autorità ecclesiastica, cui esclusivamente [...] , è confermato esplicitamente dal can. 1263, § 3 del Cod. iur. can. È pura questione di Studi e quest. di dir. civile, I, Torino 1915, p. 419 segg.; A. C. Jemolo, L'amministrazione ecclesiastica, Torino 1916, p. 181 segg.; N. Coviello, Manuale, ...
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. Il termine greco ἀναϑεμα (forma classica ἀνάϑεμα), significa originariamente "offerta, ex-voto alla divinità". Ma poiché il verbo ἀνατίϑεμι veniva anche usato nel senso di "consacrare alle divinità infernali", [...] societate, e l'anatema ab ipso corpore Christi. Nel Decretum Gratiani (C. XXIII, causa XI, q. III) si dice che la scomunica maggiore e come tale lo considera il Codex iuris canonici (can. 2257), che lo distingue dalla scomunica maggiore solo in quanto ...
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Nato ad Acquapendente, in quel di Viterbo, il 29 agosto 1724, studiò nel seminario di Montefiascone, dove a sedici anni era già professore di eloquenza, e vi rimase, probabilmente, sino al 1764. Si era [...] visitare il fratello, s'invaghì dell'ingegno e del gaio umore del C., e se lo condusse a Vienna (1769). A Vienna fece fortuna; Stendhal (Teodoro in Venezia, La Grotta di Trofonio, Cublai Gran Can de' Tartari, ecc.). Tornato in Italia, stette circa un ...
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(pseud. di Livi, Ivo)
Cantante e attore francese di origine italiana, nato a Monsummano (Pistoia) il 13 ottobre 1921, morto a Senlis (Oise) il 9 novembre 1991. Dopo la giovinezza trascorsa a Marsiglia, [...] geisha, La mia geisha, 1962), B. Streisand (On a clear day you can see forever, L'amica delle 5 e mezzo, 1970), R. Schneider (Tout M. arrivò nel 1985 al suo capolavoro nei due film di C. Berri, Jean de Florette e Manon des Sources, derivati dalle ...
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TOYNBEE, Arnold Joseph
Piero Treves
Storico inglese, nato il 14 aprile 1889. Educato a Winchester e al Balliol College di Oxford, vi insegnò filologia classica dal 1912 al 1915. Servì quindi presso [...] pubblicato a Oxford nel 1947, da D. C. Somerville).
Cominciò sociologo di formazione evoluzionistica e , n. 9, novembre 1947, pp. 75-76; P. Geyl e A. J. T., Can we discover the Pattern of the Past?, Utrecht 1949; Tangye Lean, A Study of T., in ...
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RENOIR, Jean (App. II, 11, p. 682)
Gian Luigi Rondi
Regista francese, morto a Los Angeles il 12 febbraio 1979. Gli anni Cinquanta e Sessanta lo vedono avviato serenamente a concludere una carriera che, [...] amabili e farsesche. A questo seguono, in Francia, French Can-Can, 1955, sulla stessa linea, ma in un clima di J. Renoir pour rien?, ivi 1969; A. Bazin, J. Renoir, ivi 1971; C. F. Venegoni, J. Renoir, Firenze 1975, con filmografia; Autori vari, J. ...
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MINIMAL MUSIC
Francesco Antonioni
Termine coniato dal compositore e musicologo inglese Michael Nyman per definire la musica di La Monte Young, Terry Riley, Steve Reich e Philip Glass (Experimental music. [...] composizione di In C di Riley, in cui, a partire dalla pulsazione costante di un do (in inglese C), si susseguono semplici Torke, ai compositori statunitensi del collettivo Bang on a can, agli italiani Ludovico Einaudi e Giovanni Sollima, e fin ...
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Grammatico e poeta. Nacque a Bologna nell'ultimo quarto del sec. XIII, da maestro Antonio padovano, e a Bologna insegnava poesia latina nel 1319. Dopo il 1323 passò a insegnare grammatica a Cesena, ma [...] nella lingua dei dotti le gesta di Arrigo VII, o di Can Grande, o di Roberto d'Angiò; lo sollecita a recarsi poetici di G. d. V., in Giorn. dantesco, XXVIII (1825), p. 266; C. Marchesi, Le allegorie ovidiane di G. d. V., in Studj romanzi, VI (1909), ...
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In Roma (per la Grecia e in particolare Atene, v. sicofante), già dal primo secolo a. C., la delazione senz'essere un vero e proprio mestiere, appare praticata con profitto mediante le denunce alle quaestiones [...] la delazione come un delitto speciale, purché non sia qualificata, commessa cioè da quelle persone che per ragione d'ufficio sono obbligate a mantenere il segreto (cfr. Codex iur. can., cc. 243, § 2; 364, § 3; 379, 382, 1623, 1625, 1769, 1823, 2144). ...
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canuto
agg. [lat. tardo canūtus, der. di canus «bianco»]. – 1. Bianco, detto dei capelli, e meno spesso della barba, dei baffi, ecc.: due folti sopraccigli, due folti baffi, un folto pizzo, tutti c. (Manzoni); anche riferito alla persona stessa...
cane1
cane1 s. m. (f. cagna, v.) [lat. canis]. – 1. Mammifero domestico della famiglia dei canidi (Canis lupus), con pelo più o meno folto e di vario colore, dimensioni e caratteristiche diverse a seconda delle numerosissime varietà, le quali...